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Hernanes affonda la Lazio

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I Biancocelesti restano in nove uomini e si inchinano 2-1 all'Inter nel posticipo: decide la doppietta del Profeta, il grande ex. Il Napoli non va oltre il 2-2 sul campo del già retrocesso Parma, Fiorentina e Sampdoria vincono in trasferta.

Serie A: 10 maggio ©Getty Images

Le squadre che lottano per la qualificazione alla UEFA Champions League frenano tutte. Malgrado la sconfitta contro l’AC Milan nell’anticipo, l’AS Roma resta seconda visto che cade anche la S.S. Lazio, che nel posticipo resta in nove uomini contro l’FC Internazionale Milano e perde 2-1: all’Olimpico è l’ex Hernanes a regalare il sorriso alla squadra di Roberto Mancini, altro ex. L’SSC Napoli non approfitta dei ko delle due romane e non va oltre il 2-2 sul campo del già retrocesso Parma FC, risultato che porta i Partenopei a quattro lunghezze dai Giallorossi e a tre dai Biancocelesti. Trascinata da Josip Iličić, l’ACF Fiorentina passa 3-2 in trasferta contro l’Empoli FC e conserva il quinto posto tenendo a distanza l’UC Sampdoria, corsara al Friuli contro l’Udinese Calcio, e proprio i Nerazzurri. L’Atalanta BC batte 3-2 in trasferta l’US Città di Palermo ed è a un passo dalla salvezza, mentre retrocede aritmeticamente l’AC Cesena sconfitto 3-2 in casa dall’US Sassuolo Calcio.

All’Olimpico la sfida inizia nel migliore dei modi per la Lazio, che dopo otto minuti è già in vantaggio: azione prepotente di Felipe Anderson e assist a rimorchio per Antonio Candreva, che batte Samir Handanović. Per il centrocampista della nazionale è il nono gol in campionato. Al minuto 24 però i Biancocelesti restano in dieci per il rosso al difensore Maurício, punito per un fallo su Rodrigo Palacio lanciato a rete: l’Inter ne approfitta subito e trova il pareggio con una punizione di Hernanes.

Nella ripresa la squadra di Stefano Pioli va di nuovo vicinissima al vantaggio con Miroslav Klose, su cui Handanović compie un intervento prodigioso. La partita prende una piega decisamente Nerazzurra poco dopo, quando Federico Marchetti stende in area Mauro Icardi e viene espulso: la Lazio resta in nove ed Etrit Berisha entra al posto di Klose per parare il rigore, riuscendo a ipnotizzare proprio Icardi. A sei minuti dalla fine, però, Hernanes con un preciso diagonale perfeziona la rimonta e regala i tre punti alla squadra di Roberto Mancini, altro ex.

Il Napoli, reduce dall’1-1 casalingo nell’andata della semifinale di UEFA Europa League contro il FC Dnipro Dnipropetrovsk, va due volte sotto contro i Ducali, che segnano prima con Raffaele Palladino - giocatore nato proprio a pochi chilometri da Napoli - e poi con il cileno Cristóbal Jorquera; le reti di Manolo Gabbiadini, al settimo centro in campionato, e Dries Mertens, evitano alla squadra di Rafael Benítez la sconfitta, ma la scalata al terzo posto - con tre partite ancora da giocare - si complica.

Fa invece in pieno il suo dovere l’altra squadra impegnata nelle semifinali di UEFA Europa League, la Fiorentina. La squadra di Montella supera 3-2 l’Empoli e mantiene il quinto posto: al Castellani sblocca Iličić, poi dopo il momentaneo pareggio di Riccardo Saponara arrivano i gol di Mohamed Salah - quinto centro in campionato per l’egiziano - e ancora di Iličić, con lo sloveno a segno per la terza partita di campionato consecutiva. Il gol del georgiano Levan Mchedlidze a tredici minuti dalla fine rende solo meno amaro il passivo per la squadra di Maurizio Sarri.

Allo Stadio Friuli la Sampdoria sblocca il risultato nel primo tempo con il 24enne Roberto Soriano, che concede il bis nella ripresa. Il centrocampista ghanese Afriyie Acquah realizza il terzo gol, poi l’Udinese di Andrea Stramaccioni torna a sperare con un rigore trasformato a tre minuti dalla fine da Antonio Di Natale; due minuti dopo però Alfred Duncan, altro ghanese in prestito dall’Inter, chiude definitivamente i discorsi.

Un altro colpo corsaro, quello dell’Atalanta sul campo del Palermo, blinda di fatto la salvezza dei Bergamaschi e condanna invece alla Serie B il Cesena. Al Renzo Barbera un gol di Daniele Baselli e l’autorete di Siniša Andjelković portano la squadra di Edoardo Reja sul doppio vantaggio; poi, dopo che il nazionale azzurro dimezza lo svantaggio dei Rosanero, arriva il tris del “Papu” Alejandro Gómez. Il gol di Luca Rigoni rende solo meno pesante il passivo per la formazione guidata da Giuseppe Iachini.

Con lo stesso risultato il Cesena è battuto al Manuzzi dal Sassuolo e saluta il massimo campionato. La sfida si mette bene per i romagnoli di Domenico Di Carlo, che grazie ai gol del francese Grégoire Defrel e di Franco Brienza sembrano poter portare a casa una comoda vittoria. I Neroverdi di Eusebio Di Francesco, però, che non vincevano da cinque partite, con un’incredibile rimonta firmata Simone Zaza (48), Saphir Taïder (51) e Simone Missiroli (69) portano a casa il successo.

Il derby del Bentegodi regala uno spettacolare 2-2. L’AC Chievo Verona sblocca il risultato dopo appena nove minuti con Alberto Paloschi, ma al 20’ l’islandese Emil Hallfredsson trova a centro area l’argentino Juanito Gómez, che incorna bene e complice una lieve deviazione del connazionale Mariano Izco firma il pari. L’Hellas Verona FC non è sazio e ancora Hallfredsson si rivela prezioso in fase di assist: sulla sua punizione, Luca Toni anticipa in spaccata Cristiano Biraghi e realizza il 2-1. Per l’ex attaccante dell’Italia campione del mondo è il 19esimo gol in campionato, solo uno in meno del capocannoniere Carlos Tévez. La squadra di Andrea Mandorlini sembra in controllo del match, ma il Chievo pareggia. Un contatto tra il difensore uruguaiano Guillermo Rodríguez e Sergio Pellissier induce l’arbitro ad assegnare il rigore ed è lo stesso attaccante di casa a realizzare dal dischetto.

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