Cabrini vuole un'Italia vincente
martedì 11 dicembre 2012
Intro articolo
Il Ct della nazionale femminile si prepara per UEFA Women's EURO 2013 e dichiara: "De Coubertin diceva che l'importante è partecipare, ma per me l'importante è vincere".
Contenuti top media
Corpo articolo
Antonio Cabrini è famoso per aver vinto la Coppa del Mondo FIFA 1982 con l'Italia e numerosi trofei con la Juventus. Ora, però, l'ex terzino sinistro ha un nuovo obiettivo: guidare l'Italia a UEFA Women's EURO 2013 e, possibilmente, vincere. Cabrini è stato nominato Ct a maggio al posto di Pietro Ghedin (che allenerà la nazionale maschile di Malta) e ha suggellato velocemente la qualificazione agli Europei del prossimo giugno in Svezia, dove affronterà Finlandia e Danimarca nel Gruppo A. Il tecnico parla a UEFA.com della sua mentalità vincente e del primo incarico nel calcio femminile.
UEFA.com: quali aspettative ha per la fase finale?
Antonio Cabrini: credo e spero di avere a disposizione una squadra competitiva per cercare di vincere. Non voglio dire quanto arriveremo lontano, ma ho una mentalità vincente. Il calcio è bello quando vinci, non quando perdi. [Pierre] de Coubertin diceva che l'importante è partecipare, ma per me l'importante è vincere.
UEFA.com: come descriverebbe il suo esordio in panchina?
Cabrini: è stato molto positivo perché ho iniziato nel calcio femminile a maggio, quindi da pochi mesi. La squadra che ho rilevato era in costante crescita, ma grazie al lavoro con Ghedin era già ben formata. C'era solo un altro piccolo passo da fare, cioé qualificarsi per la fase finale di EURO.
Devo dire che la squadra è molto compatta e solida, ma può ancora migliorare. Le cifre, però, sono importanti: per esempio, l'Italia si è qualificata senza subire gol. Non ha mai perso, vincendo nove partite e pareggiandone una, quindi ha ottenuto ottimi risultati.
UEFA.com: che cosa ha imparato finora?
Cabrini: sono entrato a far parte di un mondo nuovo, che conoscevo solo indirettamente. Naturalmente sono arrivato preparato, ma c'erano alcuni aspetti che non conoscevo, per esempio la gestione. Anche se in Italia il calcio femminile è ancora a livello dilettantistico, vedi chiaramente la gioia e la volontà delle ragazze. Poter lavorare bene a livello tecnico e tattico è positivo.
Dico sempre che le ragazze sono come spugne, assorbono tutto. Sono qui per imparare e migliorare, e devo dire che ho giocatrici dalle grandi qualità. Nel calcio maschile non si lavora bene come in quello femminile. I ragazzi si stancano più in fretta, mentre le ragazze sono molto più concentrate durante l'allenamento. Iniziano al 100% e finiscono al 100%.
UEFA.com: che cosa ha imparato dai grandi allenatori con cui ha lavorato?
Cabrini: ho cercato di imparare quando giocavo con [Giovanni] Trapattoni, [Enzo] Bearzot, allenatori che mi hanno aiutato per anni in nazionale e alla Juventus. Cerco di non parlare della mia carriera quando alleno le ragazze, perché la conoscono tutti e non serve ripeterla.
Ne parlo solo se me lo chiedono, ma solo con piccoli dettagli e con calma, per non mettere troppa enfasi su cose che sono ricordi personali. In questo caso, devo solo far capire che se vuoi fare bene devi avere la giusta mentalità, che è più importante di ogni altro aspetto tecnico. Devi essere forte mentalmente. Se sei forte mentalmente ma non sei il migliore tecnicamente, puoi comunque avere grandi risultati.