Preservare l'integrità del calcio
giovedì 27 marzo 2014
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Al XXXVIII Congresso UEFA di Astana, la relazione del Presidente Michel Platini e del Comitato Esecutivo ha confermato che sostenibilità e integrità del calcio sono stati due temi particolarmente cari alla UEFA nel periodo 2012/13.
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Giovedì, in occasione del XXXVIII Congresso ordinario UEFA ad Astana (Kazakistan), la relazione del Presidente UEFA Michel Platini e del Comitato Esecutivo UEFA ha confermato che la sostenibilità del calcio e la tutela della sua integrità sono stati due temi particolarmente cari alla UEFA nel periodo 2012/13.
"Eliminare le piaghe come il razzismo, le discriminazioni di ogni tipo, le combine, le frodi sportive, le perdite eccessive di certi club e il rischio di competizioni poco equilibrate non è facile - si legge nella relazione -. Un'educazione, una prevenzione e sanzioni migliori sono gli strumenti principali per combattere questi pericoli, contro i quali la famiglia del calcio europeo deve rimanere unita".
La relazione inizia con una premessa: "Sia in campo che fuori, la stagione 2012/13 è stata estremamente impegnativa".
Al termine del periodo in corso di revisione, due nuovi membri sono stati eletti nel Comitato Esecutivo al congresso UEFA di Londra, portando esperienza, nuova linfa e nuove idee ai tavoli di discussione. "Il Comitato Esecutivo UEFA si è sempre impegnato a favorire un dialogo e ad agire negli interessi generali dei numerosi componenti della UEFA. Con la sua nuova composizione, intende proseguire sullo stesso percorso, perché anche se il contrasto di idee è spesso illuminante, l'armonia garantisce equilibrio e stabilità".
La relazione parla di tutte le attività della UEFA come il fair play finanziario, che sarà adottato pienamente dalla stagione 2014/15. "Il fair play finanziario, uno degli 11 valori fondamentali adottati al congresso UEFA 2009 a Copenhagen e trattato come priorità, è stato pensato per salvaguardare il futuro a lungo termine dei club che partecipano alle competizioni UEFA, aiutandoli a proteggersi dai debiti in cui il calcio è precipitato nel corso degli anni malgrado l'aumento dei ricavi".
La relazione mette in luce l'ampio consenso per queste misure da parte delle autorità politiche europee. "Le analisi confermano che i club sono consapevoli di dover sanare i bilanci e aderire al principio di base del fair play finanziario, ovvero non spendere più di quanto si guadagni".
Per quanto riguarda le combine, la relazione spiega: "Ancora una volta, il Comitato Esecutivo sottolinea che le autorità calcistiche non sono attrezzate per risolvere il problema da sole", ricordando che a gennaio 2013 la UEFA aveva invitato l'Europa a equiparare le frodi sportive alle violazioni criminali. La relazione, inoltre, ricorda che il Comitato ha adottato misure più rigorose, approvando gli emendamenti ai regolamenti disciplinari UEFA e rimuovendo le limitazioni che riguardavano la corruzione e le combine. In questo modo, la Commissione Disciplinare e di Controllo UEFA può agire qualora le associazioni non trattino adeguatamente i casi effettivi o tentati di combine o corruzione.
"Anche la lotta al doping rimane una priorità per la UEFA", sottolinea la relazione. Durante il periodo in corso di revisione, il Comitato Esecutivo ha approvato l'introduzione di prelievi del sangue nell'ambito delle normali procedure antidoping dalla stagione 2013/14. Allo stesso modo prosegue la lotta alla violenza negli stadi. "Se necessario, la UEFA non esiterà a rivolgersi alle autorità politiche delle nazioni particolarmente colpite da questo problema".
Il Comitato Esecutivo UEFA si è anche detto preoccupato per l'aumento dei casi disciplinari e dei ricorsi nelle competizioni UEFA. Nella relazione si legge: "Dal 1994/95 al 2011/12, il numero di casi disciplinari è aumentato da 304 a 1.060, mentre il numero di ricorsi è più che quadruplicato, passando da 12 a 53".
La UEFA continua a opporsi alla proprietà dei giocatori da parte di terzi. "Il Comitato Esecutivo UEFA ritiene che sia non solo poco etico, ma anche un pericolo per l'integrità delle competizioni", si legge nella relazione. Per quanto riguarda il razzismo, "il Comitato Esecutivo UEFA è determinato a proibirlo, se non dalla società, almeno dagli stadi", ribadendo che la politica di tolleranza zero verso il razzismo si riflette nelle più rigorose sanzioni disciplinari.
Nel 2012/13 è stata presa l'innovativa decisione di ospitare UEFA EURO 2020 in 13 città d'Europa e il Comitato Esecutivo ne spiega i motivi. "Il progetto, che darà al torneo un tocco di originalità per il suo 60esimo compleanno, attrae particolarmente quelle nazioni che non hanno le risorse per ospitare da sole una competizione di tale portata, offrendo un'opportunità unica per partecipare all'organizzazione della nostra competizione di bandiera per nazionali".
"L'idea si adatta perfettamente al desiderio del Comitato Esecutivo di coinvolgere più nazioni possibili nell'organizzazione dei tornei UEFA. Inoltre, dimostra chiaramente che la UEFA vuole adattarsi alle difficili circostanze economiche in Europa, organizzando una competizione di portata globale che tenga conto delle priorità della società".
La relazione parla anche dello spirito di sana collaborazione tra la UEFA e tutte le federazioni affiliate – elemento essenziale per il successo del calcio europeo da ormai sei decenni – e del dialogo con l'Unione europea , con cui le relazioni "restano positive e caratterizzate da una reciproca intesa". Questa affermazione è stata dimostrata ad aprile 2013, quando il presidente UEFA Michel Platini ha incontrato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso.
"I principali argomenti trattati sono stati il fair play finanziario, la lotta alle combine, i trasferimenti internazionali, la proprietà dei giocatori da parte di terzi e UEFA EURO 2020 - si legge nella relazione -. I colloqui hanno dimostrato che l'Unione europea e la UEFA hanno un'opinione simile in tutti questi ambiti".