Arshavin prova d'autore
mercoledì 14 maggio 2008
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La classe del fantasista dello Zenit ha spaccato in due una difesa dei Rangers orchestrata dall'esperto Weir: due generazioni a confronto a Manchester.
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Il trofeo in palio non basta a raccontare la serata di Manchester di Andrei Arshavin e David Weir. Il fantasista dell'FC Zenit St. Petersburg e il difensore dei Rangers FC erano arrivati nel nord-ovest dell'Inghilterra da luoghi decisamente diversi, ma una vittoria nella finale di Coppa UEFA avrebbe rappresentato una tappa molto importante nella carriera calcistica di entrambi.
Maturità calcistica
Se per Arshavin la partita arrivava in un punto cruciale della sua carriera, per Weir si trattava della tappa finale di un lungo e ricco percorso. Il primo dei due, arrivato alla piena maturità all'età di 26 anni, si è rivelato come il più brillante dei gioielli a disposizione di Dick Advocaat. Ben portato per il successo e ottimamente inseritosi nella squadra, la sua curva di apprendimento al Petrovsky Stadium ha toccato l'apice a novembre, con la conquista del primo titolo nazionale russo da parte del suo club.
Due turni di squalifica
Le conclusioni devastanti e l'abilità nei calci da fermo del No.10 hanno anche contribuito al successo della Russia sull'Inghilterra nella fase di qualificazione a UEFA EURO 2008™. Una squalifica di due turni, da scontare nel torneo di questa estate, aveva però messo in dubbio la sua partecipazione alla competizione in Austria e Svizzera. Poco prima di questa finale però ha potuto rallegrarsi per la notizia che Guus Hiddink lo ha inserito nella lista provvisoria dei 25 convocati.
Elementi eclettici
Arshavin, con quattro gol all'attivo in 13 partite di questa edizione di Coppa UEFA, ha avuto subito un opportunità per mettersi in mostra. Dopo aver normalmente occupato la parte destra dell'attacco dello Zenit, si è spostato a sinistra trovando subito spazio. Un passaggio dell'altro esterno dello Zenit, Victor Fayzulin, gli ha offerto un'opportunità di concludere, ma il suo sinistro si è spento sull'esterno della rete. Con elementi eclettici come Fayzulin e Arshavin al servizio di Fatih Tekke – al posto dello squalificato capocannoniere del torneo Pavel Pogrebnyak - Weir e compagni sono stati costretti ad impegnarsi al massimo.
Uomo d'esperienza
Il primo intervento del 38enne ha evidenziato la velocità di pensiero che ha sempre caratterizzato la brillante carriera del difensore centrale, abile nel neutralizzare una pericolosa avanzata dello Zenit. Era semplicemente al posto giusto nel momento giusto. Il reparto difensivo può trovarsi in difficoltà, ma Weir si conferma il medesimo affidabile elemento che Walter Smith portò all'Everton FC dal Midlothian FC nel 1999. Se quello poteva definirsi un tardivo inserimento sulla scena principale della Premier Leagie inglese, la sua autorità in campo e il suo infallibbile senso della posizione sono diventati un marchio di fabbrica. Nessuno si è meravigliato, perciò, quando è stato il primo acquisto di Smith, alla sua seconda esperienza sulla panchina di Ibrox. La retroguardia dei Rangers da quel momento da lui amministrata ha subito ha due gol in otto partite sulla strada che ha condotto allo stadio City of Manchester.
Formazione dinamica
Per la squadra in lotta per il titolo scozzese, tuttavia, questo era l'impegno più duro. La dinamica formazione messa in campo dall'ex allenatore dei Rangers Advocaat prevedeva che Igor Denisov e Konstantin Zyrianov fossero sempre in grado di avanzare il loro campo d'azione. Il solo Anatoliy Tymoschuk teneva le fila del gioco della squadra. In ogni caso l'emozione più grande che lo Zenit ha saputo dare ai suoi tifosi, in netta inferiorità numerica, è arrivata poco prima dell'intervallo, quando un cross dalla sinistra di Arshavin ha colpito la mano del terzino destro Kirk Broadfoot.
Segnale di avvertimento
I Rangers danno segni di reazione all'inizio della ripresa, sebbene Arshavin riesca sempre a rendersi pericoloso. Ci vuole un intervento del difensore Saša Papac per sventare sulla linea un suo tiro da 20 metri, dopo che il No. 10 dello Zenit aveva sfruttato un lungo lancio dalla difesa per liberarsi ed aggirare il portiere Alexander.
Passaggi perfetti
Dopo essersi messo in mostra a più riprese, Asrhavin conquista la scena al 72'. Un suo perfetto passaggio consente a Denisov di segnare il gol del vantaggio dello Zenit. Prova anche a ripetersi servendo ottimi palloni a Zyrianov e Fayzulin, ma i suoi compagni sprecano prolungando la tensione fino ai minuti di recupero. Arshavin innesca poi Tekke, il cui cross viene ribadito in rete da Zyrianov, a pochi passi dalla porta. La notte, ora, è tutta per il giovane maestro russo.