Rispondere ai rischi per la sicurezza
venerdì 11 settembre 2015
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Alla conferenza annuale sulla sicurezza negli stadi organizzata a Varsavia in collaborazione con l'Unione europea, la UEFA ha delineato le sue filosofie e intenzioni per il futuro.
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Alla conferenza annuale sulla sicurezza negli stadi, la UEFA ha delineato le sue filosofie e intenzioni per il futuro.
In occasione dell'evento organizzato dalla UEFA e dall'Unione europea a Varsavia, il vicepresidente UEFA, Michael van Praag ha parlato delle stragegie di esclusione e del divieto di trasferta per i facinorosi, della formazione di steward, responsabili degli stadi, agenti di polizia e personale sanitario e della costante assistenza alle Federcalcio europee.
"In qualità di presidente del Comitato stadi e sicurezza [UEFA], farò in modo che la UEFA contribuisca a un miglioramento sostenibile degli stadi e della sicurezza - ha dichiarato Van Praag -. È mia intenzione garantire assistenza a tutte le 54 federazioni nelle aree più sensibili".
La UEFA sta preparando programmi di sviluppo e assistenza a tutti coloro che lavorano negli stadi e nella sicurezza. "I responsabili degli stadi, i funzionari di sicurezza e gli agenti di polizia, che lavorano regolarmente fianco a fianco, devono essere formati insieme - ha sottolineato van Praag -, per favorire un'intesa reciproca sui vari ruoli e responsabilità". Anche gli steward, ha aggiunto, devono essere istruiti in modo da capire l'equilibrio tra i tre pilastri fondamentali: sicurezza, protezione e servizio.
"La nostra strategia prevede anche l'esclusione di chi si rende protagonista di coportamenti riprovevoli, allontanando la brava gente - ha aggiunto van Praag -. Cercheremo di escludere i facinorosi non solo dagli stadi, ma dalle intere manifestazioni".
"Incoraggeremo l'uso di misure ad ampio raggio che impediscano ai tifosi più pericolosi di viaggiare all'estero. L'assenza di misure in quest'area è uno dei fattori che contribuisce di più ai problemi che ci troviamo ad affrontare… Inviteremo i governi a dare alle forze di polizia tutti gli strumenti necessari per adottare strategie di esclusione efficaci".
Il tema della conferenza, "Rispondere ai rischi", ha evidenziato la necessità di misure e azioni proattive in relazione ai molti problemi che riguardano gli stadi e la sicurezza.
"Non c'è spazio per l'autocompiacimento", ha aggiunto David Bohannan, presidente del Gruppo di studio europeo per la sicurezza negli stadi. Bohannan ha accolto positivamente gli sforzi della UEFA e delle autorità europee per affrontare problemi che non riguardano solo la violenza e i disordini fuori dallo stadio, ma anche elementi quali le proteste di natura politica.
I delegati hanno acquisito informazioni utili sulla gestione delle crisi nelle partite europee, sui ruoli e le funzioni dei team UEFA negli stadi e sul Centro di comando di Nyon, per rispondere con celerità agli eventi inaspettati.
A Varsavia è emersa un'altra situazione a rischio: l'uso di droni da parte di persone con intenzioni di varia natura (innocue, di protesta od ostili). Per questo, si valuta l'organizzazione di un workshop per esaminare misure di prevenzione e risposta.
Il verdetto di Michael van Praag è stato interessante: "Sembra quasi scontato elogiare questa conferenza anno dopo anno - ha commentato -, ma è l'unico evento che riunisce le forze di polizia, i club e le federazioni di tutta Europa. Inoltre, è il forum dove si parla di problemi contemporanei che riguardano gli stadi e la sicurezza nelle competizioni europee. Quindi, mi perdonerete se ancora una volta dico che la conferenza è di enorme valore”.