Le sfide di Dalglish, De Boer e Prosinečki
venerdì 14 gennaio 2011
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Tre ex leggende sul campo si misurano con la sfida della panchina alla guida dei rispettivi club. Lo scozzese subito alla prova del derby contro l'Everton ad Anfield.
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Il derby del Merseyside in programma domenica segnerà il ritorno di Kenny Dalglish sulla panchina di Anfield. Quello del tre volte campione d’Europa non è tuttavia l’unico caso di un’ex leggenda che si gioca la reputazione quest’inverno.
La sconfitta per 1-0 in Coppa d’Inghilterra fuori casa contro il Manchester United FC lo scorso fine settimana e quella per 2-1 a metà settimana sul campo del Blackpool FC non hanno offerto il migliore dei ritorni al 59enne scozzese, vincitore di sei titoli nazionali con il Liverpool FC come giocatore dal 1977 al 1990, di cui tre da giocatore-allenatore dal 1985 al 1991. Da allora il Liverpool ha vinto una Coppa UEFA e una UEFA Champions League, ma lo spettro della mancata conquista di un titolo nazionale ha continuato ad agitarsi.
Sabato 8 gennaio, esonerato Roy Hodgson per non essere riuscito a risollevare la squadra dalle difficoltà in cui era precipitata già sotto il predecessore Rafael Benítez, Dalglish, diventato nel frattempo ambasciatore del club ad Anfield, accettava con entusiasmo la nuova sfida. "Non esistono condizioni o promesse per il futuro – ha dichiarato Dalglish, che ha vinto la Premier League nel 1994/95 con i Blackburn Rovers FC dopo l’addio al Liverpool nel 1991 -. Sono tornato ad allenare per riconoscenza, mia e della mia famiglia, nei confronti di un club al quale non avrei mai potuto mancare di rispetto rifiutando la sua offerta”.
Anche Frank de Boer non ha esitato a correre in soccorso del suo club, l’AFC Ajax. Ingaggiato inizialmente fino a fine stagione al posto di Martin Jol, De Boer si è già meritato un contratto per tre anni e mezzo. "Sono sempre rimasto legato all’Ajax in modo speciale – ha dichiarato il neo tecnico, vincitore di una Coppa UEFA e una UEFA Champions League con i Lancieri -. Anche nei lunghi anni all’estero della mia carriera ho sempre seguito le vicende dell’Ajax”.
La prima partita di De Boer in campionato dopo la conferma è in programma il 19 gennaio in casa contro il Feyenoord. A Belgrado, invece, il neo tecnico dell’FK Crvena Zvezda, Robert Prosinečki, dovrà aspettare il 27 febbraio per esordire sulla panchina della squadra che ha rappresentato con grande successo da giocatore dal 1987 al 1991, prima di lasciarlo dopo la conquista della Coppa dei Campioni. Agli inizi di dicembre, il 42enne ex nazionale croato diventava il quarto allenatore stagionale del club serbo, e dichiarava: "La Stella Rossa è una delle squadre più importanti di questa parte d’Europa ed è mio e nostro dovere riportarlo in alto”.
Dalglish, De Boer e Prosinečki potranno ispirarsi a Didier Deschamps, vincitore di due titoli nazionali e una UEFA Champions League da giocatore con l’Olympique de Marseille prima di tornare da allenatore nel 2009 guidando subito l’OM al primo titolo nazionale dal suo addio nel 1993.
Esempi brillanti si riscontrano anche in Turchia ed ERJ di Macedonia. Il Trabzonspor AŞ è attualmente in testa al torneo turco sotto la guida del suo ex portiere Şenol Güneş, vincitore di sei titoli nazionali da giocatore. Più modestamente, l’ex capitano dell’FK Skendija 79, Qatip Osmani, alla guida del club dall’inizio della stagione 2008/09, è in testa al torneo per la prima volta nella sua storia dopo avere conquistato la promozione.
Tuttavia, essere stato una leggenda del club non è garanzia di successo. Per la terza volta sulla panchina dell’FC Steaua Bucureşti dall’autunno, Marius Lăcătuş è in crisi di risultati. Stesso discorso per Fenerbahçe SK e Galatasaray AŞ, guidati rispettivamente da Aykut Kocaman e Gheorghe Hagi dal 2010. Il Fenerbahçe è staccato di nove punti dal Trabzonspor ed è attualmente terzo, mentre il Galatasaray è nono, a dieci punti dalla capolista.