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Prandelli: “Spagna un esempio, l'Italia punta sul gioco”

Il Ct azzurro rende omaggio ai campioni in carica ma dice che domani in finale l’Italia “punterà come sempre sul gioco”, mentre Vicente Del Bosque ammette che per la Spagna è "la gara della vita".

Prandelli: “Spagna un esempio, l'Italia punta sul gioco”
Prandelli: “Spagna un esempio, l'Italia punta sul gioco” ©UEFA.com

È una “sfida contro i migliori del mondo” quella che si aspetta domani Cesare Prandelli allo Stadio Olimpico di Kiev, nell’ultimo atto di UEFA EURO 2012 contro la Spagna. Ma non per questo l’Italia rinuncerà a giocare, dice il tecnico durante la gremitissima conferenza stampa della vigilia.

“La Spagna ha dimostrato in questi anni di saper mantenere le stesse caratteristiche e lo stesso modo di giocare ottenendo grandi risultati, ho sempre detto che è la migliore. Ma giocheremo a viso aperto, cercando il gioco come abbiamo sempre fatto, nel caso anche rischiando qualcosa”.

Il mister Azzurro è un fiume in piena quando gli chiedono di parlare degli avversari, non si ferma più negli elogi ma dà anche qualche indicazione sull’atteggiamento da tenere in campo: “La forza della Spagna non è solo il possesso palla ma la capacità di riconquistare la sfera lontano dalla porta. Sanno accorciare molto, dovremo essere bravi ad avere la superiorità numerica in certi frangenti e in alcune situazioni. Non siamo così presuntuosi da pensare di poter fare noi la gara per tutti i 90’: cercheremo di sfruttare i momenti giusti che si presenteranno”.

Prandelli è molto emozionato per un’inattesa lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla squadra: “Non me l’aspettavo e lo ringrazio di cuore. Parla dello spirito di squadra e di come sia importante amalgamare il vecchio al nuovo. La leggerò ai giocatori con grande emozione, il Presidente ha creduto in noi quando nessuno lo faceva”.

Parlando della sua squadra, anche se non scopre le carte, il 54enne tecnico di Orzinuovi fuga i dubbi tattici della viglia, visto che nella prima gara del torneo a Danzica, proprio contro i campioni in carica, aveva sorpreso tutti schierando un inedito 3-5-2: “Abbiamo giocato solo due giorni fa, devo valutare ancora i miei giocatori ma escludo che giocheremo come nella prima partita. Abbiamo ritrovato le certezze smarrite”.

Italia quindi sulle spalle dei ‘soliti noti’ per provare a battere i campioni in carica, ovvero Andrea Pirlo (vincitore di 3 premi Migliore in campo Carlsberg nel torneo), Mario Balotelli (attuale capocannoniere dell’Europeo seppure in coabitazione) e Antonio Cassano: “Andrea è un giocatore eccezionale così come il nostro centrocampo che ha qualità e quantità e lavora tanto per esaltare il suo genio. Mario è cresciuto tanto, ha capito che si doveva mettere in discussione e che doveva crescere. Antonio sta facendo un torneo fantastico, stra mostrando una determinazione eccezionale”. 

Vicente Del Bosque sfida la pressione che aleggia sui campioni in carica – visto che se dovessero vincere contro gli Azzurri diventerebbero la prima squadra ad aver trionfato in tre competizioni maggiori di seguito –, e ammette che domani "è la gara cruciale della storia della Spagna".

"Sì, è la partita più importante del calcio spagnolo, abbiamo lavorato a lungo per tanti anni con questa nazionale e la vittoria sarebbe un coronamento. L’Italia è cambiata molto, sono grandi avversari, sono partiti bene e hanno saputo crescere ancora nel torneo”, dice il tecnico 61enne nella conferenza stampa della vigilia.

Non per questo si sente particolarmente favorito, e considera molto simile il torneo giocato fin qui dalle squadre: "Credo che abbiamo il 50% a testa di vincere. Abbiamo fatto bene, vinto una gara ai rigori, mostrato un calcio tecnico, entrambe hanno a disposizione grandi giocatori". 

Ha enorme fiducia nella sua squadra anche se rispetta molto l'Italia, meritatamente qualificatasi per l'ultimo atto di EURO: "Gli Azzurri hanno un centrocampo ottimo, con [Andrea] Pirlo e [Claudio] Marchisio e anche [Riccardo Montolivo]: siamo due squadre che sanno come giocare a calcio, il centrocampo è stata la chiave del loro gioco, meritano di essere in finale".

Domani è una sfida tra i due migliori palymaker del torneo, Xavi e, appunto, Pirlo: "Sono i fari delle due squadre, due grandi interpreti del ruolo, il migliore in assoluto probabilmente lo deciderà il risultato della finale".

Del Bosque, che è l'allenatore più vecchio e forse più saggio dell'Europeo oltre che l'artefice dei successi spagnoli in questi anni, rivendica con orgoglio quanto fatto dalla sua squadra, toccata nel torneo da qualche critica di troppo: "Noi logori e noiosi? Non credo, non abbiamo perso lo spirito di squadra, abbiamo integrato bene i nuovi giocatori e in fondo siamo sempre gli stessi: non ci sono sintomi di decadimento della squadra, abbiamo voglia di vincere e fare bene". Quanto abbia ragione lo si capirà veramente solo domani sera.

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