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Van der Sar pura felicità

Il portiere olandese del Manchester non trova le parole per descrivere le sue emozioni.

Van der Sar pura felicità
Van der Sar pura felicità ©Getty Images

I calci di rigore sorridono finalmente a Edwin van der Sar. Il rigore neutralizzato nella serie finale è servito al Manchester United FC per superare il Chelsea FC nella finale di UEFA Champions League.

'Eroe di giornata'
La lotteria dei tiri dal dischetto era stata più volte fatale al 37enne portiere in passato, sconfitto con il suo AFC Ajax nella finale di UEFA Champions League del 1996 contro la Juventus e ancora nelle semifinali del Mondiale FIFA 1998 e di UEFA EURO 2000™ in Olanda. Più che comprensibile la voglia di riscatto del numero uno. "Non li volevamo [i calci di rigore], ma quando arriva il momento si è consapevoli che si può diventare eroi. È uno dei vantaggi di giocare tanti anni. Ho vinto la finale nel 1995 con l’Ajax e ne ho persa un’altra ai rigori. So quanto fa male. Dopo aver perso la Champions League del 1996 ero a pezzi e non uscii di casa per tre giorni. Sono contento che questa volta sia andata bene”.

‘Fortunati sul rigore di Terry’
Il rigore decisivo parato a Nicolas Anelka, che ha regalato la terza Coppa dei Campioni al club di Old Trafford, non ci sarebbe stato, tuttavia, se John Terry non fosse scivolato e quindi non avesse calciato sull’esterno del palo il penalty che valeva la vittoria per il Chelsea. "Siamo stati un po’ fortunati sul rigore di John Terry, ma anch’io ero scivolato sul gol del pareggio del Chelsea dopo che la palla aveva avuto due deviazioni. Ci è andata bene, altrimenti adesso ci sarebbe qualcun altro qui. Il calcio e la vita possono dipendere da piccoli dettagli. I calci di rigore dipendono dalla qualità dell’esecuzione e al portiere non resta che sperare di pararne almeno uno”.

'Pura felicità'
Van der Sar stenta a trovare le parole per descrivere l’emozione dopo la parata che resterà nella memoria dei tifosi. "Cosa ho provato dopo aver parato il rigore decisivo? Non ci riesco. Vedi la palla che arriva, la respingi, ti alzi e sai che la partita è finita. Hai due, tre, quattro secondi con te stesso, braccia al cielo e tutto che ti scorre nella mente. Vedi i compagni di squadra che arrivano ed è pura felicità. Prima di quel rigore, ne avevano segnati cinque. Avevo toccato il rigore di Ashley Cole e avrei dovuto pararlo”.

'Non è ancora finita'
Quella al Luzhniki Stadium è la nona finale di Coppa dei Campioni a essere decisa ai calci di rigore, e Van der Sar rivela di essersi ispirato alle prodezze di un altro olandese di 20 anni fa. "È sempre bello vincere, ma vincere in un certo senso da soli… Hans van Breukelen ci era riuscito nel 1988 con il PSV [Eindhoven] contro il [SL] Benfica, parando l’ultimo rigore. Ho cercato per tutta la carriera di assaporare questo momento decisivo ed è straordinario esserci riuscito. Sono grato ad Alex Ferguson di avermi dato l’occasione di giocare con il Manchester a 34 anni. A volte mi chiedo perché non sia successo prima, ma non importa. Ho vinto due campionati e questa sera la Champions League, e non è ancora finita”.