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Cuore azzurro e polmoni, parla Parolo

"Il nostro ruolo? Richiede sacrificio, ma lo facciamo più che volentieri", ha detto Marco Parolo a EURO2016.com. "La traversa? Non avessimo vinto, sarei ancora a rosicare". E sull'iniziativa della maglia: "Insieme si può fare tanto".

Marco Parolo in azione contro la Svezia
Marco Parolo in azione contro la Svezia ©AFP/Getty Images

Cervello e polmoni. Marco Parolo è uno dei simboli dell'Italia di Antonio Conte che ha iniziato UEFA EURO 2016 come meglio non si poteva. 

Battute Belgio e Svezia, l'Italia si è già assicurata il primo posto nel girone con un turno di anticipo. "Noi ci speravamo - dice il centrocampista a EURO2016.com -. Incontravamo due squadre toste ma siamo stati bravi ad approcciare la partita nel modo giusto, con la mentalità giusta, con la voglia di lottare tutti quanti e crederci sempre. Siamo contenti perché questo ci permette di prolungare il nostro soggiorno a Montpellier e ne siamo ben felici".

Quella tra Parolo ed Emanuele Giaccherini sembra quasi una gara di resistenza. Nella sfida contro il Belgio era stato Parolo il giocatore che aveva corso più di tutti battendo sul filo di lana l'altra 'mezzala' azzurra. In quella contro la Svezia la 'rivincita' del romagnolo.

"Il nostro ruolo è quello che chiede maggior sacrificio, ma siamo gente predisposta a ciò e lo facciamo molto volentieri - ci spiega -. Penso che ognuno abbia il suo ruolo in una squadra e lo debba fare sempre al massimo. Se la nostra caratteristica è quella di correre, dobbiamo farlo fino allo sfinimento e noi lo faremo". 

CHI HA CORSO DI PIU'?

Contro la Svezia Parolo è anche andato vicino al gol quando ha colpito la traversa con un colpo di testa proprio sull'assist dell'altro 'maratoneta' Giaccherini. "La traversa? Ho già messo da parte quel pensiero. Ho solo studiato come colpire la palla la prossima volta per cercare di abbassare un po’ la mira. Peccato, ma l’importante è aver vinto. Quando vinci ripensi alla traversa colpita con il sorriso. Non avessimo vinto, sarei ancora lì a ‘rosicare’.

Adesso una sfida con l'Irlanda ininfluente ai fini della classifica del girone. Ma Parolo non vuole mollare la presa. "Adesso pensiamo solo all’Irlanda. Abbiamo sempre ragionato così, partita per partita. Questa deve essere la nostra base, la nostra forza. Poi avremo tempo e modo per pensare all’ottavo di finale".  

Gara da giocare al meglio anche se probabilmente Conte ricorrerà al turn-over. "Abbiamo dimostrato in entrambe le partite che chi è entrato dalla panchina ha fatto la differenza, è stato un valore aggiunto di questa squadra e penso che lo sarà anche con l’Irlanda. Quando ci alleniamo ci rendiamo conto che siamo tutti indispensabili, dal primo all’ultimo. Questa è la nostra la forza. Sentirsi tutti parte di un progetto, di un’idea, è la forza più grande che uno può avere". 

Intanto cresce la fiducia intorno a questo gruppo e Parolo sposa a pieno l'iniziativa di Conte che vuole tifosi allo stadio con la maglia azzurra. "E’ bello sentire la fiducia intorno, il fatto che la gente inizia ad appassionarsi a questa squadra. Fa crescere l’autostima, la voglia di fare risultato e di rappresentare al meglio il popolo italiano".

"Vorremo che fosse così anche da parte dei tifosi allo stadio con l’iniziativa della maglia azzurra che secondo me è una cosa bellissima. Partecipare a un evento del genere, sentirsi fratelli l'uno con l’altro, avere qualcosa in comune come la maglia che ci rappresenta ti dà ancora più forza perchè ti senti più unito. Noi lo siamo in campo e deve essere così anche allo stadio. Fianco a fianco con la stessa maglia: vuol dire che si è insieme e così si può dare tanto".

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