Futuri allenatori a Nyon
martedì 21 maggio 2013
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Quasi 40 federazioni europee hanno finora inviato i loro aspiranti allenatori a Nyon per i programmi di scambio UEFA, che mostrano agli studenti quali potrebbero essere i possibili sviluppi della loro carriera.
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Quasi 40 federazioni europee hanno finora inviato i loro aspiranti allenatori alla Casa del Calcio Europeo di Nyon per i programmi di scambio UEFA, che mostrano agli studenti quali potrebbero essere i possibili sviluppi della loro carriera.
Diversi ex calciatori professionisti di Albania, Armenia, Grecia e Montenegro hanno partecipato all'ultima seduta del programma, che riunisce gli studenti per la licenza Pro nelle fasi iniziali della carriera da allenatore. L'ospite d'onore è stato Gareth Southgate, ex difensore dell'Inghilterra e allenatore del Middlesborough.
I partecipanti a ogni corso provengono da tre o quattro federazioni affiliate alla UEFA e sono guidati dai rispettivi direttori della formazione allenatori. La UEFA nomina tutor/istruttori esperti, che collaborano con il direttore tecnico e i servizi di formazione calcistica della UEFA. È inoltre prevista la partecipazione attiva di alcuni membri del Panel Jira UEFA. Questa settimana, i tutor Howard Wilkinson (Inghilterra), Jacques Crevoisier (Francia), Nico Romeijn (Olanda) e Peter Rudbæk (Danimarca) sono intervenuti a Nyon per guidare gli studenti con consigli da esperti.
Ai corsi sono previste discussioni plenarie, presentazioni su vari temi, dibattiti e sedute pratiche presso lo stadio Colovray, di fronte alla sede UEFA. Agli studenti sono stati illustrati i pro e i contro del mestiere di allenatore. Una frase di Arsène Wenger dell'Arsenal FC ha destato particolare interesse. “Voi mi chiedete 'Devo allenare'? e io vi rispondo: 'Se siete pronti a impegnarvi per il resto della vita, sapendo che solo pochi avranno successo, vi dico: sì, andate avanti!'”.
Howard Wilkinson ha ribadito l'impegno e il sacrificio necessari per fare l'allenatore. “Siete disposti a impegnare 10.000 ore di studio e pratica?”, ha domandato evidenziando due importanti statistiche: 1) molti allenatori che ottengono il primo lavoro non ne ricevono mai un secondo 2) per un allenatore è sempre più difficile sopravvivere e ritirarsi di sua spontanea volontà, come nel caso di Sir Alex Ferguson del Manchester United FC. “Lavorate come se doveste rimanere nella stessa squadra per tutta la vita - è stata un'altra citazione di Arsène Wenger -, ma non vi sorprendete se vi esonerano domani”. “Restare in panchina è già un risultato - ha aggiunto Wilkinson -. Riuscite a fronteggiare questa prospettiva?”.
Un allenatore, ha spiegato Jacques Crevoisier, deve avere qualità personali speciali: coraggio, passione e ossessione, capacità decisionali, fedeltà, onestà e correttezza, duro lavoro, forza mentale e capacità di comunicare. Le sconfitte richiedono la capacità di riprendersi, mentre un atteggiamento positivo, l'ironia e l'apertura alle critiche sono altre risorse indispensabili. “Camminerete sempre su un filo - ha spiegato Crevoisier -, ma dovrete sempre controllare tutto, conoscere il mestiere e dimostrare una grande passione. Siate voi stessi… e divertitevi.”
Gareth Southgate, 503 presenze a livello di club e 57 in nazionale, ha raccontato la sua transizione da giocare e allenatore in Premier League e ha evidenziato vari elementi indispensabili a un tecnico, come leadership, comunicazione, rapporti con i giocatori con lo staff e con i media.
Saper tenere il giusto comportamento con i media è uno fra i tanti compiti richiesti a un allenatore. Gli studenti hanno partecipato a interviste flash simulate, come quelle che si vedono normalmente dopo una partita di UEFA Champions League. A loro è stato ricordato di avere un corretto linguaggio del corpo e di rimanere concentrati, perché i commenti possono essere citati sui titoli il giorno dopo.
La gestione delle situazioni d'emergenza è un altro compito dell'allenatore, che deve saper reagire ai brutti risultati e reggere alla pressione dei media e dei tifosi, alle ribellioni dei giocatori e alle perdite di controllo. Un tecnico, ha spiegato Jacques Crevoisier, deve essere responsabile e ottimista, cercare soluzioni positive, dimostrare comprensione, mantenere i nervi saldi e gestire le emozioni per risolvere le situazioni di crisi.
Nell'ambito di un programma esauriente, agli studenti è stato anche ricordato che devono impegnarsi per eliminare le combine dal calcio. A loro è stato chiesto di aderire al principio delle 'tre R': riconoscere un tentativo di avvicinamento, rifiutarlo e riferirlo. Il compito della UEFA, ha spiegato Graham Peaker, coordinatore dei servizi di intelligence della UEFA, è quello di tutelare giocatori, funzionari e allenatori e di salvaguardare il benessere del calcio europeo.