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Il figlio di Gheddafi al Perugia

La società umbra ha messo sotto contratto per la prossima stagione il figlio del leader libico.

L’AC Perugia ha messo sotto contratto per il prossimo anno il figlio del leader libico Muammar Gheddafi.

Il primo libico
Il 30enne centrocampista della nazionale libica Saadi Gheddafi ha raggiunto un accordo con il presidente della società umbra Luciano Gaucci per un contratto annuale. Ha quindi buone possibilità di diventare il primo giocatore libico a calcare i campi della Serie A e potrebbe anche essere impiegato dalla sua nuova squadra nella Coppa UEFA Intertoto.

Molti incarichi

Gheddafi proviene dall’Al-Ittihad, squadra di cui è anche presidente, detiene il 7,5% della pacchetto azionario della Juventus FC. Ricopre anche l’incarico di presidente del Comitato Olimpico libico e di vice presidente della Federcalcio libica. Questo il suo commento sull’accordo raggiunto: “Mi impegnerò al massimo e accetterò sempre le decisioni dell’allenatore, anche se mi dovesse ordinare di rimanere in panchina o di andare in tribuna - ha detto -. Voglio vedere se riuscirò ad adattarmi al calcio italiano. L’unico problema potrebbe essere rappresentato dall’eccessiva pressione. In Italia la gente parla di calcio sette giorni su sette”.

Precedenti a suo favore
Gaucci, conosciuto per il suo modo pittoresco di gestire la società, ha già dimostrato la sua abilità nel lanciare talenti sconosciuti. Nel 1998 portò a Perugia Hidetoshi Nakata, il primo giocatore giapponese a giocare in Serie A, venduto poi due anni dopo all’AS Roma per 20 milioni di euro.

Firme coraggiose

“Facciamo solo cose in cui crediamo - ha detto Gaucci -. Siamo stati criticati molte volte per aver preso giocatori provenienti da nazioni ‘strane’ per il calcio, ma alla fine i risultati ci hanno sempre dato ragione, come quando abbiamo acquistato giocatori  provenienti da Corea, Giappone, Cina e Iran”.

Evento storico

Gaucci ha poi aggiunto: “Questa operazione farà entrare il Perugia nella storia del calcio. Il figlio di un capo di stato che decide di giocare a livello professionistico in uno dei campionati stranieri più duri va oltre ogni trattativa e oltre ogni acquisto. Viene qui per passione e noi siamo felici di averlo”.