Workshop per direttori tecnici: plasmare i giocatori del futuro
venerdì 3 ottobre 2025
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Gli esperti delle 55 federazioni UEFA si sono riuniti a Zurigo per discutere dello sviluppo dei giovani delle categorie elite.
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Il calcio d'elite si evolve rapidamente, con crescenti esigenze fisiche, tattiche e tecniche.
Con l'aumento della velocità e della qualità di gioco, giocatori e allenatori devono adattarsi. Ma come possono collaborare le federazioni nazionali per fare in modo che i giovani atleti siano pronti al futuro?
Questa settimana, i direttori tecnici e gli esperti di sviluppo delle 55 federazioni UEFA si sono riuniti a Zurigo per approfondire questa questione, scambiandosi idee ed esperienze per plasmare la futura crescita dei giovani delle categorie elite in tutta Europa.
L'approccio unitario del calcio europeo
"L'interazione tra la UEFA e le federazioni nazionali è fondamentale, quindi eventi come questo rappresentano un'importante opportunità di riunirsi e condividere la propria visione", ha affermato Olivier Doglia, responsabile sviluppo calcistico della UEFA.
"È importante ascoltare queste idee e lavorare in squadra con i nostri stakeholder, offrendo un supporto personalizzato per garantire che i giovani di talento di tutta Europa possano esprimere tutte le loro potenzialità".
Le federazioni nazionali sono diverse per cultura, strategie e risorse, quindi l'opportunità di imparare le une dalle altre è imperdibile.
"È molto utile essere qui con tutte le altre federazioni e con la UEFA per capire come migliorare il calcio", ha affermato il direttore tecnico olandese Nigel de Jong. "Tutti noi dobbiamo guardare al futuro ed è fantastico ascoltare punti di vista diversi da federazioni diverse con sfide diverse".
Sami Khedira, vincitore della Coppa del Mondo FIFA e della UEFA Champions League, oggi è consulente strategico della UEFA per lo sviluppo dei giocatori e ritiene che l'organizzazione ricopra un ruolo fondamentale.
"Ogni paese ha situazioni ed esigenze diverse. La UEFA è qui per aiutarli ad affrontare queste problematiche con un'assistenza personalizzata", ha affermato Khedira. "Il nostro ruolo è essere partner, condividendo e mettendo in relazione esperienze e conoscenze, con un rapporto stretto che instauri fiducia e sicurezza".
L'approccio innovativo della Finlandia
La Federcalcio finlandese (SPL), una delle più piccole d'Europa, ha adottato un modello unico. Lo scorso anno, ha unito le equipe di allenatori d'elite maschili e femminili, promuovendo una cultura operativa unitaria e principi di gioco condivisi che, a suo avviso, creeranno giocatori, squadre e allenatori migliori.
"Dato che siamo un piccolo paese con risorse limitate, dobbiamo lavorare in modo efficace ed efficiente, sviluppare le competenze del nostro staff e condividere le conoscenze tra gli allenatori delle nazionali", ha spiegato Marianne Miettinen, responsabile delle nazionali giovanili maschili e femminili della SPL.
"Non alleniamo i sessi, alleniamo le persone. C'è un solo calcio, un solo pallone, quindi non c'è motivo per cui non si possa affrontare lo sviluppo dei ragazzi e delle ragazze allo stesso modo. I nostri allenatori lavorano insieme: il Ct della nazionale Under 15 femminile è il vice dell'Under 16 maschile e viceversa".
Supportare le persone, non solo i giocatori
Un tema chiave della filosofia di sviluppo della UEFA è la "mentalità che mette il giocatore al primo posto", che sostiene la fiducia, la motivazione e il benessere emotivo ma anche le capacità tecniche degli atleti.
"Si tratta di mostrare interesse per ciò che serve al giocatore come persona, ascoltandolo e supportandolo soprattutto quando è in difficoltà", ha spiegato Khedira.
"Da giovane ho avuto allenatori straordinari e penso che questo sia fondamentale: servono esperti in ogni fascia d'età che capiscano di cosa hanno bisogno i giocatori e che garantiscano che siano al centro dell'attenzione. Devono capire il loro ruolo e non considerarsi più importanti del giocatore", ha continuato.
"A 17 anni ho avuto un brutto infortunio al ginocchio e l'allenatore della nazionale Under 19 tedesca, Horst Hrubesch, mi chiamava quasi ogni giorno, cercando di aiutarmi e di assicurarsi che mi curassi. Credeva in me, si fidava di me e questo ha significato davvero molto".
Altri dibattiti durante la conferenza hanno riguardato il ruolo dei tecnici nella prevenzione degli infortuni e nell'allenamento per ottenere le massime prestazioni fisiche, i format delle competizioni giovanili e le tecniche per colmare il divario tra i vivai e le squadre professionistiche.
Un invito allargato
Grazie al programma UEFA Together, che scambia conoscenze ed esperienze con le nostre confederazioni sorelle, sono stati invitati all'evento anche allenatori di squadre nazionali, direttori tecnici e dirigenti del calcio femminile di tutto il mondo, che hanno potuto imparare insieme alle loro controparti europee e fare networking.