Aduriz testa d'oro di Bilbao
domenica 8 marzo 2015
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Richard Martin di UEFA.com celebra Aritz Aduriz – il centravanti sbocciato tardi all'Athletic Club - che sabato ha castigato il Real Madrid con uno dei sui classici colpi di testa.
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Aritz Aduriz sembra scendere in campo con una missione: dimostrare che l'età non rappresenta un problema per lui.
Il 34enne sta disputando forse la stagione migliore della sua carriera e sabato ha segnato il suo 18esimo gol tra tutte le competizioni permettendo all'Athletic Club di battere 1-0 il Real Madrid CF. Per la squadra basca è la prima vittoria sulle Merengues dal 2009.
Per Aduriz, invece, il secondo gol decisivo in quattro giorni, dopo essere andato a segno nella vittoria per 2-0 contro l'RCD Espanyol che ha portato l'Athletic alla finale di Copa del Rey. "E' stata una grande settimana, è andato tutto bene per noi - ha detto Aduriz dopo la vittoria contro il Madrid -. Siamo orgogliosi del lavoro svolto e questi tre punti sono molto importanti per il morale. I tifosi si sono divertiti, meritavano un giorno felice come questo".
Anche se è alla terza avventura con l'Athletic, Aduriz non è cresciuto a Bilbao, ma nella vicina San Sebastian, città della Real Sociedad de Futbol. Da ragazzo giocava nella stessa squadra giovanile di Xabi Alonso, Mikel Arteta e Andoni Iraola, per poi passare all'accademia dell'Athletic quando era già un teenager.
Sbocciato tardi, non ha trovato spazzio fino ai 24 anni dopo aver giocato nella Segunda División B con la squadra riserve del club e poi con il Burgos CF. Ammette che le rudezze della serie cadetta lo hanno aiutato nel perfezionarsi sul gioco aereo, la sua grande arma adesso: dei 92 gol seganti nella Liga, 37 sono arrivati di testa. Un po' come il capocannoniere di sempre del club, quel Telmo Zarra, che era stato definito "la migliore testa d'Europa dopo Winston Churchill".
Aduriz è tornato all'Athletic dal Valencia CF nel 2012 e nelle prime due stagioni ha segnato rispettivamente 14 e 16 gol portando la squadra in UEFA Champions League. "E' uno degli attaccanti più importanti nella Liga", dice di lui il tecnico Ernesto Valverde.
"In alcune partite brilla, in altre soffre di più, ma è sempre lui a prendere per mano la nostra linea d'attacco. Dobbiamo dominare il gioco per arrivare nelle zone in cui lui ha maggiore influenza. Lo cerchiamo sempre, se lui gioca bene, giochiamo bene anche noi".