La prima legge di Delneri
lunedì 24 maggio 2010
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"Lavorare al massimo per ottenere il massimo": è questo l'imperativo categorico del nuovo tecnico della Juventus, che non ha ancora preso in mano la squadra ma lancia i primi segnali di fumo.
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E’ Luigi Delneri l’uomo a cui la Juventus si è affidata per rilanciarsi, e anche se all’inizio vero e proprio della sua avventura sulla panchina bianconera manca ancora poco più di un mese, il 59enne ha già mandato i suoi primi ‘segnali di fumo’: “Dopo un’annata come quella passata bisogna ritrovare la credibilità”, ha detto senza edulcorare il concetto con parole tenere.
Il settimo posto in campionato e la precoce eliminazione da UEFA Champions League prima e UEFA Europa League dopo, il cambio di guida tecnica in corsa e le contestazioni dei tifosi, hanno portato il club a rinnovarsi con la nomina di Andrea Agnelli presidente, Giuseppe Marotta direttore generale dell'area sport e Delneri allenatore. L’ex tecnico del ‘Chievo dei miracoli’ non vuole però sentir parlare di rivoluzione: “Parlerei piuttosto di miglioramento, perché non penso che un gruppo di campioni e una società così ne abbiano bisogno”.
Dopo diversi anni senza vittorie, un grande club come la Juventus avverte la pressione dei tifosi. I successi dei rivali dell’FC Internazionale Milano non migliorano certo la situazione ma l’avvertire la pressione non può far parte del carattere di un allenatore. “Per me è un compito stimolante perché offre la possibilità di cimentarsi ad alto livello, è stimolante perché è un punto di arrivo ma anche di partenza per ottenere risultati che finora non ho ottenuto”, ha detto Delneri dopo una stagione comunque soddisfacente che ha portato all’UC Sampdoria un quarto posto su cui in pochi avrebbero scommesso la scorsa estate.
Il tandem Marotta-Delneri ha fatto benissimo a Genoa sulla sponda blucerchiata e dalle prime mosse di mercato si capirà se i due hanno mano libera sulla costruzione vera e propria della squadra. Ma una cosa sembra certa: si ripartirà dalla difesa a quattro: “Se la Juve ha scelto me sa come sviluppo il mio gioco. Ma non è che io ho sempre giocato con il 4-4-2, ho utilizzato anche le tre punte come a Roma, il trequartista dietro la punta come a Bergamo o altre soluzioni”, ha ricordato.
“Un allenatore ha il compito di organizzare la squadra secondo le proprie idee. Si partirà da una difesa a quattro, questo è sicuro, poi la variazione ci sarà a seconda delle partite ma sempre per una positività”, ha aggiunto. Intanto la Juventus ha perso per 3-1 la prima amichevole della tournee estiva negli Stati Uniti contro i New York Red Bulls. Se i numeri di agosto valgono poco, meno ancora contano quelli di fine maggio e Delneri guarda al futuro nella stessa direzione dei tifosi: con la vittoria all’orizzionte. “Bisogna lavorare al massimo per ottenere il massimo dei risultati: a questo è chiamata la Juve”.