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Rigori "biancocelesti", la Coppa Italia è della Lazio

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S.S. Lazio – UC Sampdoria 1-1 (6-5 d.c.r)
Nella finale dell’Olimpico, la squadra di Rossi piega la Sampdoria dopo la lotteria dagli 11 metri: decisivi gli errori di Cassano e Campagnaro. Di Zárate e Pazzini i gol nei tempi regolamentari.

Rigori "biancocelesti", la Coppa Italia è della Lazio
Rigori "biancocelesti", la Coppa Italia è della Lazio ©Getty Images

Dopo cinque anni, la S.S. Lazio torna a trionfare in Coppa Italia. Nella finale dello stadio Olimpico di Roma, sotto gli occhi del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la squadra biancoceleste ha la meglio sull'UC Sampdoria ai calci di rigore dopo l’1-1 di tempi regolamentari e supplementari: al vantaggio dei padroni di casa firmato al 5’ da Mauro Zárate aveva risposto per gli ospiti Giampaolo Pazzini.

Primo trofeo
Delio Rossi conquista così il suo primo trofeo da tecnico, mentre la Lazio – oltre a cucirsi la coccarda tricolore sulle maglie – ottiene la qualificazione alla prossima UEFA Europa League. Per avere la meglio sui Blucerchiati di Walter Mazzarri, protagonisti di un’ottima partita, non sono però bastati 120 minuti allo stadio Olimpico: ma alla fine la maggior precisione dagli undici metri dei biancocelesti si è rivelata decisiva.

Gol a freddo

La Lazio colpisce a freddo, al 5'. Dopo un anticipo di Cristian Brocchi su Pazzini, la palla finisce a Zárate: l'argentino supera in velocità Marius Stankevičius ed evita Hugo Armando Campagnaro con una finta a rientrare, poi lascia partire un bellissimo tiro a giro che non dà scampo a Luca Castellazzi. Il portiere blucerchiato è invece prodigioso al 27', quando respinge una bordata dalla distanza di Aleksandar Kolarov e si salva di puro istinto sulla ribattuta di Goran Pandev.
 
Opportunismo
Quattro minuti dopo la squadra di Mazzarri trova il pareggio. Su un cross di Antonio Cassano, svetta Stankevičius: sul pallone Pazzini mette la testa da vero opportunista e riesce ad anticipare David Rozehnal, battendo Fernando Muslera. L'estremo difensore uruguaiano si oppone poi di pugno a un bolide su punizione di Cassano, che a inizio ripresa si rende ancora pericoloso e costringe Kolarov a un salvataggio sulla linea.
 
Sopravvento
Ma con il passare dei minuti la Lazio prende il sopravvento. Pietro Accardi è tempestivo nelle chiusure sulle conclusioni di Zárate e Pandev, poi un destro al volo di Pasquale Foggia sul cross del macedone non trova lo specchio. Pandev, reduce da un infortunio, lascia il posto a Tommaso Rocchi; poi Rossi inserisce anche Simone Del Nero per Foggia. Ma il pareggio non si schioda, si va ai supplementari.

Lotteria
Nell’extra time una chance per parte: Cassano con un numero sulla destra mette i brividi alla retroguardia biancoceleste, dalla parte opposta Stephan Lichtsteiner invoca invano il rigore per una “cravatta” di Stankevičius. La lotteria dagli undici metri (alla fine ben quattordici i rigori calciati) è però inevitabile. Muslera riesce a respingere i tiri di Cassano e Campagnaro, dalla parte opposta Rocchi colpisce il palo: il penalty decisivo lo trasforma il francese Ousmane Dabo, che manda in estasi i tifosi della Lazio.