Dribbling e gol, re Bobek
lunedì 1 dicembre 2014
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"Il mio talento mi ha dato l'opportunità di vivere come un re e di girare il mondo", spiegava Stjepan Bobek ripensando a una carriera che lo vide segnare 403 gol in campionato con la maglia dell'FK Partizan.
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Il record di marcature in Spagna stabilito recentemente da Lionel Messi quando ha realizzato il suo 253esimo gol con la maglia dell'FC Barcelona nella Liga ha spinto UEFA.com a cercare i migliori cannonieri nei vari campionati europei; Elvir Islamović celebra qui la leggenda jugoslava Stjepan Bobek.
Con 403 gol in 468 partite di campionato realizzati con la maglia dell'FK Partizan dal 1945 al 1959, Stjepan Bobek stabilì un record che difficilmente verrà battuto negli ex stati jugoslavi.
Nato a Zagabria nel 1923, iniziò la carriera con l'HŠK Gradjanski Zagreb durante la seconda guerra mondiale – Bobek pensava che il suo talento gli salvò addirittura la vita. "Se non avessi giocato con il Gradjanski, sarei stato mandato sul campo di battaglia", ricordava Bobek, deceduto nel 2010. "Ero in età ideale per l'esercito".
I tifosi dell'ex Jugoslavia si poterono così godere il talento di Bobek negli anni successivi, soprattutto quando venne selezionato per il nuovo club, il Partizan, fondato nel 1945 proprio come squadra dell'esercito: “Stavo facendo il servizio militare e fui felice di venire trasferito da Zagabria a Belgrado per giocare con il Partizan – Bokek spiegava -. Ho dovuto lasciare tante cose per il calcio, ma grazie al mio talento ho avuto l'occasione di vivere come un re e scoprire il mondo".
Bobek segnò anche 38 gol in 63 partite con la Jugoslavia. Partecipò alle Olimpiadi del 1948 e del 1952 e ai Mondiali FIFA del 1950 e 1954. Il grande Ferenc Puskás disse che si era inspirato proprio alle abilità nel dribbling e nel segnare gol di Bobek.
E quanti gol avrebbe segnato con un buon colpo di testa? Il suo rimpianto era però un altro. "Mi dispiace di non aver mai giocato con la Dinamo Zagabria – spiegava Bobek, che vinse tre campionati con il club della sua città da allenatore prima di guidare Partizan, Legia Warszawa, Panathianikos FC e Olympiacos FC. "Era la squadra della mia città e avevo un debito in termini calcistici. E per me è stato sempre difficile giocare contro la Dinamo”.