Il talento della settimana: Ianis Hagi
sabato 26 settembre 2015
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Il nome che porta può essere un pesante fardello per Ianis Hagi, che a soli 16 anni ha già capitanato le nazionali giovanili e il Viitorul Constanţa, la sua attuale squadra allenata dal padre Gheorghe.
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Il nome che porta può essere un pesante fardello per Ianis Hagi, che il prossimo mese compirà 17 anni. Figlio del leggendario Gheorghe, Ianis è stato messo sotto scrutinio fin dalle prime fasi della sua carriera, durante le quali ha capitanato le nazionali giovanili e il Viitorul Constanţa. Quest'ultima è la squadra allenata da suo padre ed è attualmente seconda nel massimo campionato rumeno.
Nome: Ianis Hagi
Club: Viitorul (in prestito dalla Fiorentina)
Esordio: 5 dicembre 2014 contro il Botoșani (Romanian First Division)
Ruolo: trequartista
Nazionalità: rumeno
Data di nascita: 22 ottobre 1998
Piede preferito: ambidestro
Altezza: 172 cm
Dicono di lui...
"Ianis ha un grande futuro in Italia, perché ha il talento e le qualità necessarie per diventare un top player. Se lavora sodo avrà una bellissima carriera. Rispetto a me, Ianis ha il vantaggio di saper giocare con entrambi i piedi, mentre io usavo soprattutto il sinistro. Sono molto fiero di lui".
Gheorghe Hagi
"Gică Hagi deve prendersi cura di suo figlio, che può diventare un grande giocatore. Non gli avrei dato la fascia da capitano, ma è bello che Ianis abbia la possibilità di giocare nel massimo campionato".
Victor Pițurcă, ex Ct della Romania
"Ianis ha tutte le qualità per fare bene alla Fiorentina. È la squadra migliore per lui e suo padre ha preso la giusta decisione. Ianis migliora partita dopo partita, ma la Serie A è un campionato completamente diverso; ora sta solo a lui".
Adrian Mutu, ex attaccante della nazionale rumena e della Fiorentina
Le origini...
Ianis è nato a Istanbul mentre suo padre militava nel Galatasaray. Ha iniziato a giocare a Bucarest, entrando nella Scuola calcio Gheorghe Hagi di Ovidiu nel 2009. Da allora è stato il leader della nazionale in tutte le categorie, mentre nel 2014 ha accettato di passare alla Fiorentina. Pur rimanendo di proprietà dei viola, è in prestito al Viitorul fino al termine della stagione.
Stile di gioco...
Non è ancora chiaro quale sia il piede migliore di Ianis, che sfoggia un grande talento nonostante la tenera età. Ha un gioco simile a quello di suo padre, classico No10. "Di mio padre ho preso la visione di gioco - commenta Ianis -, ma forse sono più bravo nell'ultimo passaggio".
Un mix di...
Ovviamente ricorda suo padre, anche se il paragone non è sempre ben accetto. "Sono Ianis e rimango Ianis - dichiara -. Lui aveva le sue qualità e io ho le mie. Lui era più veloce e cercava il gol, mentre a me piace servire gli assist. Ovviamente anche a me piace segnare, ma gioco per la squadra. In ogni caso, devo ancora crescere; entro cinque anni voglio andare in nazionale maggiore e in una grande squadra europea".
Il momento magico…
La fascia da capitano del Viitorul, indossata per la prima volta ad agosto, è sicuramente il punto più alto di un carriera breve ma già ricca di successi. "Sono abituato alla fascia perché ho sempre capitanato le squadre in cui ho giocato, sia a livello di club che nelle nazionali giovanili", commenta il giocatore. Gheorghe aggiunge: "Ho parlato con i compagni più grandi e hanno accettato. Credo di aver fatto la cosa giusta, anche se un po' rischiosa. Dobbiamo stare molto attenti alla sua crescita".
La migliore delle ipotesi...
Si spera che Hagi e i suoi compagni costituiscano l'ossatura della nazionale che parteciperà alle qualificazioni per UEFA EURO 2020, torneo che prevede alcune partite in Romania. Ovviamente, i media lo hanno messo al centro dell'attenzione, descrivendo la nazionale Under 17 come 'la squadra di Hagi'. La pressione non è poca per un giovane che ha saputo comunque tenere i piedi per terra.
Lui dice...
"Quando ero piccolo non sapevo cosa significasse il mio cognome in Romania e in Turchia, ma poi l'ho capito. So bene quanto si sia impegnato mio padre per arrivare ai massimi livelli. Ora che è il mio allenatore devo ascoltarlo. Non mi sento sotto pressione per il cognome che porto, ci sono abituato. Mio padre è il mio idolo e spero di seguirne le orme".
"Ho fatto cose che non pensavo o sognavo di fare a questa età. Sono soddisfatto, ma ovviamente la strada è appena iniziata. Cerco sempre di migliorarmi e voglio arrivare in nazionale e ai più alti livelli. Il calcio è la mia vita".