Lotta al razzismo
giovedì 2 gennaio 2014
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La campagna per eliminare razzismo, discriminazione e intolleranza dal calcio è diventatà una priorità per la UEFA negli utlimi anni - e l'organo di governo europeo sfrutta al massimo le sue piattaforme per mandare un chiaro e inequivocabile messaggio: No al Razzismo.
Dal 2001, la UEFA ha forgiato una stretta relazione con la rete FARE, che unisce gruppi che lavorano contro intolleranza e discriminazione in giro per il continente.
La UEFA ha garantito un considerevole sostegno finanziario all'organizzazione FARE, ed entrambi gli organismi hanno collaborato nell'organizzare eventi, scrivere pubblicazioni, e nel mandare un messaggio di tolleranza zero contro ogni forma di razzismo e discriminazione, in favore del maggiore rispetto verso le diversità.
Ogni anno, la terza giornata della UEFA Champions League e della UEFA Europa League sottolinea la lotta contro il razismo e tutte le forme di discriminazione negli stadi di calcio in tutta Europa, e la UEFA dà il suo pieno sostegno alla più grande campagna anti-discriminazione del continente - la Action Week FARE. Quest'anno caratterizzerà anche la seconda e terza giornata delle qualificazioni per UEFA EURO 2016. Gli eventi si tengono durante le Settimane d'Azione FARE in un grande numero di diversi paesi nel continente. Le attività includono workshop, discussioni in tavolta rotonda e mini-tornei che coinvolgono tifosi, club, federazioni nazionali, gruppi di minoranza etcnica e organizzazioni giovanili. Con il sostegno della UEFA è stato offerto l'aiuto FARE a dozzine di iniziative per il calcio di base.
Il messaggio No al Razzismo vuole sensibilizzare il pubblico contro l'intolleranza e il razzismo, e sviluppare idee e strategie per la lotta contro questi problemi. Nella giornata di competizioni UEFA per club dedicata alla campagna, i capitani delle squadre indossano una fascia No al Razzismo, vengono diffusi messaggi antirazzisti e viene proiettato un video con protagonisti diversi giocatori testimonial dell'iniziativa. Un gagliardetto con lo slogan No al Razzismo viene mostrato dai giocatori prima del fischio di inizio. Infine, all'inizio di ogni gara, una serie di striscioni con lo slogan No al Razzismo vengono disposti sul campo.
Le Action Week FARE sottolineano anche la risoluzione anti-razzismo adottata al XXXVII Congresso Ordinario UEFA a Londra nel maggio 2013, quando le federazioni affiliate alla UEFA sono state invitate a fare un passo avanti negli sforzi per eliminare il razzismo e a imporre condanne più severe nei confronti di comportamenti razzisti. La risoluzione include l'incoraggiamento agli arbitri per fermare, sospendere o rinviare una partita in caso di incidenti razzisti; dieci giornate di squalifica per qualunque giocatore o tesserato colpevole di condotta razzisza; chiusura degli stadi nel caso in cui i tifosi si macchino di comportamenti anti-razzisti.
La UEFA ha anche rivisto i propri regolamenti disciplinari per includere condanne più severe contro il razzismo. Le misure hanno lo scopo di lottare efficacemente contro i comportamenti razzisti durante le parite di calcio in linea con la politica di tolleranza zero della UEFA.
La UEFA è felice di vedere quante figure di altro profilo si siano unite all'organo europeo, a FARE e alla comunità calcistica europea per sostenere la campagna, mostrando quanto il calcio si sia impeganto per eliminare i razzisti. Molti ex ed attuali giocatori hanno sostenuto l'iniziativa e hanno parlato apertamente contro il razzismo.
La lotta a lungo termine al razzismo e alla discriminazione è stata il punto centrale della Conferenza Respect Diversity 2014, organizzata congiuntamente da UEFA, rete FARE e Unione Giocatori FIFPro, ed ospitata dalla FIGC a Roma nel settembre 2014. La conferenza ha permesso a tutte le parti in causa di aumentare la propria consapevolezza su come gestire tutti gli aspetti delle problematiche legate a razzismo e discriminazione nel calcio.