Fair play finanziario di scena a Bruxelles
mercoledì 2 giugno 2010
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In un'udienza formale a Bruxelles, la UEFA ha presentato il concetto di fair play finanziario e i nuovi regolamenti in materia alla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo.
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In un'udienza formale a Bruxelles, la UEFA ha presentato il concetto di fair play finanziario alla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo.
L’udienza ha dato all'organo di governo del calcio europeo l'opportunità di evidenziare il concetto, che ha la finalità di garantire il benessere del calcio europeo, e di illustrare le norme relative alle licenze per club e al fair play finanziario, entrate in vigore giovedì scorso dopo l'approvazione da parte del Comitato Esecutivo UEFA a Nyon.
Le norme sono state pensate per ridurre le spese in eccesso, gli ingaggi gonfiati e gli stipendi stellari dei giocatori, fattori che hanno messo a repentaglio il calcio negli ultimi anni. Inoltre, invitano i club a una maggiore disciplina e a un comportamento finanziario più razionale, operando in modo più responsabile (senza spendere più di quanto guadagnino) e sanando puntualmente ogni debito.
Queste misure intendono tutelare la salute del calcio europeo e la fattibilità economica a lungo termine, così come l'integrità e una gestione agevole delle competizioni, ma anche stimolare gli investimenti nel lungo periodo in ambiti come la tutela dei giovani talenti e l'aggiornamento delle infrastrutture sportive.
Andrea Traverso, direttore delle licenze per club UEFA, ha spiegato ai membri del Parlamento europeo che le misure erano estremamente urgenti, data la crisi finanziaria globale che ha interessato tutti i settori dell'economia. Le federazioni nazionali, le leghe, i club e tutti gli altri portatori di interesse del calcio europeo hanno espresso accordo unanime sulla necessità del provvedimento. La presidente della Commissione Cultura e Istruzione, Doris Pack, ha sottolineato come numerosi club abbiano accumulato debiti, con casi che hanno portato anche a una svolta drammatica degli eventi.
Traverso ha presentato il panorama finanziario dei club europei secondo una ricerca della UEFA del 2008, contenuta nel rapporto comparativo delle licenze per club di qualche mese fa. La perdita complessiva dei principali club europei è stata di 578 milioni di euro. Mediamente, circa il 65% degli introiti è stato speso per gli stipendi e il 47% dei club si è dichiarato in perdita.
Traverso ha spiegato che il principio chiave del fair play finanziario e delle nuove norme è l'obbligo di pareggio, secondo il quale un club non deve spendere ripetutamente più di quanto guadagna. Tale provvedimento stabilizzerà le finanze dei club europei a lungo termine.
Le misure adottate per il fair play finanziario - prosegue Traverso - non sono un mezzo per punire i club, ma per aiutarli e migliorare gli standard finanziari nel calcio europeo. Inoltre, la Commissione europea ha risposto positivamente alla volontà della UEFA di contrastare i problemi legati ai debiti nel calcio del nostro continente.
Anche il Parlamento europeo ha già annunciato il proprio sostegno alle misure adottate per il fair play finanziario. Jean-Luc Dehaene, presidente del Panel di Controllo Finanziario per Club, si prepara a monitorare la conformità dei club ai nuovi requisiti ed è egli stesso un membro del Parlamento europeo.
William Gaillard, consigliere del presidente UEFA, ha spiegato in udienza che le misure erano state presentate proprio all'inizio della crisi finanziaria globale. Anche se potrebbe essere una fortunata coincidenza, ha dimostrato che tali misure erano assolutamente essenziali e sono state poste in essere al momento giusto.