Sostenibilità come criterio principale per il calendario delle partite di EURO 2024
mercoledì 12 giugno 2024
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Impatto ambientale ed equità per ogni squadra sono stati i criteri fondamentali nella pianificazione del calendario di UEFA EURO 2024.
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Pianificare il calendario delle partite di un torneo della portata di UEFA EURO 2024 è stata una sfida tanto difficile quanto affascinante. Innanzitutto, ogni squadra doveva avere la stessa considerazione e lo stesso trattamento nella fase di preparazione del calendario, e se si considera il totale di 24 squadre per dieci stadi per 51 partite in un solo mese, allora si può avere un'idea del carico di lavoro svolto nella pianificazione del torneo. Inoltre se si aggiungono i giorni di viaggio, di allenamento e di riposo, la portata dell'operazione diventa ancora più evidente.
Per EURO 2024, il team che si è occupato del calendario ha dovuto considerare un ulteriore elemento: una pianificazione equa nel modo più sostenibile possibile. "Garantire l'equità per tutte le squadre è sempre il principio guida numero uno del calendario", ha spiegato Marcello Alleca, responsabile UEFA delle competizioni per nazionali maschili. "Ma quest'anno, per la prima volta, anche la sostenibilità è stata al primo posto".
"La nostra sfida era quella di massimizzare la sostenibilità senza compromettere l'equità".
La sostenibilità al primo posto
Per rendere il calendario il più sostenibile possibile, gli stadi e le partite sono state organizzate in tre cluster regionali, in modo da ridurre notevolmente gli spostamenti sia per le squadre che per i tifosi.
A EURO 2016 in Francia - paragonabile alla Germania in termini di dimensioni del torneo e di infrastrutture - oltre il 75% dei trasferimenti delle squadre alle partite della fase a gironi è stato effettuato in aereo. In Germania questa percentuale scenderà al 25%, con spostamenti in treno o autobus come mezzo di trasporto preferenziale.
Otto anni fa, nessuna squadra giocava più di una volta in una singola sede durante la fase a gironi. Quest'estate, un totale di sette squadre - Austria, Cechia, Ungheria, Serbia, Slovacchia, Svizzera e Turchia - giocheranno più di una partita nello stesso stadio.
Questi criteri sono stati applicati anche ai padroni di casa della Germania, anche se ciò significa che non sempre si può giocare negli stadi più grandi. "La Germania ha scelto un campo base per la squadra nel sud del Paese, per essere vicina agli stadi in cui giocherà le tre partite della fase a gironi", ha spiegato Alleca.
Pianificare in anticipo
"La pianificazione del calendario è ancora un processo soprattutto manuale", spiega Alleca. "Non c'è automazione informatica. All'inizio abbiamo un team di una decina di persone che fa da portavoce dei vari interessi che entrano in gioco nell'organizzazione del calendario. Una volta soddisfatti tutti i criteri, il programma viene inviato alle città ospitanti e a un gruppo più ampio per essere consultato". Questo avviene molto prima del torneo, con l'approvazione finale del calendario almeno due anni prima della partita inaugurale.
Questa strategia di programmazione con largo anticipo, aiuta il team di Alleca a garantire il fondamentale criterio di equità sportiva. "Scriviamo il calendario prima ancora di sapere quali sono le squadre qualificate. Parliamo infatti di squadra 1 e squadra 2 del Gruppo A", spiega. "Pensiamo a dove giocheranno, e poi a cosa succederà ai vincitori e ai secondi classificati dei gironi. Consideriamo tutti i loro percorsi nel torneo e come possiamo essere il più equi possibile con tutti loro".
Equità e sostenibilità sono il binomio perfetto di un torneo di successo.