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Allegri all'ombra del Diavolo

Un abisso di 21 punti separa oggi Milano, sponda rossonera, da Torino ma Juve-Milan resta pur sempre Juve-Milan. "È tutto tranne che una gara facile", conferma il tecnico bianconero Massimiliano Allegri.

Massimiliano Allegri ha vinto un campionato e una Supercoppa italiana con il Milan
Massimiliano Allegri ha vinto un campionato e una Supercoppa italiana con il Milan ©Getty Images

Juve-Milan è sempre Juve-Milan, pura e semplice tautologia. Lo narra la storia, lo racconta la tradizione popolare, lo confermano i numeri. E lo ha ribadito in conferenza stampa anche il tecnico bianconero - ma dal trascorso a lucide tinte rosse e nere - Massimiliano Allegri. Un cult del calcio italiano, insomma, un 'Clasico' per dirla alla Carlos Tévez.

Il divario di 21 punti che oggi allontana Milano da Torino viene inesorabilmente inghiottito dal fascino e dal prestigio di quello che, secondo molti, è da etichettare come 'il vero derby d'Italia', quello DOC, il più autentico. Appropriazione indebita, forse, ma innegabile è la sentita rivalità, vissuta come poche altre, che caratterizza il match tra le due storiche ed eterne antagoniste.

Lo sa bene Allegri: "È tutto tranne che una gara facile. Cercheremo di fare una grande partita sul piano dell'intensità e della tecnica - ha spiegato il tecnico livornese, tre stagioni e mezzo alla guida dei Rossoneri -. Affrontiamo una squadra che ha vinto l'ultima partita, che ha trovato difficoltà a gennaio, ma ha fatto un ottimo dicembre, battendo il Napoli e pareggiando a Roma"

"La vita è fatta di cicli, che iniziano e finiscono - ha proseguito -. In questo momento la Juventus è molto più avanti del Milan che però ha tutte le potenzialità per centrare un posto in Europa e per tornare a essere la nostra principale antagonista".

Se il Milan spera di rinascere, la Juve è chiamata ancora una volta a riconfermarsi, anche se è troppo presto per pronunciare la parola 'Scudetto'. "Sento e leggo che la Juve ha vinto il campionato e non è così. È un fatto oggettivo non aver ancora vinto. È tutto aperto e dobbiamo avere la consapevolezza di non aver fatto ancora nulla, dobbiamo mantenere equilibrio e sapere che quello che dobbiamo centrare è ancora lontano".

Di sfide del genere ne ha viste e giocate parecchie, Mauro Tassotti - molto più che un vice-allenatore per il club meneghino - sa bene quanto sia sempre stato difficile andare a vincere a Torino. "Non è mai stato facile neanche per il Milan di Sacchi e Capello - ha dichiarato -. Sulla carta può essere che sia più facile a livello mentale ma sarà difficile sul campo e noi siamo pronti a battagliare".

Se per la Juve 'vincere è l'unica cosa che conta', per il Milan di oggi, secondo Tassotti, "anche il pareggio sarebbe positivo, se poi arrivasse dopo una buona prestazione ancora di più. La ricetta? Fare una partita aggressiva, diversa rispetto a quella d’andata anche perché non saremmo certo felici se finisse allo stesso modo".