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Infortuni al centro del workshop medico

Area medica

Il secondo workshop del Programma Educazione Medici di Calcio UEFA si tiene questa settimana ad Amsterdam: al centro delle discussioni la diagnosi degli infortuni e il loro trattamento.

Le sessioni pratiche sono al centro del workshop di Amsterdam
Le sessioni pratiche sono al centro del workshop di Amsterdam ©Getty Images

Il secondo workshop del Programma Educazione Medici di Calcio UEFA si tiene questa settimana ad Amsterdam: al centro delle discussioni la diagnosi degli infortuni e il loro trattamento.

L'evento, che si svolge su quattro giorni, dà ai medici delle nazionali che rappresentano 49 delle 54 federazioni affiliate alla UEFA la possibilità di saperne di più sul trattamento degli infortuni che capitano durante il gioco, e di condividere le pratiche migliori oltre che di scambiarsi le idee. Il corso viene diretto da esperti di tutta Europa e dai membri del Comitato Medico UEFA.

"Quest'anno ci concentriamo soprattutto sugli infortuni, ovviamente gli infortuni rimangono la questione principale per un medico calcistico", ha detto Michel D'Hooghe, presidente del Comitato Medico. "L'intenzione è quella di dare consigli pratici. Non siamo un congresso di medicina, incoraggiamo piccoli gruppi a condividere esperienze e discuterne, di modo che vadano a casa con qualche consiglio pratico riguardante le cose che hanno incontrato materialmente in campo e che potrebbero incontrare in futuro".

"I benefici principali sono quelli di far incontrare colleghi che vivono situazioni simili, con gradi diversi di esperienza in giro per l'Europa, in modo che condividano le proprie esperienze", ha detto Mats Börjesson del comitato medico della federazione svedese (SvFF). "E durante le sessioni è molto importante che anche se abbiamo specializzazioni diverse accresciamo il nostro livello di conoscenze".

Oltre a frequentare lezioni di teoria su infortuni a ginocchia, fianchi, inguine e muscoli, i delegati si cimentano in sessioni pratiche su questi temi prima di venire messi alla prova in compiti pratici alla fine del workshop.

"I medici cercano corsi come questo. Sono stati a molte conferenze e molti incontri negli ultimi anni ma questo è più pratico - ed è proprio la sua parte pratica a piacere", ha detto il dottor Börjesson.

Il primo workshop si è tenuto a Vienna nel febbraio 2012 e aveva come tema la gestione delle emergenze in campo, e la Svezia è uno dei 18 paesi che hanno ripetuto il corso ai propri medici, permettendo alla conoscenza di espandersi ulteriormente all'interno dei confini europei.

"La ripetizione a cascata è forse la cosa più importante. Perché cosa si può fare alla fine con solo 54 medici? Sono molto importanti, ovviamente, ma sarebbe positivo se ciascuna delle 54 federazioni ripetesse il corso al proprio interno. Ce ne sono già molte a farlo, molte che lo vogliono fare, e ne sono contento, ma dovrebbero farlo tutti", ha aggiunto D'Hooghe.

"Abbiamo avuto molti feedback positivi sul primo workshop", ha continuato. "La gente ha confermato che molte delle cose che abbiamo detto a proposito della medicina d'emergenza sono state prese in considerazione nei mesi seguenti, facendola sentire più forte proprio per l'esperienza avuta al corso".

"L'approccio medico globale della UEFA è importante. Ho visto un interesse crescente nella medicina calcistica negli ultimi anni perché ora è chiaro che anche la medicina ha un ruolo importante, non solo per la salute dei giocatori ma anche per il successo delle squadre".

Il workshop include anche una panoramica sullo Studio Infortuni UEFA del primo vice-presidente del Comitato Medico UEFA, il Professor Jan Ekstrand, nel quale vegnono confrontate le statistiche sull'alto numero di infortuni che colpiscono le squadre perdenti rispetto al numero che colpisce le squadre vincenti. Inoltre il responsabile dell'unità medica e anti-doping UEFA, Marc Vouillamoz, ha reso noti gli aggiornamenti dei regolamenti medici per la stagione 2013/14 e le modifiche alle linee guida sui requisiti medici minimi UEFA.

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