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La Roma punta sul fattore Riise

Il ritorno in campo del norvegese, recuperato dall’infortunio, è coinciso con la prima vittoria stagionale dei giallorossi. “Contro il Cluij dobbiamo correre per 90 minuti”, dice ‘Thunderbolt’ alla vigilia.

La Roma punta sul fattore Riise
La Roma punta sul fattore Riise ©Getty Images

Forse sarà un caso, ma il primo successo stagionale dell’AS Roma è coinciso con il ritorno in campo di John Arne Riise. Il difensore norvegese ha recuperato il suo posto sulla fascia sinistra e i giallorossi hanno colto contro i campioni d’Italia dell’FC Internazionale Milano una preziosissima vittoria, con un colpo di testa di Mirko Vučinić nel recupero. Ora il “mirino” di Riise è spostato sul CFR Cluij, che martedì sera affronterà la squadra di Claudio Ranieri nella seconda giornata del Gruppo E di UEFA Champions League. “Voglio vincere tutte le partite in cui gioco”, dice ‘Thunderbolt’, “Quindi anche contro il Cluj. Dobbiamo vincere, ma sarà difficile”.

“La Champions League”, sottolinea Riise nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro i romeni, “è la competizione più importante per tutte le squadre. Noi pensiamo una partita alla volta: io voglio vincere tutte le partite in cui gioco, quindi anche contro il Cluj. Ma questa è una competizione molto difficile”. Quando gli chiedono di sbilanciarsi sulla dimensione internazionale della Roma e sulle sue prospettive nella Champions League, Riise non si sbilancia: “Penso solo alla sfida di martedì sera, dopo si vedrà”.

Thunderbolt si è infortunato con la sua nazionale lo scorso 6 settembre quando ha riportato una commozione cerebrale dopo uno scontro di gioco con un compagno di squadra. Ha saltato tre partite di campionato e l’esordio della Roma in Champions League, ma dopo meno di tre settimane è rientrato in campo. Con uno speciale caschetto protettivo, molto simile a quello di Petr Čech del Chelsea FC e Cristian Chivu dell’Inter.

“Non ho pensato al caschetto”, spiega ricordando la gara contro i nerazzurri, “per me era una partita normale. Chiaro che non  è una bella cosa, ma è importante: io non voglio giocare con il caschetto, ma devo ascoltare i dottori. Spero di doverlo indossare al massimo un’altra partita o due e poi basta. E’ vero, ho colpito il pallone di testa ma l’avevo detto allo staff medico: se gioco gioco voglio fare tutto, se c’è da fare un colpo di testa lo faccio”.

Beniamino della Curva Sud, Riise è ormai uno dei giocatori più carismatici tra quelli a disposizione di Ranieri e non ama tirarsi indietro davanti alle responsabilità. “Non so se sono un leader, io gioco sempre per la squadra e voglio aiutarla a correre e far gol”, spiega, “Ho giocato tante partite in Champions League, anche una finale. Penso di essere anch’io un leader, ma in ogni incontro ci sono undici giocatori che devono essere leader, non solo il capitano o Daniele De Rossi. Nella mia carriera ho giocato tante partite importanti, anche quella di domani lo è: se gioco, anch’io in campo mi comporto da leader”.

Contro l’Inter la Roma ha offerto una prestazione decisamente superiore alle precedenti e secondo il difensore norvegese, all’Olimpico contro il Cluj, sarà necessario scendere in campo con lo stesso atteggiamento di sabato sera. “Per me conta la mentalità, essere convinti di ottenere il risultato può spingerti a dare qualcosa di più in campo. Dobbiamo fare come contro l’Inter, correre per 90 minuti e aiutarci a vicenda”, conclude Riise, “I nerazzurri sono sempre una squadra fortissima, sabato sera abbiamo giocato molto bene: non se siamo più vicini a loro, abbiamo ancora cinque punti di ritardo. Ma sono convinto che siamo più forti dello scorso anno, questa è la cosa più importante per me e per noi”.

Il Cluj è avvisato: la Roma ha imparato la lezione di due anni fa, quando i romeni si imposero 2-1 con una doppietta di Juan Culio che rimontò l’iniziale vantaggio di Christian Panucci, e vuole raddrizzare la rotta in Champions League dopo la sconfitta all’esordio contro il FC Bayern München. Per lasciarsi la crisi definitivamente alle spalle.

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