Defoe stende l’Italia
mercoledì 15 agosto 2012
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Inghilterra-Italia 2-1
A Berna, nella riedizione dei quarti di UEFA EURO 2012, l’Inghilterra supera 2-1 gli Azzurri in amichevole: Jagielka risponde a capitan De Rossi, decide l’attaccante del Tottenham.
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L’Inghilterra si prende una piccola rivincita dopo l’eliminazione ai quarti di UEFA EURO 2012 contro l’Italia e batte 2-1 in rimonta in amichevole i vice campioni d’Europa. Allo Stade de Suisse di Berna, gli Azzurri passano in vantaggio con Daniele De Rossi, capitano nell’occasione, ma si inchinano ai gol di Phil Jagielka e Jermain Defoe, entrato a inizio ripresa.
In un test tra due nazionali sperimentali prive di tante stelle, prevale dunque la squadra di Roy Hodgson, ma Cesare Prandelli si consola con i tanti promettenti giovani e alcune buone individualità sperimentate in previsione dell’inizio delle qualificazioni alla Coppa del Mondo FIFA 2014, su tutti Mattia Destro. Berna si conferma indigesta per l’Italia, che nella capitale svizzera ha vinto in una sola occasione nel 1914. I Leoni tornano a battere gli Azzurri dopo 15 anni: l’ultima volta era successo in amichevole a Nantes nel 1997.
In avvio l’Italia si fa notare con una punizione defilata di Alessandro Diamanti, che Jack Butland devia in corner, e sul successivo tiro dalla bandierina gli Azzurri passano in vantaggio: De Rossi sovrasta sullo stacco Jagielka e batte il portiere avversario. Il centrocampista dell’AS Roma festeggia l’undicesimo gol in nazionale, siamo al 15’.
La squadra di Prandelli continua a premere, trascinata dalla verve offensiva di Destro che prima riesce a staccare sul cross di Antonio Nocerino, poi spara alto dopo aver controllato bene di petto; in mezzo c’è il tentativo di Adam Johnson, che Salvatore Sirigu blocca a terra. Ma la pressione dell’Inghilterra aumenta e al 28’ porta al pareggio, ancora sugli sviluppi di un corner: sul cross di Frank Lampard, Jagielka brucia Federico Balzaretti e di testa in tuffo mette il pallone all’angolino alla destra di Sirigu.
Il centrocampista del Chelsea FC è uno dei più ispirati e impegna il portiere Azzurro al 32’ con un bolide di destro, che il numero 30 del Paris Saint-Germain FC respinge di pugno; poi si ripete con una punizione a giro che termina di poco alta. L’ultimo acuto prima dell’intervallo è dell’Italia. Ignazio Abate, dopo il dai e vai con Diamanti, effettua un tiro-cross su cui nessuno è pronto alla deviazione.
Nella ripresa Prandelli regala l’esordio a Federico Peluso, che sostituisce un Balzaretti in imperfette condizioni fisiche; dalla parte opposta Roy Hodgson richiama Butland e Andy Carroll per inserire il secondo portiere John Ruddy e Defoe. E’ l’Italia la più pericolosa: Destro, sugli sviluppi di un cross di Diamanti, impegna sul primo palo l’estremo difensore inglese; Peluso, servito splendidamente in verticale da Nocerino, calcia a lato di sinistro da posizione favorevolissima.
Il Ct vice campione d’Europa cambia ancora. Diamanti e Stephan El Shaarawy lasciano il posto a Marco Verratti e Manolo Gabbiadini; dalla parte opposta Hodgson si affida a Joleon Lescott e James Milner, entrambi del Manchester City FC, che rimpiazzano Jagielka e Ashley Young. Spazio anche per Andrea Poli e Jake Livermore, rispettivamente per Aquilani e Lampard.
L’Italia fa fatica, soprattutto a centrocampo, e rischia di capitolare. Milner calcia una punizione molto tesa, Peluso anticipa Lescott con un intervento che costringe Sirigu a una super parata per evitare l’autogol: il difensore del Manchester City prova a ribadire in rete, ma il pallone carambola sul palo per la deviazione ancora del giocatore dell’Atalanta BC. Gli Azzurri hanno una fiammata con Verratti e Gabbiadini, ma sulla successiva azione capitolano.
Milner lancia la ripartenza e serve Defoe, che dribbla a rientrare Abate e lascia partire una bordata di destro che un incerto Sirigu riesce solo a deviare. Completato il sorpasso a dieci minuti dal fischio finale, gli inglesi sfiorano il tris in contropiede, ma è sul 2-1 che si chiude l'incontro. Per Prandelli è il quarto ko consecutivo in amichevole, ma il Ct – a livello di gruppo – sa di avere una base larga su cui lavorare.