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Profumo di derby, voglia d'Europa

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Serie A: Nella giornata in cui Genova festeggia un derby della Lanterna che profuma d'Europa, il Milan tenterà di mettere ulteriore pressione sulla capolista Inter e di tenere a distanza Juventus e Fiorentina.

Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini tenteranno di mettere alle corde la retroguardia del Genoa
Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini tenteranno di mettere alle corde la retroguardia del Genoa ©Getty Images

Nella giornata in cui Genova festeggia un derby della Lanterna che profuma d'Europa più che mai, nelle zone alte della classifica di Serie A l'AC Milan affronterà la trasferta sul campo del Calcio Catania con in mente un golpe ai danni della capolista FC Internazionale Milano, che sabato sera a San Siro ospiterà l'S.S. Lazio in una sfida che potrebbe nascondere mille insidie. La Juventus attende l'US Lecce con l'obiettivo di riprendere a macinare punti, mentre per quanto riguarda la lotta per il quarto posto, l'ACF Fiorentina tenterà di tenere a distanza il Genoa CFC contro il Torino FC, alla ricerca di punti salvezza, mentre l'AS Roma proverà l'ultimo scatto verso la zona UEFA Champions League ospitando l'AC Chievo Verona.

Genova col sorriso
L'edizione primaverile del derby della Lanterna sarà in versione extralusso, con Genoa e UC Sampdoria intenzionate più che mai a guadagnarsi un posto nelle competizioni UEFA per club della prossima stagione. I Rossoblù di Gian Piero Gasperini hanno ceduto la quarta piazza alla Fiorentina lo scorso finesettimana e tenteranno di operare il controsorpasso nei confronti dei Viola, ma di fronte si troveranno una Samp caricatissima, che si è guadagnata l'accesso in finale di Coppa Italia ai danni della corazzata Inter. L'impresa ha dato morale agli uomini di Walter Mazzarri, che in caso di successo in finale contro la Lazio otterrebbero di diritto l'accesso all'edizione inaugurale della UEFA Europa League.

L'Inter e Manzoni
In vetta alla classifica, la banda di José Mourinho si appresta ad ospitare proprio la Lazio, con l'obiettivo di tenere a distanza di sicurezza i cugini rossoneri. Sulla carta l'impegno dei Nerazzurri non sembra proibitivo, ma nelle ultime settimane la squadra è apparsa in flessione e soprattutto, la sfida contro i Biancocelesti cade pericolosamente vicina a una data - quella del 5 maggio - che il popolo interista non ricorda per la celebre ode di Alessandro Manzoni in morte di Napoleone Bonaparte, bensì per la sciagurata ultima giornata della stagione 2001/02, quando la Beneamata, sconfitta allo Stadio Olimpico dalla Lazio, si vide soffiare lo Scudetto sul filo di lana dalla Juventus. Toccherà dunque a Mou fare in modo che la squadra non inciampi nei fantasmi di un passato che sembra ormai sbiadito.

Il diavolo con le ali
Se la Milano nerazzurra trema, ma non vuole darlo a vedere, quella rossonera non è mai stata così carica in questa stagione. Nelle ultime tre giornate il Milan ha soffiato il secondo posto alla Juventus e rosicchiato ben sette punti ai cugini e anche se in pochi ne hanno parlato apertamente, la pazza idea della rimonta-Scudetto ha fatto breccia nella squadra, che ora e più che mai è autorizzata a pensare in grande. Per continuare a sognare, tuttavia, Carlo Ancelotti e i suoi dovranno fare bottino pieno in casa del Catania, sulla cui panchina, guarda caso, siede un grande interista del passato - Walter Zenga - che già la scorsa stagione contribuì a regalare all'Inter un pezzetto di Scudetto battendo in casa la Roma all'ultima giornata. Certamente il Catania non farà la sua partita per aiutare i Nerazzurri, ma per Zenga avere di fronte gli avversari di tanti derby contribuirà a creare uno stimolo in più.

Viola di gioia
"Firenze lo sai, non è servita a cambiarla", cantava Ivan Graziani in uno dei suoi brani più celebri, ma sembra proprio che questa volta Cesare Prandelli sia riuscito nell'impresa di cambiare qualcosa nella mentalità della Fiorentina. Sabato scorso i Viola hanno battuto la Roma con un netto 4-1 e approfittando dello scivolone del Genoa si sono insediati al quarto posto con l'obiettivo di rimanerci in pianta stabile. Per riuscirci, tuttavia, dovranno fare i conti con Giancarlo Camolese e il suo Toro operaio. I Granata, reduci dal successo interno contro l'AC Siena, galleggiano a un punto dalla zona retrocessione e per rintuzzare le inseguitrici Bologna e Lecce, dovranno tentare il colpaccio esterno. Le tifoserie delle due squadre sono tradizionalmente gemellate e unite dall'acerrima rivalità contro la Juventus, ma la posta in palio è altissima per entrambe e c'è da scommettere che i toni della sfida saranno quanto più distanti possibile da quelli di un'amichevole.

La vendetta del Salento
Superata dallo scatto bruciante del Milan, la Juventus guarda con un pizzico di preoccupazione anche all'avanzata della Fiorentina e per mettere definitivamente in cassaforte la qualificazione per la prossima UEFA Champions League, i Bianconeri dovranno avere la meglio allo Stadio Olimpico sul pericolante Lecce. Dopo una stagione entusiasmante e ricca di soddisfazioni, la squadra di Claudio Ranieri, complici anche i numerosissimi infortuni, sta cominciando a mostrare la corda e non può più rimandare l'appuntamento con la vittoria, che manca ormai da quattro giornate.

Ultima chiamata per l'Europa
L'ultimo successo della Juve in campionato risale al 4-1 ottenuto sul campo della Roma, un'altra delle squadre in crisi di identità in questo finale di stagione. Sconfitti a Firenze la scorsa settimana e precipitati a sei punti dal quarto posto, i ragazzi di Luciano Spalletti sembrano la coppia sbiadita della squadra spettacolare di un anno fa e vedono allontanarsi sempre di più la possibilità di qualificarsi per la prossima edizione della UEFA Champions League. Ai Giallorossi non resta altro che sperare in un passo falso delle dirette concorrenti, tentando nel frattempo di vincere tutte le gare da qui alla fine della stagione, a cominciare da quella contro il Chievo. La matematica non condanna la Roma, che pertanto ha il dovere di lottare fino in fondo, ma i veronesi, alla ricerca di punti salvezza, non saranno ostacolo facile da superare. E con un Sergio Pellissier in un simile stato di forma, Spalletti e i suoi faranno bene a guardarsi le spalle.