‘Quando gioco a calcio mi sento uguale a tutti gli altri’
mercoledì 22 novembre 2017
Intro articolo
Essere costretto su una sedia a rotelle non ha mai impedito al piccolo Jane (9 anni) di giocare a calcio non appena ne ha l'occasione.
Contenuti top media
Corpo articolo
Jane Velkovski, un bimbo di nove anni di Skopje, la capitale dell'ERJ Macedonia, vive e respira calcio. Il piccolo macedone gioca infatti a calcio non appena ne ha la possibilità, che sia a casa o a scuola, e i suoi occhi si illuminano quando parla del suo sport preferito.
“Il calcio è tutto nella mia vita", ha raccontato Jane. “Ci gioco nei videogames, in giardino e a scuola. Gioco a calcio ovunque".
La determinazione di Jane nel giocare a calcio stupisce ancora di più in considerazione del fatto che il piccolo è costretto su una sedia a rotelle dato che gli è stata diagnosticata un'Atrofia Muscolare Spinale (SMA).
“Ho una malattia muscolare che mi impedisce di camminare, ma non permetto a nessuno di scherzare sui problemi che ho col camminare. Voglio che tutto il mondo sappia che tutti siamo uguali e che le persone con disabilità possono fare esattamente le stesse cose di chiunque altro. E anche se non possono, ciò non significa che non possano godersi la propria vita".
La sua disabilità infatti non lo ha fermato dal giocare a calcio. Jane infatti è il primo ad andare in campo quando i suoi amici vanno a giocare, ed in campo è l'ultimo baluardo della difesa dato che gioca in porta. Jane si fa sentire molto e dalla sua posizione dice ai suoi difensori chi devono marcare. Dal campo è evidente quanto i suoi compagni rispettino la sua autorità.
“Quando gioco a calcio mi sento uguale a tutti gli altri. Mi sento bene perché posso partecipare al gioco. Poter guidare la squadra mi fa stare bene, inoltre posso vincere e sono il capitano. Sono felice quando vinco e triste se perdo".
Osservando l'entusiasmo di Jane per il calcio e per la vita, viene persino difficile immaginare le battaglie che affronta ogni giorno fuori dal campo. Infatti il piccolo macedone ha bisogno di cure speciali durante tutta la giornata, anche per fare le cose più semplici come cambiare la postura nella sedia a rotelle.
Nel 2015 Jane è andato a Parigi per un'operazione per correggere la curvatura della sua spina dorsale. Ogni sei mesi deve seguire un trattamento con la speranza che queste cure un giorno possano permettergli di camminare.
“Il calcio ha un'influenza molto positiva sulla sua vita dati i problemi con cui deve convivere", ha raccontato il padre di Jane, Gjorgji. "Attraverso il calcio ha capito di poter svolgere un ruolo attivo nella società".
Jane è diventato una piccola star in ERJ Macedonia. È venuto alla ribalta perché ha avuto l'onore di accompagnare la nazionale dell'ERJ Macedonia prima del fischio d'inizio della partita delle Qualificazioni Europee contro la Spagna a giugno. Tuttavia è stato un paio di mesi dopo, in occasione della Supercoppa UEFA di Skopje, che una sua foto è diventata virale sui social network e nella stampa locale.
“Quando si è giocata la Supercoppa UEFA alla Philip II Arena, siamo andati in una stanza dove c'erano dei poster sul muro", ha raccontato Jane.
“Ho fatto delle foto con entrambe le squadre, poi ho visto il poster di un'esultanza di Ronaldo dopo un gol e ho provato a imitarlo. Ho chiesto a mio padre se poteva farmi una foto, e così ho copiato la posa di Ronaldo. È una foto molto bella!".
La filosofia di vita di Jane è quella di "non arrendersi mai" e che chiunque può "inseguire i propri sogni". Nonostante abbia appena nove anni, Jane dimostra una maturità fuori dal comune per la sua età. Centrale nella sua personalità è il desiderio indiscutibile di cercare di raggiungere sempre l'impossibile e di rendere possibile l'impensabile.
“Quando gioco a calcio a volte mi dimentico di essere su una carrozzella elettrica. Mi immagino sempre segnare gol come Ronaldo, e talvolta mi dimentico quasi di non poter camminare".