Gli arbitri donna puntano in alto
martedì 17 febbraio 2015
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La partecipazione degli arbitri donna ai corsi invernali della UEFA riflette l'attenzione che la UEFA riserva alla classe arbitrale femminile, così come allo sviluppo del calcio femminile.
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L'inclusione degli arbitri donna nei corsi UEFA invernali riservati agli arbitri si sta dimostrando una mossa utile e vincente.
Agli ultimi corsi di Atene hanno partecipato i migliori arbitri donna UEFA, così come i nuovi direttori di gara iscritti nelle liste internazionali. È stata la terza volta che gli ufficiali di gara femminili si sono uniti alla controparte maschile nelle sessioni UEFA. Tale scelta riflette non solo l'attenzione che la UEFA vuole dare alla crescita delle donne nell'arbitraggio, ma sottolinea anche il fiorire del calcio femminile negli ultimi anni.
Durante il corso, specifiche parti del programma sono state affrontate da due membri del Comitato Arbitri UEFA – Dagmar Damková, una importante ex arbitro donna internazionale della Repubblica Ceca, e Bo Karlsson, l'ex arbitro svedese che ha diretto la finale di Coppa delle Coppe del 1991 tra Manchester United FC e FC Barcelona.
I nuovi arrivati e gli arbitri elite si sono sottoposti a test atletici, e hanno partecipato a sessioni didattiche e formative volte ad aiutarli non solo a sviluppare ulteriormente la fermezza nel prendere decisioni in campo, ma anche a misurare la forma fisica in virtù del fatto che il calcio femminile diviene ogni giorno più veloce e tecnico.
Per gli arbitri elite si avvicinano le designazioni della UEFA Women's Champions League, e per alcune c'è la possibilità di andare in estate in Canada per arbitrare le partite della Coppa del Mondo Femminile FIFA. Gli arbitri donna hanno lavorato insieme agli uomini in alcune sedute tecniche, comprese quelle sul tema del fuorigioco e sulla severità dei falli di gioco. Altre sessioni tecniche invece, condotte da Damková e Karlsson, si sono concentrate sulle competizioni femminili.
"I corsi sono davvero utili per i nostri arbitri", ha spiegato Damková, che ha arbitrato la finale di calcio femminile alle Olimpiadi del 2008, la finale degli Europei Femminili UEFA EURO 2009 e la finale di UEFA Women's Champions League del 2011, nonché due partite della Coppa del Mondo Femminile FIFA. "Si sta dimostrando molto importante per i giovani arbitri lavorare a stretto contatto con i migliori direttori di gara donne, e scambiarsi consigli ed esperienze anche con gli arbitri maschi".
I test atletici in particolare dimostrano che è vitale per la UEFA e per gli arbitri donna saper valutare la loro condizione fisica. "Le ragazze sanno che devono essere sempre al top della forma fisica, i test sono molto impegnativi - spiega Damková -. Il calcio femminile oggi è molto più veloce e bisogna essere preparati atleticamente". Il lavoro di gruppo nelle sessioni tecniche si è concentrato anche sullo studio dei video che riguardano tematiche come il tocco di mani, il vantaggio e la gestione dei calciatori nel terreno di gioco.
Damková e Karlsson sono dei punti di riferimento per gli arbitri, e non hanno fatto altro che sottolineare l'importanza della dedizione per raggiungere livelli sempre più alti. "Oggi - ha spiegato Damková - per essere uno dei migliori direttori di gara, uomo o donna poco importa, devi dedicare interamente la vita alla professione di arbitro, altrimenti non riuscirai mai ad avere successo". Gli arbitri donna hanno ricevuto importanti consigli durante il corso invernale su quel che riguarda la responsabilità di rappresentare il proprio paese e la UEFA quando si lavora a livello internazionale. A loro sono stati dati rigorosi consigli su come dovrebbero comportarsi con i social network.
Come tutti i membri del Comitato Arbitrale UEFA, Damková si è detta felice di aver avuto la possibilità di trasmettere la sua vasta esperienza come ex arbitro elite. "Sono davvero felice non solo perché ho avuto la possibilità di collaborare ancora con la classe arbitrale, ma anche perché ho messo a disposizione la mia conoscenza per aiutare gli arbitri di oggi. Posso capire come ci si senta a raggiungere certi livelli e poi fermarsi. Oggi sono più che soddisfatta di quello che sto facendo".