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Intervista ad Ada Hegerberg: il ritorno in nazionale, il recupero dall'infortunio e le ambizioni della Norvegia a EURO

"Sento di avere davanti degli anni molto belli e voglio viverli intensamente", ha raccontato la stella norvegese, tornata in nazionale per UEFA Women's EURO 2022.

Ada Hegerberg: "Ci saranno sorprese ma non saprei dire chi vincerà EURO"
Ada Hegerberg: "Ci saranno sorprese ma non saprei dire chi vincerà EURO" NTB/AFP via Getty Images

Miglior marcatrice di tutti i tempi di UEFA Women's Champions League con 59 gol, Ada Hegerberg è considerata tra le più forti calciatrici di sempre e ha vinto sei volte la più importante competizione per club del mondo.

Prima di tornare in campo a ottobre, tuttavia, la Hegerberg è stata fuori per oltre 20 mesi a causa di un infortunio al legamento crociato e non giocava con la Norvegia dalla sfortunata edizione del 2017 di UEFA Women's EURO, avendo accettato di tornare solo a marzo di quest'anno. Tuttavia, ora che è tornata in nazionale, la 26enne spera che la sua squadra possa entrare nella storia della competizione.

Sul ritorno in nazionale per UEFA Women's EURO 2022

Guarda il gol di Hegerberg con la Norvegia a Women's EURO 2013

Tornare è stata una cosa importante per me. Ho sentito che era il momento giusto. Ovviamente non è stata una decisione presa da un giorno all'altro. Ho sempre dialogato bene con Lise Klaveness, la presidente della Federcalcio norvegese. Sono molto felice di tornare in squadra, e sono felice di vedere tutti questi giovani ma anche più anziani sugli spalti.

Ovviamente vorrei vincere la coppa, ma il cammino è lungo e indovinare chi vincerà EURO è molto difficile. Naturalmente tra le favorite ci sono Inghilterra, Francia, ma anche la Svezia che ha sempre una nazionale forte. Il torneo è lungo e difficile. Si deve fare un passo alla volta. Ci saranno sicuramente delle sorprese, ma è difficile dire adesso chi vincerà.

Sulla vittoria della Women's Champions League col Lyon in questa stagione

Guarda il gol di Hegerberg nella finale di Torino

Penso che sia molto naturale avere pensieri [negativi] durante un infortunio così lungo. Non ho mai dubitato di me stessa e della mia capacità di tornare com'ero prima, ma è stata molto dura sia mentalmente che fisicamente. Ho ricevuto un'ottima assistenza medica e ho affrontato la situazione giorno per giorno.

Ma allo stesso tempo devo dire che se ripenso alla stagione, a ciò che abbiamo vinto, a ciò che ho raggiunto personalmente dopo quello che ho passato, mi sento ancora più carica e vogliosa di continuare. Sento che mi aspettano anni bellissimi e sono pronta a godermeli".

Sulle ambizioni della Norvegia a Women's EURO

Highlights finale 2013: Germania - Norvegia 1-0

Gli Europei sono un torneo molto duro. Nel 2013 siamo arrivati in finale dove abbiamo perso contro la Germania, ma siamo state molto vicine a diventare campionesse d'Europa. Poi nel 2017 abbiamo faticato. Bisogna prepararsi mentalmente perché non sempre le cose vanno nella direzione che si desidera.

Abbiamo buone qualità individuali. Guro Reiten e Caroline Graham Hansen hanno avuto ottime stagioni, tornerà Frida Maanum, che con la sua leadership e la sua esperienza è un pezzo molto importante della nostra squadra. Dobbiamo impegnarci a mantenere l'equilibrio, essere realiste ma avere anche delle ambizioni, in modo da non avere un grande divario tra le due cose. Dopo l'ultima volta si può solo migliorare.

Sulla pressione di portare la Norvegia in finale

Ada Hegerberg solleva la Women's Champions League a Torino
Ada Hegerberg solleva la Women's Champions League a TorinoGetty Images

Non sento alcuna pressione e penso che in ogni caso sia una pressione positiva. Quando si gioca per il proprio Paese, devi riuscire a creare un buon rapporto con i tifosi. Con loro devi creare un'atmosfera realistica ma ambiziosa. Per questo motivo, quando si affronta un nuovo torneo, credo che si debba pretendere molto da noi stesse, perché sappiamo di avere qualità e, allo stesso tempo, siamo consapevole di noi stesse, in modo da poter andare sempre nella giusta direzione; non scendere troppo in basso, ma nemmeno salire troppo in alto.

Credo che la qualità ci sia, ma bisogna riuscire a metterla al servizio della squadra. Veniamo tutti dai rispettivi club ma adesso abbiamo il tempo di stare insieme, allenarci bene, prepararci bene e divertirci insieme.

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