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Kovačić, le mani sull'Inter

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Domenica il gran gol di Mateo Kovačić ha dato il via alla rimonta dell'Inter sulla Lazio e Roberto Mancini sa che per tornare a volare alto dovrà affidare a lui le chiavi della squadra nell'immediato futuro.

Mateo Kovačić sta diventando sempre più importante negli equilibri dell'Inter
Mateo Kovačić sta diventando sempre più importante negli equilibri dell'Inter ©Getty Images

Il Natale in casa FC Internazionale Milano sarà agrodolce. I Nerazzurri hanno chiuso il 2014 con un risultato che fotografa al meglio la loro annata calcistica: 2-2 interno contro la SS Lazio con partenza a handicap, primo tempo da incubo, gran rimonta nella ripresa e successo sfiorato.

Tutta ordinaria amministrazione per la "pazza Inter", che sta cambiando pelle e riplasmandosi agli ordini di Roberto Mancini. Ma se il cartello fuori da Appiano Gentile recita "work in progress" come in tutti i cantieri che si rispettino, le certezze nerazzurre per il futuro hanno sicuramente un nome ed un cognome, quelli di Mateo Kovačić.

Se domenica sera le luci si sono riaccese a San Siro per la Beneamata, il merito è soprattutto del 20enne nazionale croato. Arrivato in Italia nell'estate 2013 già preceduto dalla fama di "nuovo Luka Modrić", Kovačić ha avuto bisogno di tempo per assestarsi all'Inter. Una stagione d'esordio fatta di molte ombre e qualche luce lo aveva fatto passare in secondo piano, ma poi il talento ha avuto la meglio su tutto e il campo ha emesso il suo verdetto.

Poco a poco, Kovačić si è ritagliato spazio e minuti. La sua personalità ha cominciato ad emergere e le sue geometrie a incidere. Prezioso in fase di impostazione della manovra, puntuale negli inserimenti senza palla e finalmente concreto anche in fase realizzativa. Non è un caso che la rimonta nerazzurra contro la Lazio sia nata proprio da un "super gol" della stellina croata: destro al volo da antologia e San Siro pronto a tornare a ruggire.

"So di avere segnato un gol molto bello e ne sono felice, ma allo stesso tempo sono molto dispiaciuto per il risultato - ha dichiarato Kovačić a fine gara -. Purtroppo abbiamo subito due reti evitabili e recuperare è stato difficile, ma per fortuna ci siamo riusciti. Ora dovremo cercare di continuare su questa strada, cercando di curare con maggiore attenzione la fase difensiva".

Le "sbandate" in difesa, per stessa ammissione di Kovačić, restano il problema numero uno in casa Inter, ma è proprio per questo che il croato risponde all'identikit ideale di uomo-squadra del futuro: è giovane, il talento non gli manca e per caratteristiche è il giocatore più adatto in rosa a fungere da collante tra i reparti. Toccherà a lui "cucire" la squadra guidando la transizione dalla fase difensiva a quella offensiva, cercando di mantenerla sempre compatta".

E se la solidità che fece le fortune della prima gestione Mancini tornerà ad essere il marchio di fabbrica dell'Inter, non c'è dubbio che dovrà essere il giovane Mateo il centro del sistema solare nerazzurro, il fulcro attorno a cui tutto ruota. Un po' Esteban Cambiasso, un po' Dejan Stanković, è lui nella testa del Mancio l'uomo che dovrà stare al centro della scena.

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