Il pensiero positivo dell'Amburgo
lunedì 5 maggio 2014
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Nonostante il rischio sempre più concreto di sprofondare in seconda divisione, l'Hamburger SV non si arrende: "Ora abbiamo una finale", ammette Hakan Çalhanoğlu in vista della gara decisiva contro il Mainz.
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"Auguro il meglio all'Amburgo settimana prossima e spero che possa evitare la retrocessione", ha commentato Josep Guardiola nel weekend. "Un club con tale storia appartiene alla Bundesliga".
Queste le parole del tecnico dell'FC Bayern München dopo il netto successo per 4-1 della sua squadra contro l'Hamburger SV nel fine settimana. Nonostante una simpatia diffusa verso il club, l'HSV è a rischio retrocessione dopo 51 anni di permanenza in massima divisione.
Il club del nord della Germania vanta un passato glorioso e ricco di tradizione ma attualmente annaspa al terz'ultimo posto in Bundesliga, a una solo giornata dalla conclusione. Chiudendo in questa posizione di classifica, l'Amburgo affronterebbe la terza classificata della seconda divisione agli spareggi per preservare la categoria. Ma il rischo di sprofondare direttamente è elevato: la formazione tedesca, che sfiderà sabato l'1. FSV Mainz 05, è infatti tallonata dall'1. FC Nürnberg a un solo punto e dall'Eintracht Braunschweig, fanalino di coda, a due lunghezze.
Unica squadra mai retrocessa dalla Bundeliga dal 1963, per l'HSV si tratterebbe del punto più basso di un rapido declino verificatosi in questa stagione. I sei volte campioni di Germania, infatti, nel 2009/10, avevano addirittura partecipato alle semifinali di UEFA Europa League, un anno dopo aver raggiunto la stessa fase in Coppa UEFA.
Sono stati tre gli allenatori che hanno pagato a caro prezzo i deludenti risultati della stagione: Thorsten Fink, Rodolfo Cardoso e Bert van Marwijk, prima dell'arrivo sulla panchina di Mirko Slomka nel mese di febbraio. Nonostante due vittorie nelle ultime 11 partite, nessuno può accusare l'HSV di non averle tentate tutte.
Il club, infatti, si è recentemente affidato a Joseph Kuhnert, che si definisce "specialista in energia organica e guarigione spirituale", una scelta che il centrocampista Tolgay Arslan ritiene abbia determinato un impatto positivo sulla squadra. "Ti rende più tranquillo e ti guida in un viaggio spirituale".
Il rischio di intraprendere nuovi viaggi, in questo caso nella direzione di città come Aue, Sandhausen e Aalen, è sempre più concreto, e puntare il dito contro la sfortuna sarebbe un gesto poco nobile, considerando le 20 sconfitte in 33 partite. Tutto si deciderà nel weekend, e Slomka descrive la sconfitta contro il Bayern come un potenziale punto di svolta: "Abbiamo mostrato un travolgente desiderio di evitare la retrocessione, ha detto.
"Tutte e tre le squadre hanno difficili trasferte ma abbiamo il destino nelle nostre mani se vogliamo raggiungere gli spareggi. Ci sono molti aspetti positivi dalla gara di oggi. Abbiamo ancora un'occasione. Questo è ciò che conta". La fiducia divampa anche nello spogliatoio dell'Amburgo, con il giovane Hakan Çalhanoğlu che ha dichiarato: "Ora abbiamo una finale, è come la Champions League per me".
Considerando il 'pensiero positivo' che regna all'interno del gruppo, è innegabile che dopotutto il lavoro del guru spirituale dell'Amburgo sia servito a qualcosa.