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L'ascesa del Lione: seconda parte

Il club transalpino si è affermato in pochi anni tra le grandi del calcio europeo sia a livello maschile che femminile. UEFA.com approfondisce il discorso in questa seconda parte.

L'ascesa del Lione: seconda parte
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Dalla conquista del primo titolo nazionale nel 2002, l’Olympique Lyonnais ha continuato a progredire, affermandosi tra le grandi del calcio europeo, come attestano le otto partecipazioni consecutive alla fase a eliminazione diretta della UEFA Champions League. Malgrado l’ultimo trofeo risalga al 2008, ci ha pensato la squadra femminile a risollevare il morale dei tifosi registrando un’incredibile ascesa.

Il dominio del Lione in patria dal 2002 al 2008 è stato talmente schiacciante che  Jean-Michel Aulas ha alzato presto l’asticella. L’ambizioso presidente del club voleva vincere anche in Europa, e ha espresso segnali di frustrazione nel vedere il suo amato club uscire per tre anni di seguito ai quarti di finale. Tuttavia, l’anno scorso, il Lione ha toccato un punto di svolta, eliminando Real Madrid CF e FC Girondins de Bordeaux sulla strada verso le semifinali.

Nonostante il sogno del Lione si sia poi infranto contro l’FC Bayern München, Michel Bastos ricorda con piacere la scorsa stagione. "Conservo ricordi molto belli - ha spiegato l’ala a UEFA.com -. Aver raggiunto per la prima volta le semifinali è stato fantastico. Adesso però vogliamo andare oltre e raggiungere la finale”.

Bastos e compagni dovranno aspettare almeno un altro anno per realizzare il sogno. Il cammino, quest’anno, si è interrotto agli ottavi, con l’ex Karim Benzema a segno sia all’andata che al ritorno nel successo del Real Madrid. La squadra di Claude Puel ha fallito anche l’assalto all’ottavo titolo nazionale, il che significa che il Lione è a digiuno di trofei da tre stagioni.

La scorsa estate erano state riposte molte speranze nell’acquisto di Yoann Gourcuff dal Bordeaux per 22 milioni di euro, ma il centrocampista della Francia ha avuto una stagione difficile. "Giocare al Lione è diverso – ha spiegato Gourcuff a UEFA.com -. Le aspettative sono maggiori. A Bordeaux l’ambiente era più familiare. Qui c’è l’obbligo di vincere. Ma abbiamo una squadra di campioni e spero che riusciremo a centrare i nostri obiettivi”.

Nell’inseguimento al massimo trofeo continentale, la squadra maschile rischia di essere battuta da quella femminile, in rapidissima ascesa. Sconfitta ai calci di rigore dall’1. FFC Turbine Potsdam nella finale di UEFA Women's Champions League la scorsa stagione, le Fenottes hanno l’occasione di riscattarsi il 26 maggio contro lo stesso avversario.

Christian Lanier, giornalista di stanza a Lione, ha assistito da vicino all’ascesa del club e non è sorpreso di questi risultati. "Il presidente ha voluto farne una delle squadre più forti d’Europa – ha spiegato Lanier -. E’ praticamente la nazionale francese. In patria non ha rivali. Si allenano dove si allenano gli uomini, hanno spesso a disposizione lo Stade de Gerland… insomma, hanno tutto quello di cui hanno bisogno”.

Al timone della squadra vi è Patrice Lair, che ha sostituito Farid Benstiti l’anno scorso. Ha già guidato il club al quinto tiolo consecutivo, e adesso spera di mettere completare l’opera vincendo la finale di Craven Cottage. "Ho cercato di apportare qualcosa in più sul piano tattico e di colmare il divario sul piano fisico tra calcio tedesco e quello francese”, ha spiegato Lair.

Per il momento, ad assicurare trofei alla bacheca ci pensa la squadra femminile, ma gli uomini non vogliono essere da meno. Bastos, arrivato al Lione nel 2008 dal LOSC Lille Métropole, vuole tornare a vincere presto. "Sono felice di essere considerato uno dei migliori giocatori del torneo francese, di giocare in un grande club e di avere partecipato da titolare al Mondiale FIFA, ma voglio vincere dei trofei, e lo voglio fare qui in Francia”.

Clicca qui per leggere la prima parte, in cui UEFA.com analizza come un club che non aveva mai vinto un titolo nazionale prima del 2001/02 sia diventato una presenza fissa della UEFA Champions League.

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