Appello a vietare la proprietà di terze parti
martedì 11 dicembre 2012
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La Commissione Esecutiva UEFA ha assunto una posizione ferma in merito alla proprietà di calciatori di terze parti nel corso della riunione di Losanna, decidendo che deve essere proibita per questioni di principio.
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La Commissione Esecutiva UEFA ha espresso una posizione netta in merito alla proprietà di calciatori da parte di terze parti, chiedendo che la pratica venga vietata per principio. La commissione ha annunciato la decisione durante la riunione della scorsa settimana a Losanna.
A seguito della decisione della Commissione Esecutiva, l'organo di governo del calcio mondiale FIFA dovrà emettere un regolamento a livello mondiale che vieti la proprietà di calciatori di terze parti, una pratica potenzialmente in grado di distorcere l'integrità delle competizioni, e che porta denaro fuori dal calcio da parte di soggetti che investono sui calciatori per trarne profitto dal trasferimento.
Inoltre, la UEFA ha annunciato al termine della riunione di Losanna che l'organo di governo del calcio europeo, attraverso il proprio Consiglio Strategico del Calcio Professionistico (PFSC), è pronto ad applicare un proprio regolamento che vieti tale pratica nelle competizioni UEFA, in caso di mancato intervento della FIFA. In tal caso ci sarebbe un periodo di transizione di tre-quattro anni.
"La questione è stata discussa a fondo all'interno del Consiglio Strategico del Calcio Professionistico [che comprende la UEFA e i club europei, le leghe professionistiche e la Divisione europea del sindacato dei calciatori FIFPro] – ha dichiarato il segretario generale UEFA Gianni Infantino -. Tale organo ha emesso una raccomandazione in cui auspica il divieto di proprietà di terze parti, e la Commissione Esecutiva ha accolto tale raccomandazione”.
"La FIFA partecipa al Consiglio Strategico e ha preso parte alla riunione in questione. Abbiamo discusso del tema, e la Commissione Calcio FIFA, presieduta dal presidente UEFA Michel Platini, ha espresso il medesimo auspicio”.
"Detto questo, se la FIFA dovesse mutare idea, la UEFA in quel caso potrebbe applicare un regolamento valido nelle proprie competizioni, così come in Inghilterra e in Francia la proprietà terza è vietata nelle competizioni nazionali. Analogamente, le competizioni europee ricadono tra le competenze UEFA”.
Michel Platini ha espresso posizioni ferme dopo la riunione di Losanna. "Non credo sia positivo che calciatori di diverse squadre appartengono a società finanziarie o a individui. Credo non sia positivo né da un punto di vista etico né morale. Ci abbiamo riflettuto e abbiamo chiesto alla FIFA di intervenire”.
Infantino ha sottolineato che nessuno dovrebbe meravigliarsi della posizione della Commissione Esecutiva UEFA. "Non è una decisione improvvisa. Era già stata discussa nel mese di maggio, quando fu presentata per la prima volta al Consiglio Strategico”.
"Sappiamo tutti che la proprietà di calciatori di terze parti comporta molti rischi, e che vi sono questioni legate all'integrità delle competizioni, del fair play finanziario e altro. E' il momento di regolamentare la questione e di assumere una posizione ferma, sebbene ragionevole, offrendo un periodo di transizione per permettere ai club di far fronte alla situazione. La UEFA intende definire un quadro normativo per tutelare i club e prevenire il rischio di fallimento dei club. L'obiettivo è quello di proteggere i club a lungo termine.
"Significa che i club devono prendere direttamente in mano la questione – ha sottolineato il segretario generale UEFA -. Così come i calciatori devono essere padroni del proprio futuro, piuttosto che essere in balìa di soggetti il cui modello d'affari consiste nel realizzare quanti più trasferimenti per ricavarne quanto più denaro possibile, denaro che poi esce dal calcio e dai club”.