Aleksander Čeferin: il ruolo unico del calcio in Europa
mercoledì 30 novembre 2022
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Il presidente ha parlato durante un Consiglio dei ministri dello sport dell'UE, sottolineando la capacità del calcio di unire in tempi di divisione e crisi.
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Il presidente della UEFA, Aleksander Čeferin, ha incontrato martedì a Bruxelles i ministri dello sport dei 27 Stati membri dell'UE per discutere di come lo sport, e in particolare il calcio, sia fondamentale per le comunità europee nell'affrontare le sfide di un mondo in continuo cambiamento.
Il Presidente Čeferin è stato ospite come relatore in un Consiglio dei Ministri dello Sport dell'UE, e in un intervento ha sottolineato l'importanza di valori come "unità, determinazione, solidarietà e resilienza" nell'affrontare le sfide collettive della società europea.
Il presidente UEFA è stato invitato come relatore nell'evento dal Governo della Cechia - che attualmente detiene la presidenza dell'UE - in occasione di un incontro tenutosi a Praga la scorsa settimana con il primo ministro ceco Petr Fiala e il presidente della Federcalcio della Cechia (FAČR), Peter Fousek. Durante l'incontro, il Primo Ministro Petr Fiala ha sottolineato il sostegno del suo Paese alla UEFA e al modello sportivo europeo, anticipando quello che è stato uno dei punti chiave del discorso di ieri.
Proteggere il modello sportivo europeo
L'occasione ufficiale tra il presidente UEFA e i ministri dello sport dell'UE è arrivata nel momento giusto, visto che è trascorso quasi un anno da quando lo scorso 30 novembre 2021, gli Stati membri dell'UE hanno adottato una risoluzione storica sulle caratteristiche più importanti del modello sportivo europeo, ricevendo gli elogi di Čeferin per la forza e l'importanza di tale decisione. Gli Stati dell'Unione Europea inoltre hanno rilasciato una dichiarazione congiunta di impegno a difendere le misure principali del modello sportivo europeo, tra cui la struttura piramidale, il sistema aperto di promozioni e retrocessioni, l'approccio su calcio di base e solidarietà, il ruolo dello sport nell'identità nazionale nonché il suo ruolo sociale ed educativo.
In un discorso quasi di sfogo, Čeferin ha ricordato la risposta collettiva del calcio europeo alla pandemia di COVID-19, e il rifiuto generale alla cosiddetta Superlega europea, a riprova di come la UEFA e il calcio europeo sostengano i valori chiave europei e svolgano un ruolo potente nella sensibilizzazione sui diritti umani e sulle questioni ambientali e sociali.
"Lo sport e il calcio in particolare hanno il dono di portare unità: nelle nostre case, sugli spalti, nelle nostre comunità, nelle nostre nazioni e sì, anche in Europa", ha dichiarato.
"Insieme, in quanto partner europei, l'UE e gli Stati membri, la UEFA e il più ampio movimento sportivo europeo, non vediamo lo sport come un capitale da cui trarre esclusivamente profitto. È molto più profondo di così. Il calcio fa parte del tessuto delle nostre comunità, ha radici nella nostra cultura, è fondamentale per la salute dei nostri bambini e delle nostre società, e unisce".
La UEFA e il calcio europeo sono stati ampiamente sostenuti dalle istituzioni dell'UE, dai capi di Stato e dai ministri europei, che ci hanno visto come una delle principali storie di successo del modello sportivo europeo. Il commissario europeo per lo Sport, Mariya Gabriel, ha ascoltato oggi con interesse le osservazioni del presidente Čeferin al Consiglio e ha ricordato ai ministri dell'UE presenti, l'impegno costante della Commissione Europea nel rafforzare questo modello e la partnership con la UEFA.
Legami solidi tra partner europei
La partnership di lunga data tra UEFA e UE è stata rinnovata e rafforzata di recente con la firma di un ambizioso accordo di cooperazione incentrato sulle priorità dell'UE, tra cui la promozione del modello sportivo europeo, il Green Deal europeo, l'Union of Equality e la diffusione di stili di vita sani per tutti.
"La UEFA sin dall'inizio ha fatto del rispetto la propria bandiera", ha detto Čeferin. "Tuttavia non è così ovvio per tutti. Per noi il rispetto è un obiettivo normale e lo facciamo con naturalezza".
"La nostra lotta contro la discriminazione, e i nostri programmi sulla promozione di valori come diversità e inclusione, fanno parte di quasi tutti i nostri regolamenti. Persino i nostri processi di candidatura e i criteri per ospitare i grandi eventi sono sviluppati per garantire il mantenimento di questi valori. E perché i nostri sforzi sono così importanti? Perché è nostro dovere e nostra responsabilità".
"La nostra missione centrale è sviluppare e applicare - in collaborazione con le federazioni, le leghe, i club, gli allenatori, i giocatori e i tifosi - soluzioni durature che alimentino il modello sportivo europeo".
"Sono orgoglioso di affermare che il calcio europeo è una delle principali storie di successo di questo modello in cui diamo priorità alla solidarietà e alla sostenibilità, non al profitto e al potere".
"Superiamo persino gli standard delle associazioni di beneficenza a cinque stelle, restituendo oltre il 95% dei nostri ricavi a chi ne ha bisogno nel calcio".
Il Presidente UEFA ha poi sottolineato che l'attuale modello risponde all'interesse di molti, non di pochi eletti, e ha fatto un chiaro paragone per i ministri con il progetto fallito delle superleghe, il cui modello è puramente commerciale e basato esclusivamente sul profitto.
Nessuna occasione senza unità
La UEFA investe i proventi degli Europei nelle stesse federazioni affiliate attraverso il programma HatTrick, garantendo lo sviluppo di questo sport a tutti i livelli in tutta Europa.
Dal 2004, HatTrick ha investito quasi 2,5 miliardi di euro nel calcio europeo, mentre altri 935 milioni di euro sono previsti tra il 2024 e il 2028.
"Abbiamo ancora più membri dell'Unione Europea - 55", ha dichiarato Čeferin. "Tutti noi abbiamo un obiettivo da raggiungere: preservare, promuovere e sviluppare il calcio in tutto il continente. Ci teniamo l'uno all'altro e le recenti crisi lo hanno dimostrato".
"Grandi e piccoli, ricchi e poveri, uomini e donne, professionisti e amatoriali, tutti sono benvenuti e trattati con rispetto".
"Cipro, Estonia, Lituania, Malta e Romania sono alcuni dei Paesi che nei prossimi due anni ospiteranno i tornei giovanili EURO femminili e maschili, proprio come hanno fatto recentemente Slovacchia e Irlanda. Queste competizioni sono a perdere dal punto di vista economico, ma noi non siamo concentrati solo sul profitto e sul cosiddetto 'intrattenimento'".
"Oltre 1000 club hanno partecipato alle competizioni UEFA per club fino a ora. La partecipazione alle nostre competizioni da parte dei club di tutte le nostre federazioni porta emozioni e dà un senso speciale anche ai campionati nazionali, e questo in ultima analisi porta benefici alle vostre società e nazioni".
"Questa è la nostra visione del calcio: un modello che risponde agli interessi di molti, non di pochi eletti. Abbiamo un'ampia strada da percorrere in vista di EURO 2024 in Germania e di Women's EURO 2025, ma siamo pronti. Siamo inoltre il più grande movimento sociale di questo continente. Come già detto, siamo pronti, abbiamo la giusta voglia e siamo più uniti che mai".