'Rispetta la Diversità – Il calcio unisce'
sabato 9 giugno 2012
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Il programma UEFA/FARE vuole mostrare la forza unificatrice del calcio - e sottolineare che il razzismo e l'intolleranza non devono macchiare il gioco del calcio.
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Mentre i tifosi di tutto il mondo si accingono a godere dello spettacolo di UEFA EURO 2012, la UEFA e il suo partner nella campagna antirazzismo FARE, vogliono sottolineare il carattere di celebrazione della diversità della massima competizione europea a livello di squadre nazionali.
Il programma UEFA/FARE 'Respect Diversity – Football Unites' a UEFA EURO 2012, lanciata dal Ministro degli Esteri polacco in occasione di un incontro a Varsavia, prevede il monitoraggio delle partite, la lettura di messaggi contro le discriminazioni prima delle gare, un protocollo comune sugli incidenti a sfondo razzista, l’impegno a prendere specifiche sanzioni e una specifica campagna incentrata sulle semifinali, con messaggi antidiscriminatori letti dai rispettivi capitani prima dell’inizio delle partite.
A Varsavia hanno presenziato il membro del Comitato Esecutivo UEFA e presidente del Comitato UEFA Fair Play e Responsabilità Sociale Peter Gilliéron, il Viceministro degli Esteri polacco Beata Stelmach, il Viceministro dello Sport Jacek Foks, il Ministro per le Pari Opportunità Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Rafał Pankowski dell’Associazione Never Again con sede a Varsavia, coordinatore del programma FARE a UEFA EURO 2012, e Wilfried Lemke, Consigliere Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite in materia di Sport per lo Sviluppo e la Pace. Tutti i presenti hanno espresso la speranza che UEFA EURO 2012 possa promuovere valori positivi e che non si macchiato da episodi di razzismo e intolleranza.
"Siamo qui per celebrare la diversità: nel calcio come nella società", ha ricordato al pubblico il Sig. Gilliéron. "Nell’ultima decade, grazie all’aiuto della UEFA e dei nostri amici di FARE, il calcio ha cercato di migliorare se stesso e di contribuire al miglioramento di tutta la società, promuovendo i valori di tolleranza e rispetto."
Il lavoro di tre anni, basato sui valori di educazione e impegno, culminerà nelle attività FARE in Polonia e Ucraina. Una delle priorità FARE a UEFA EURO 2012 sarà il monitoraggio delle gare da parte di osservatori internazionali, che dovranno denunciare eventuali cori razzisti, l’esposizione di simboli e bandiere riconducibili a movimenti di estrema destra e altri eposodi di palese discriminazione.
All’incontro di Varsavia hanno partecipato inoltre diversi ex giocatori, tra cui Ruud Gullit, Paul Elliot, Dariusz Dziekanowski, Emmanuel Olisadebe, Garth Crooks e, in rappresentanza del sindacato calciatori FIFPro, Tony Higgins, impegnati in una tavola rotonda nella quale hanno rievocato le loro esperienze e ricordato che il razzismo non deve macchiare il gioco del calcio.
"Diversità è una parola stupenda, perché raccoglie in sé quanto di positivo offre la vita stessa," ha poi proseguito il Sig. Gilliéron. "La biodiversità, a lungo ignorata, oggi viene rispettata e protetta. Anche la diversità umana ha bisogno di protezione. Con diversità umana intendo tutto quello che ci distingue e che ci rende più interessanti e più ricchi. La diversità abbonda anche nel calcio: giovane e anziano, maschio e femmina, bianco e nero, alto e basso, abile e diversamente abile, eterosessuale e omosessuale. Questo è esattamente ciò che rende il nostro sport così interessante."
La UEFA inoltre promuove l’idea di Rispetto a UEFA EURO 2012 grazie a una campagna di scambio delle magliette, che prevede come ambasciatori diverse personalità del mondo del calcio. Collegando l’idea di Rispetto allo scambio delle magliette, la UEFA spera di raggiungere sia i tifosi che i giocatori, invotandoli a ripetere questo gesto un segno di rispetto per la diversità.
"UEFA EURO 2012 in Polonia e Ucraina dovrà contribuire al trionfo della diversità nel mondo del calcio", ha poi concluso il Sig. Gilliéron. "Rispetta la Diversità è il motto di questa straordinaria manifestazione, uno degli eventi più importanti al mondo a livello sportivo e mediatico. Abbiamo un obiettivo comune: fare in modo che nelle prossime tre settimane ogni singolo individuo venga rispettato e protetto."