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I numeri inarrivabili di Cassano

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Il numero mostrato dal genio di Bari Vecchia al pubblico e alle telecamere sul campo dello stadio Luigi Ferraris contro il Lecce è solo l'ultimo dato dal 26enne nella settimana appena passata.

Antonio Cassano ha segnato il 13esimo gol in maglia blucerchiata contro il Lecce
Antonio Cassano ha segnato il 13esimo gol in maglia blucerchiata contro il Lecce ©Getty Images

Il numero mostrato da Antonio Cassano al pubblico e alle telecamere sul campo dello stadio Luigi Ferraris è solo l'ultimo offerto dal 26enne genio di Bari Vecchia nella settimana appena passata. Il gol spettacolare realizzato dalla distanza che ha aiutato l'UC Sampdoria a battere per 3-2 l'US Lecce è però forse l'unico che, anziché creare scompiglio, ha messo d'accordo tutti.

Arrotondamenti per eccesso
Quando sono uscite alcune anticipazioni del 'manuale del giovane calciatore' - così Luciano Spalletti ha definito l'autobiografia di Cassano - la stampa, sportiva e non, si è buttata sugli aneddoti più pruriginosi sapendo benissimo che ne avrebbe trovati molti. Piace a tutti vincere facile. Dopo le 6-700 'storie' d'amore (cento più, cento meno, cosa sarà mai), i trucchi su come eludere i controlli durante i ritiri e le lamentele sui letti troppo fragili di Trigoria, Cassano ha però fatto parlare il campo. Non l'avesse fatto si sarebbe attirato le ire dei più ligi al dovere, che avrebbero approfittato dell'occasione per dire che un professionista deve esserlo sempre altrimenti sul campo non rende al massimo.

Metri di paragone
Non è stato forse un caso che in passato a prendere le sue parti sia stato Paul Gascoigne, altro esempio non proprio di rettitudine: "Lo hanno mai fermato in stato di ebbrezza? Ha mai picchiato una donna? Ha mia distrutto un pub? Beh, allora non è nessuno paragonato a Wayne Rooney". C'è sempre qualcuno al cui confronto anche uno scapestrato sembra un angioletto, e Cassano augurerà certo lunga vita a Rooney che adesso deve vedersela in nazionale con il generale Fabio Capello, ex allenatore del barese con cui, guardacaso, c'è stato un lungo rapporto di amore-odio.

Ladro non gentiluomo
Diabolik - altro affettuoso nomignolo ricevuto da Cassano in settimana - ha fortunatamente dato i numeri anche sul campo, e alla 200esima partita in Serie A ha rubato la scena e aiutato i Blucerchiati a superare il Lecce, squadra contro la quale il barese aveva esordito nel massimo campionato. Tredicesima rete in 34 partite giocate con la Samp, bottino di tutto rispetto per il ladro-non-proprio-gentiluomo che ama spedire rose a destra e a manca, che sia un personaggio femminile della tv o un compagno a cui fare uno scherzo. I fiori, a parole, li riceve anche lui al termine della partita: "Cassano ha fatto un gran gol, deve calciare più in porta da fuori area", ha detto il suo allenatore Walter Mazzarri. Non è una donna avvenente, ma è pur sempre quello che ogni domenica lo mette titolare, quindi Cassano non si lamenterà, probabilmente lo vede anche bello. "Ha segnato un gol eccezionale perchè ha doti naturali incredibili. Ha un bagaglio enorme e non lo ha ancora tirato fuori completamente", ha concluso il tecnico.

Nuova pelle
Al primo gol in Serie A, contro l'FC Internazionale Milano, Cassano aveva subito pensato a monetizzare perché aveva capito che quel talento che aveva tra i piedi gli avrebbe fruttato denaro sonante. Ora ha invece rinunciato a parte del lauto ingaggio che avrebbe preso al Real Madrid CF per restare a Genova, città adottiva ma non per questo meno accogliente per lui. Forse lo diverte continuare ad avere quell'aria da ragazzaccio, che lo rende simpatico ai più. Ma altrettanto probabilmente Cassano non è più la sintesi di genio e sregolatezza, e ha messo la testa a posto. Se Marcello Lippi non lo convoca in nazionale lui sorvola, e da tempo non si rende protagonista da gesti da automobilista arrabbiato. Il secondo capitolo dell'autobiografia di Cassano sarà certo meno divertente, ma anzichè 'Vi dico tutto' forse si intitolerà 'Ho vinto tutto'.

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