EURO 2024: un torneo 'pulito'
martedì 27 agosto 2024
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L'impegno della UEFA nella lotta al doping nella stagione 2023/24 è stato contraddistinto da test rigorosi, da una formazione approfondita e da un UEFA EURO 2024 in cui non sono state registrate positività al doping.
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UEFA EURO 2024 è stata la degna conclusione di un lungo lavoro svolto dalla UEFA nella stagione 2023/24 nella lotta al doping. I controlli antidoping si sono svolti dopo ognuna delle 51 partite, con almeno quattro giocatori per squadra sottoposti a test e campioni analizzati in un laboratorio accreditato dall'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). Tutti i campioni sono stati analizzati entro 48 ore o meno dal prelievo, mentre la UEFA li conserverà per 10 anni, consentendo di ripetere i test.
Per un approccio completo, la stretta collaborazione con le diverse organizzazioni antidoping nazionali ha permesso di completare i rigorosi test fuori competizione prima del torneo. Complessivamente, tra il 1° gennaio 2024 e la fine di EURO, sono stati raccolti 1.536 campioni di urina e sangue da 622 giocatori, e non sono state registrate positività.
Per saperne di più sul funzionamento dei test antidoping a EURO 2024
La strategia antidoping della UEFA
Nell'ambito dell'impegno della UEFA per un EURO 'pulito', i medici delle 24 squadre in gara hanno tutti firmato una carta antidoping, impegnandosi a rispettare le norme antidoping e a educare il personale e i giocatori. Inoltre, a tutte le squadre è stato fornito materiale didattico, consigli e informazioni prima del torneo.
La formazione e la consapevolezza sui pericoli del doping sono stati al centro della strategia antidoping della UEFA. Nel corso della stagione 2023/24, tutte le 55 federazioni affiliate hanno utilizzato i fondi UEFA dedicati per contribuire alle attività di educazione antidoping, raggiungendo circa 34.000 giocatori e 4.500 staff medici.
Nell'aprile del 2024, più di 100 rappresentanti delle federazioni UEFA e delle organizzazioni antidoping internazionali si sono riuniti presso la sede della UEFA per un workshop sull'antidoping. L'evento ha messo in luce il successo dei programmi educativi in corso, ha identificato le aree di sviluppo e ha promosso una più stretta collaborazione tra le federazioni e le organizzazioni antidoping nazionali.
Tra i vari punti dibattuti ci sono stati l'adozione di un nuovo concetto di educazione all'integrità per le competizioni giovanili UEFA, in cui i giocatori ricevono una formazione mirata da esperti del settore prima di accingersi a giocare nelle competizioni nazionali giovanili UEFA, oltre alla realizzazione di una serie di seminari organizzati dalla Federcalcio di Gibilterra in stretta collaborazione con la UEFA per tutti i club delle leghe di calcio maschile e femminile di Gibilterra, di entrambe le divisioni della Futsal League e della nuova Lega Under 17.
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Garantire standard elevati per i test antidoping
La UEFA è supportata da un team apposito composto da 55 funzionari addetti al controllo antidoping provenienti da 30 paesi, che sono responsabili della conduzione dei test e svolgono un ruolo chiave nell'educare i giocatori, i club e le federazioni nazionali sulle condizioni, le procedure e gli obiettivi.
Per mantenere standard elevati, i funzionari UEFA addetti al controllo antidoping si sottopongono a una formazione regolare e a una valutazione annuale di riaccreditamento. La UEFA è anche impegnata ad abbracciare gli ultimi sviluppi tecnologici, tra cui quest'anno la valutazione del potenziale dell'apprendimento automatico per aiutare a prevedere le partite e i giocatori ad alto rischio. È stata inoltre creata una piattaforma digitale per l'educazione antidoping, dove le federazioni possono accedere a presentazioni e risorse didattiche.
In vista della stagione 2024/25, ogni federazione affiliata alla UEFA potrà richiedere fino a 20.000 euro attraverso il programma HatTrick esclusivamente per le attività di formazione alla lotta al antidoping.