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La storia di UEFA EURO 2012: Parte III

Nell'ultima parte dell'approfondimento su UEFA EURO 2012, Grigoriy Surkis, Oleh Gusev, Serhiy Rebrov e Robert Lewandowski parlano dell'eredità a lungo termine del torneo nei due paesi organizzatori, Polonia e Ucraina.

La storia di UEFA EURO 2012: Parte III
La storia di UEFA EURO 2012: Parte III ©UEFA.com

UEFA EURO 2012 ha regalato un calcio spettacolare, ma a determinare la vera misura del successo del torneo sarà l'eredità a lungo termine lasciata in Polonia e Ucraina. Nella terza e ultima parte dedicata al torneo della scorsa estate, UEFA.com analizza i benefici che entrambi i paesi organizzatori sperano di ottenere.  

Otto città – quattro per ciascuna nazione – hanno ospitato le partite, dopo essersi dotate di stadi nuovi o rinnovati, nonché di collegamenti ferroviari, stradali e aerei migliorati. Il centrocampista dell'Ucraina Oleh Gusev ha dichiarato a UEFA.com: "E' stato un onore che l'Europa ci abbia scelto per ospitare EURO. Significa che abbiamo dimostrato di avere valore calcistico, ma anche di essere un paese affidabile. Sono orgoglioso del nostro paese”.

L'attaccante della Polonia Robert Lewandowski ha aggiunto: "La Polonia ha dimostrato di sapersi fare carico dell'organizzazione di un torneo di questa portata. I tifosi hanno potuto comprovare che in Polonia è tutto di primo livello. Il torneo è stato fantastico. E' stata una bellissima festa del calcio per l'intera durata del torneo. I tifosi si sono sentiti uniti, senza riguardo per il paese di origine”.

Nella sola Ucraina si stima che il torneo abbia portato quasi 2 milioni di visitatori. Il paese è stato promosso dagli Amici di EURO, personaggi del calibro di Vitaliy e Volodymyr Klitschko, Serhiy Bubka e Andriy Shevchenko.

Serhiy Rebrov, ex partner d'attacco di Shevchenko, ha dichiarato: "Klitschko, Bubka, Shevchenko promuovono uno stile di vita sano e sono un modello per tanti giovani. Andriy Shevchenko, in particolare, è fonte di ispirazione per molti bambini, che possono sognare di arrivare al suo livello”.

L'occasione di far evolvere e coltivare il calcio in Polonia e Ucraina è forse il dono più grande di UEFA EURO 2012. In entrambi i paesi vi è già stato un incremento della spesa per progetti a livello di calcio di base, con migliaia di ragazzi che ne beneficeranno negli anni a venire.

Grigoriy Surkis, presidente della federazione ucraina (FFU), ha dichiarato: "Un evento di tale importanza e portata determina un boom calcistico. Una cosa è guardare il calcio in TV, un'altra è essere presente allo stadio e guardare una partita dal vivo”.

Lewandowski conferma: "Il Campionato Europeo è stato un evento unico, non soltanto per il popolo polacco, ma per l'intero continente. Stadi nuovi, grandi aspettative, una grande festa del calcio e una bella atmosfera”.

"Volevamo fare il massimo. Abbiamo mancato di poco l'accesso ai quarti di finale, ma sappiamo di avere fatto il possibile. Abbiamo dato delle soddisfazioni ai tifosi nelle partite contro Grecia e Russia, giocando bene e segnando bei gol. Il torneo ha dato molto al nostro paese”.





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