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Henry a segno contro il razzismo

Anti razzismo

L'attaccante francese è uno dei tanti calciatori che hanno appoggiato la campagna contro il razzismo.

di Kevin Ashby e Mark Chaplin

Thierry Henry, attaccante dell'Arsenal FC e della nazionale francese, è l'esempio di grande profilo di una stella internazionale che ha appoggiato apertamente la campagna per mettere al bando il razzismo dal mondo del calcio.

Aiuto stellare
La UEFA, il suo partner FARE (Football contro il Razzismo in Europa) e altre organizzazioni sono duramente impegnate nella campagna. Tutti sanno, però, che l'assistenza dei più grandi giocatori del mondo può essere di grande aiuto per coronare positivamente gli sforzi che si stanno facendo.

'Alzati e Parla'
Henry è stato uno dei maggiori protagonisti della campagna Stand Up, Speak Up (Alzati e Parla). Altre stelle del calcio mondiale si sono poi unite a lui per diffondere il messaggio anti-razzismo. "Alle volte la gente pensa che i calciatori non siano in grado di prendere decisioni o avere idee, ma questa è mia e non ha nulla che vedere con il marketing - ha dichiarato a uefa. com -. Io ho sofferto personalmente per il razzismo. E ho pensato che, se mi fossi fatto aiutare da alcuni dei giocatori più famosi, i calciatori potevano essere più convincenti dei politici o delle autorità ufficiali".

Il rimedio di Henry
Henry ha un suo rimedio personale per mettere a tacere i razzisti. "In passato non ho mai perso il controllo - ha spiegato -. Cerco anzi di giocare ancor meglio, ma non tutti sono in grado di farlo. Se perdessi il controllo, lascerei la mia squadra in dieci e perderei anche una mia battaglia personale. Innervosirsi non è la soluzione, è meglio fare gol. Quando vedo le multe che vengono comminate per insulti razzisti, mi domando se non sia come acchiappare un ladro e limitarsi a dirgli 'non farlo più'. Pensate davvero che smetteranno?"

Mettere al bando i colpevoli
"In Inghilterra è incredibile come sono cambiate le cose. Prima, la gente aveva paura e donne e bambini non frequentavano gli stadi a causa della violenza. Adesso, se qualcuno si comporta male, gli addetti alla sicurezza intervengono immediatamente e la gente viene messa al bando per sempre. Quando si vede che qualcuno non potrà mai più frequentare gli stadi, quello sì che è un incentivo a comportarsi bene. Questa può essere la soluzione. Mettete al bando i tifosi razzisti per sempre e il fenomeno scomparirà.

Sconfiggere il razzismo
"Se qualcuno esprimesse opinioni razziste su un manifesto per strada, e la polizia lo vedesse, questo qualcuno verrebbe arrestato - ha concluso Henry -. Perché la cosa dovrebbe invece essere consentita in uno stadio, un luogo cioè dove la gente va per godersi una partita? Non è certo il posto per striscioni di carattere politico o razzista. I tifosi possono dire qualcosa contro l'Arsenal o altro, ma non si deve consentire di portare avanti messaggi razzisti. Questi striscioni, nelle strade, vengono subito tolti e la polizia deve quanto meno fare la stessa cosa negli stadi".

Passione
Henry ha messo nella lotta al razzismo la stessa passione con la quale mette a segno i suoi gol. E la lotta per liberare il calcio da quanti vogliono rovinarne l'immagine si è fatta ancora più intensa.