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Pirlo-Jadson, sfida nella sfida

Luscescu, che lanciò Pirlo in serie A ad appena 16 anni, ha identificato in Jadson il vero erede del regista rossonero: "Sono curioso di vederli contro".

Non fosse per il compagno di squadra Kakà, Andrea Pirlo sarebbe il favorito d'obbligo per il Pallone d'Oro. Sono però in molti a credere che il regista rossonero potrà giocarsi le sue carte quando il premio verrà assegnato. Ne è passata di acqua sotto i ponti dal debutto in serie A in casa della Reggiana nel 1995.

Erede
Pirlo aveva compiuto 16 anni da appena due giorni. A lanciarlo nel massimo campionato era stato proprio Mircea Lucescu, il tecnico dell'FC Shakthar Donetsk che stasera cercherà di battere il Milan nella sfida del Gruppo D di UEFA Champions League in programma al Giuseppe Meazza. L'esperto tecnico rumeno ricorda quei giorni e ha già identificato nel brasiliano Jadson il vero erede di Pirlo.

Sfida nella sfida
"Quella tra Pirlo e Jadson sarà una partita nella partita - ha detto in conferenza stampa -. Jadson ha caratteristiche molto simili a quelle di Pirlo. Tiene in mano la squadra, ha una grande visione di gioco, è bravissimo nel passaggio. Sono molto curioso di vedere questo duello tra due grandi giocatori".

Grande acquisto
Jadson, 24 anni, è arrivato in Ucraina nel gennaio del 2005 dopo aver segnato 15 gol in 40 partite in Brasile con il Clube Atlético Paranaense. Si è rivelato un grande colpo di mercato prendendo in mano il centrocampo tutto brasiliano della squadra soprattutto dopo le partenze importanti di giocatori come Anatoliy Tymoschuk e Matuzalem. In questa edizione della UEFA Champions League ha già regalato tre punti pesanti allo Shakthar segnando nella vittoria contro l'SL Benfica.

Il sogno
Il tecnico dello Shakthar ha detto di non prevedere una tattica particolare per cercare di arginare le geometrie di Pirlo. "Andrea ha debuttato con me a 16 anni a Brescia, è un campione. Però dovremo stare attenti in tutte le parti del campo contro il Milan. Non possiamo permetterci di pensare a un solo giocatore anche perché Pirlo non può essere chiuso con una marcatura: sa come liberarsi". Il tecnico rumeno ha poi chiuso il discorso con una battuta, che sembra quasi un sogno nel cassetto: "Quali giocatori italiani vorrei ingaggiare dopo (Cristiano) Lucarelli? Proverò a portare Pirlo allo Shakthar quando avrà 32 anni".

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