Beckham fa 40: l'album dei ricordi
giovedì 30 aprile 2015
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David Beckham compie 40 anni e UEFA.com sfrutta l'occasione per ricordare otto momenti decisivi nella carriera dell'ex capitano della nazionale inglese.
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Ace a Wimbledon
Già vincitore di un titolo della Premier League, il gol segnato a Selhurst Park contro il Wimbledon FC rende Beckham famoso in tutto il mondo. Entrato in prima squadra la stagione precedente - conclusasi con la conquista del double - insieme ad altri giocatori del vivaio come Gary e Phil Neville, Paul Scholes e Nicky Butt, Beckham fa subito conoscere il suo talento alla prima giornata della stagione 1996/97.
Guarda Neil Sullivan posizionato fuori dai pali, e da centrocampo fa partire un tiro che scavalca il pallone e si infila in rete. "Mi ha cambiato la vita - ha detto Beckham di quel gol -. Ero al settimo cielo. Volevo solo stringere la mano a tutti e restare in campo per un'altra ora".
Agonia Argentina
Glenn Hoddle lo fa debuttare in nazionale contro la Moldavia due settimane dopo quel gol al Wimbledon. Non salta una partita nelle qualificazioni che portano la nazionale inglese ai Mondiali FIFA del 1998 in Francia. In panchina nelle prime due partite, segna su punizione nella vittoria per 2-0 contro la Colombia alla terza. Negli ottavi contro l'Argentina le cose non vanno altrettanto bene.
Con le due squadre sul 2-2, scalcia Diego Simeone lasciando la sua squadra - poi sconfitta ai rigori - in dieci. In molti gli danno la colpa di quella sconfitta. "Non lasciarti abbattere. Tornerai più forte di prima", gli dice Tony Adams negli spogliatoi. L'ex difensore dell'Arsenal FC aveva ragione.
Trionfo in UEFA Champions League
Fischiato in quasi tutti gli stadi inglesi dopo quell'espulsione, Beckham mette a tacere i critici brillando in un centrocampo stellare con giocatori del calibro di Scholes, Roy Keane e Ryan Giggs. Lo United vince il titolo battendo l'Arsenal in volata e poi si libera del Newcastle United FC nella finale di FA Cup.
La ciliegina sulla torta la mette a Barcellona. Due corner di Beckham portano alla clamorosa rimonta contro l'FC Bayern München nei minuti finali regalando alla squadra di Ferguson anche il trionfo europeo. "E' scoppiato tutto - ricorda Beckham -. E' successo quello che doveva succedere".
Rivincita nazionale
Beckham si rifà con la nazionale nell'ottobre del 2001 con un gol all'ultimo minuto contro la Grecia che porta l'Inghilterra ai Mondiali del 2002. Capitano dal 2000 e protagonista della squadra di Sven-Göran Eriksson nel famoso successo per 5-1 in Germania, è solo quel 2-2 a farlo definitivamente perdonare dai tifosi inglesi.
Non è solo quella splendida punizione. Beckham stacca di una spanna tutti i giocatori in campo diventando improvvisamente leader indiscusso della squadra. "Abbiamo dovuto sudare fino in fondo, il capitano ci ha mostrato la strada - le parole di Teddy Sheringham -. Ha corso per due oggi".
Successo a Madrid
Passato al Real Madrid nell'estate del 2003, le sue quattro stagioni in Spagna sembrano concludersi con appena una Supercoppa spagnola in bacheca. Accordatosi con il LA Galaxy per la stagione successiva, Fabio Capello lascia il 31enne ai margini della squadra. Poi il suo grande impegno in allenamento convince il tecnico italiano a richiamarlo. E lui segna con uno dei suoi classici calci piazzati contro la Real Sociedad de Fútbol.
""Lavorava così duramente e sempre con grande impegno in allenamento", ha detto Capello. "Un vero professionista". La decisione di Capello paga in quanto il Real vince il campionato grazie agli scontri diretti contro l'FC Barcelona.
Ritorno all'Old Trafford
Sette anni dopo aver lasciato l'Old Trafford, Beckham viene accolto come un eroe quando torna a Manchester con la maglia dell'AC Milan. In prestito dal LA Galaxy, gioca dall'inizio la gara di andata degli ottavi di finale della UEFA Champions League 2009/10, una sconfitta per 3-2 a San Siro.
In panchina al ritorno, entra in campo tra gli applausi di tutto lo stadio. A fine gara fa un giro di onore con la sciarpa dello United al collo. "Ho avvertito un brivido lungo la schiena - ha detto dopo la gara -. E' stata una grandissima emozione".
Tre Leoni e record
Beckham diventa il quinto giocatore inglese a raggiungere le 100 presenze in nazionale in occasione della partita contro la Francia nel marzo del 2008. E pensare che dua anni prima la sua carriera in nazionale sembrava finita dopo un deludente Mondiale nel 2006. Il nuovo Ct Steve McLaren infatti non lo convoca più.
Beckham torna però di forza in nazionale eguagliando il record di Bobby Moore per un giocatore di movimento con la presenza numero 108 nel febbraio 2009 contro la Spagna e superandolo contro la Slovacchia a marzo. "Lo dedico alla mia famiglia che ha sopportato tutti gli alti e bassi della mia carriera". Chiude la carriera in nazionale con 115 presenze, secondo solo a Peter Shilton (125).
Addio parigino
Terminata l'avventura negli Stati Uniti con la seconda MLS Cup conquistata nel 2012, Beckham ha ancora molto da dare a 37 anni e si accorda con il Paris Saint-Germain.
Arrivato a gennaio del 2013, Beckham dona il suo stipendio in beneficienza. La sua squadra si ferma contro l'FC Barcelona nei quarti di finale di UEFA Champions League, ma vince il titolo della Ligue 1 dopo un'attesa di 19 anni. All'ultima partita gli viene data la fascia da capitano ed è lui a ricevere il trofeo. "E' un bel modo di chiudere. A 20 minuti dalla fine le emozioni erano davvero forti. Era difficile correre, figuriamoci calciare un pallone".