Il doping non paga
domenica 25 maggio 2008
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La UEFA, in occasione del Campionato Europeo Femminile Under 17 UEFA, ha detto che il doping non paga.
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Obiettivo di qualsiasi programma antidoping è quello di rivolgersi a soggetti giovani e potenzialmente a rischio droga. La UEFA si è impegnata a fondo questa settimana per trasmettere alle giocatrici impegnate per il Campionato Europeo Femminile Under 17 UEFA il seguente messaggio: il doping non funziona.
Incontri formativi
L’ultimo appuntamento educativo, che si svolge in occasione di ogni fase finale di un torneo giovanile, si è tenuto presso l’hotel dove hanno alloggiato le quattro nazionali, a Morges, non lontano dalla sede UEFA di Nyon, dove si è organizzato il torneo. La posizione della UEFA in materia è netta: il doping sarà punito severamente, fino a due anni di squalifica dal primo caso di positività.
Colpito dalla UEFA
"Penso sia estremamente importante in particolare con atleti in questa fascia d’età - ha dichiarato il Dr. Imtiaz Ahmad, medico dell’Inghilterra al torneo -. Ritengo che l’informazione sia la chiave di volta. La UEFA mi ha colpito favorevolmente per aver organizzato la riunione antidoping e per aver promosso un altro incontro con i dottori di tutte le federazioni. L’informazione per i dottori e per i giocatori è fondamentale su questo tema. Abbiamo i nostri incontri e i seminari con i calciatori, ed è positivo aver consolidato questa pratica su un piano più ampio con la UEFA".
Procedura antidoping
La spiegazione dettagliata delle procedure antidoping UEFA durante un torneo aiuta i giocatori a comprenderne ogni fase: dal momento in cui viene comunicato il controllo, a come viene raccolto il campione, fino alla documentazione da completare. Viene evidenziata la lista di sostante illecite e i giocatori vengono messi in guardia sul fatto che farmaci comuni possono contenere sostanze proibite, e che le sanzioni restano le stesse.
Integratori alimentari
L’importanza di una posizione prudente in materia di integratori alimentari è stata ribadita, sottolineando i pericoli di contaminazione e i problemi connessi alle droghe ricreative. Assumere sostanze illecite comporta un reale pericolo per la salute, mentre determinati farmaci sono consentiti in caso di malattia o infortunio e in presenza di un certificazione di esenzione, a condizione che venga seguito correttamente il protocollo.
Spinta antidoping
Gli incontri si sono conclusi ricordando come la UEFA abbia inasprito la lotta al doping negli ultimi anni, in particolare introducendo controlli al di fuori dei tornei per le 32 squadre della UEFA Champions League e aumentando il numero di test durante il torneo rispetto al 2006/07. Ai giocatori è stato spiegato a chi rivolgersi in caso di domande, e sono stati forniti dettagli sulla sezione Training Ground di uefa.com, che contiene la sezione dettagliata antidoping promossa da Ronaldinho sotto lo slogan: "Be clean - be part of my team."
Consiglio importante
Quale consiglio darebbe il Dr. Ahmed ai calciatori che intraprendono questa carriera? "Consiglierei semplicemente di essere molto, molto attenti al momento di assumere qualsiasi farmaco. Parlare sempre con il fisioterapista o con il medico del club. In caso di dubbio, scrivere una e-mail a: anti-doping@uefa.ch. Riceverete una risposta entro 24 ore. Penso che a questi livelli, il problema risieda spesso nei farmaci da banco di cui i calciatori non sono sicuri o non sono consapevoli che possono contenere sostanze illecite”.
Responsabilità personale
E su quale punto insiste il Dr. Imtiazr? "Sulla responsabilità personale di ciascun calciatore. I medici e gli allenatori hanno naturalmente un compito fondamentale, ma se tutti i calciatori si assumessero la responsabilità di controllare il sito web, di contattarci presso la federazione, oppure di contattare il proprio medico sociale, vi sarebbe maggiore informazione. I calciatori sono tenuti a conoscere i possibili rischi cui vanno incontro”.