Come sarà la Svezia del dopo Ibrahimović?
mercoledì 22 giugno 2016
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È impossibile valutare quanto peserà il ritiro di Zlatan Ibrahimović dalla nazionale svedese, ma il reporter per la Svezia, Sujay Dutt, è sicuro che il futuro sarà radioso anche senza il suo uomo più rappresentativo di sempre.
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Con tutte le vittorie ottenute in questi anni, il calcio svedese non ha mai conosciuto un periodo più florido come quello dell'era Zlatan Ibrahimović. Lui è il giocatore che ogni bambino svedese sogna di emulare.
Adesso che ha comunicato la sua intenzione di ritirarsi dalla nazionale, quale sarà il futuro del calcio svedese?
Sono passati più di 15 anni dal suo esordio in uno 0-0 contro le Isole Faroe nello stadio da 1.500 persone di Tipshallen nel Vaxjo. Da allora non sono state molte le partite terminate a reti inviolate con lui in campo.
Ibrahimović è andato a segno 62 volte con la sua nazionale ed è il miglior marcatore di sempre della Svezia con ampio margine. Né lui né i suoi compagni sono ancora andati in gol a UEFA EURO 2016, anche se il merito dell'autogol contro la Repubblica d'Irlanda è in gran parte suo.
L'inimitabile attaccante svedese ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale durante la conferenza stampa di martedì, prima della fondamentale sfida del Gruppo E contro il Belgio. "L'ultima partita di questo EURO sarà la mia ultima con la Svezia", ha detto il 34enne, autore di 11 gol nelle qualificazioni compresi i tre degli spareggi.
È impossibile valutare quanto peserà la sua assenza in futuro, e probabilmente alla squadra servirà del tempo per superare la sua ombra ingombrante. Ma la Svezia ha vinto anche prima dell'era Zlatan (è talmente famoso che basta solo il suo nome per capire che si parla di lui), e con molta probabilità tornerà a vincere anche dopo di lui.
Nell'attuale squadra EURO infatti ci sono sei giocatori della Svezia che ha vinto i Campionati Europei UEFA Under 21 la scorsa estate, e c'è una nidiata ancora più giovane di talenti che sono arrivati terzi alla Coppa del Mondo FIFA U17 nel 2013. Questi trionfi non si erano mai verificati nemmeno durante il regno di Ibra.
Ecco perché ci si aspetta che la Svezia lascerà il segno anche negli anni a venire. Probabilmente si dovrà tornare alle origini basandosi sul gioco di squadra invece di affidarsi al genio, all'estro e alla classe di un solo uomo.