Pubblicata la relazione comparativa licenze per club
mercoledì 25 gennaio 2012
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La quarta relazione comparativa UEFA sulle licenze per club europee arriva in contemporanea con l'implementazione delle prime misure di fair play finanziario volte a garantire la stabilità economica del calcio europeo.
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La UEFA ha rilasciato la sua quarta relazione comparativa sulle licenze per club europee, che prende in esame i risultati finanziari di oltre 650 club di massima divisione delle 53 federazioni nazionali affiliate alla UEFA.
Lo Scenario sul Calcio Europeo di Club è un documento di 124 pagine pubblicato in quattro lingue – Inglese, Francese, Tedesco e Russo -. La relazione arriva in un momento cruciale, in contemporanea con le prime misure di fair play finanziario introdotte dalla UEFA per arginare i problemi di natura economica che affliggono il calcio di club in Europa
La Relazione Comparativa Licenze per Club UEFA per l'Anno Finanziario 2010, la più ampia nel suo genere, prende in analisi i dati finanziari di 665 club, ovvero il 90% di quelli che militano nei campionati di prima divisione. Le informazioni finanziarie sono state prelevate direttamente dai bilanci certificati inviati dai club come parte dei requisiti necessari per aderire al programma di licenze.
La relazione è centrata su temi squisitamente economici, ma analizza anche altri aspetti rilevanti del calcio europeo, prendendo in esame il periodo che termina con la conclusione dei campionati nazionali 2010/11, e include una sezione dedicata ai giocatori cresciuti nei vivai, oltre ai profili di 535 allenatori di squadre che militano nei massimi campionati.
Sono inoltre stati presi in esame i trend di affluenza negli stadi, i livelli di utilizzo degli impianti, i trend legati ai coefficienti nazionali, le strutture dei campionati nazionali e i risultati del programma di licenze per club.
La relazione adotta uno stile visivo molto chiaro, utilizzando numerosi grafici e adottanto la formula domanda e risposta. Ad esempio, una delle domande presenti riguarda la durata media della permanenza di un tecnico (capo allenatore) sulla panchina di un club di massima divisione. Prendendo in esame oltre 500 club si evince che oltre la metà dei tecnici impegnati nei massimi campionati sono rimasti in carica per meno di 12 mesi e che la media di "sopravvivenza" è di circa 17 mesi. Un'altra domanda ha come tema l'impatto sui club del regolamento UEFA sui giocatori cresciuti nei vivai e le analisi dimostrano come sia aumentato l'utilizzo di giocatori delle giovanili e Under 21 in UEFA Champions League.
La seconda parte della relazione analizza in dettaglio la situazione finanziaria dei club a livello europeo, nazionale e individuale, oltre ad esaminare i dati economici delle società impegnate nelle competizioni UEFA per club. Dai numeri si evince che, nonostante la persistente crisi economica, le entrate del calcio continuano a salire: nel 2010 le entrate complessive dei club delle massime divisioni sono cresciute del 6,6%, toccando la cifra record di 12,8 miliardi di euro.
Questa tendenza positiva non è prerogativa solo dei principali campionati nazionali europei: negli ultimi cinque anni il tasso di crescita delle entrate del calcio ha superato quello del Prodotto Interno Lordo in 49 dei 53 paesi le cui federazioni sono affiliate alla UEFA. Tuttavia, a dispetto delle cifre sopraccitate, i segnali di difficoltà finanziarie non mancano: l'aumento delle entrate va di pari passo con il record negativo di perdite nette aggregate per una cifra pari a 1.641.000.000 euro, con un aumento del 36% rispetto all'anno finanziario conclusosi nel 2009.
Come spesso accade in questi casi, i dati più significativi si ricavano dai dettagli e ad un'analisi approfondita dei rendiconti finanziari - estranea ai più in gran parte delle occasioni - si evince che l'aumento delle perdite è dovuto quasi esclusivamente alla riduzione dei profitti derivanti dai trasferimenti a causa di un decremento dell'attività di mercato nel 2010, e non all'aumento di perdite operative: per la prima volta da diversi anni, infatti, la spesa media per coprire il monte ingaggi (indicatore chiave per il calcio di club) si è assestato al 64% delle entrate.
Mentre il risultato è stato perciò simile a quello del 2009 e molti club hanno riportato buoni risultati finanziari, resta il fatto che metà dei maggiori club europei hanno riportato perdite, e, fatto più preoccupante, il 29% ha riportato perdite significative equivalenti a una spesa di €12 per ogni €10 di entrate. La proporzione di club che riportano perdite sale al 75% quando si tengono in considerazione solo i club più grandi (quelli con fatturato superiore a €50m).
A controbilanciare in parte le cattive notizie, c'è il dato secondo il quale i club hanno fatto fonte alle perdite combinate di 4 miliardi di euro negli ultimi cinque anni grazie all'iniezione di capitali da parte di proprietari e benefattori per un totale di 3,4 miliardi di euro. Contesualizzando il dato, si sono registrate perdite nette per oltre 600 milioni di euro in un periodo che ha segnato una crescita significativa delle entrate.
L’attuale situazione economica rappresenta una sfida per i club in tutta Europa e solo due dei 20 maggiori campionati hanno chiuso in pareggio. La situazione è ancora peggiore nelle zone più basse della piramide calcistica, dove il rischio di insolvenza e bancarotta è molto più elevato rispetto a quello dei campionati maggiori. In questo contesto, sottolinea la relazione, l’implementazione del nuovo Regolamento sulle Licenze UEFA per Club e sul Fair Play Finanziario ha l'obiettivo di incoraggiare i club a gestire meglio le loro finanze e i movimenti di cassa e a ottenere un equilibrio sostenibile tra entrate, spese e investimenti.
Secondo la relazione, se le nuove regole sul pareggio in bilancio venissero applicate oggi diversi club non riuscirebbero a stare al passo e club di 22 paesi dovrebbero ricapitalizzare per pareggiare perdite "medie" (perdite entro "un limite accettabile" secondo il fair play finanziario). Anche se la simulazione finanziaria della relazione copre un periodo precedente alla nuova disposizione sul pareggio in bilancio, non ci sono dubbi sul fatto che diversi club debbano iniziare ad adattarsi oggi per prepararsi al domani.
L'implementazione delle nuove regole, conclude la relazione, sarà una sfida per numerosi club che dovranno mettere ordine nelle loro finanze. L'organo di governo del calcio europeo, però, crede che un trattamento sistematico degli attuali problemi sia l'unico modo per garantire competizioni eque, oltre alla disciplina finanziaria e alla stabilità a lungo termine.