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Fàbregas elogia Iniesta

Cesc Fàbregas non si sbilancia sulla formazione della Spagna per la finale, preferendo elogiare Andrés Iniesta, una "fonte di fiducia immensa" per una Spagna che sogna di scrivere la storia domenica a Kiev.

Cesc Fàbregas
Cesc Fàbregas ©Getty Images

Quattro anni fa, agli Europei del 2008, Fàbregas sostituì il goleador David Villa in finale, giocando subito dietro a Fernando Torres in un ruolo che, creando più spazio per Torres, permise a quest’ultimo di segnare il gol della vittoria contro la Germania.

L'assenza di Villa dagli attuali Europei ha significato che questa volta Fàbregas e Torres sono stati in diretta competizione per un posto nell'undici titolare di Vicente del Bosque.

Il fatto che Fàbregas abbia convertito il rigore della vittoria contro il Portogallo fa pensare a molti che abbia un certo vantaggio rispetto agli altri tre attaccanti in lotta con lui: oltre a Torres, anche Negredo, titolare in semifinale, e l'inutilizzato Fernando Llorente. Ma l'ex dell'Arsenal ritiene che le discussioni sulla formazione facciano dimenticare altri dettagli più importanti - in primis che la Spagna è a un passo dal riscrivere la storia, e in secondo luogo che Andrés Iniesta sta giocando il torneo della vita. 

"Andrés migliora di partita in partita", dice Fàbregas del suo compagno di squadra al Barcelona. "Dopo una stagione difficile a livello di club, perchè costellata dagli infortuni, adesso si trova in un momento straordinario della sua carriera, che ha un enorme impatto sul modo in cui giochiamo. E' creativo, e con il passare degli anni sta facendo sempre più gol, oltre che assist. Per noi è una fonte di fiducia immensa: durante le partite si prende sempre più responsabilità e in attacco è il punto di riferimento della squadra". 

Se la Spagna dovesse battere l'Italia nella finale di Kiev, diventerebbe la prima squadra a vincere tre tornei consecutivi. "Abbiamo già fatto la storia con i due trofei che abbiamo vinto di fila, ma ovviamente ne vogliamo ancora. Daremo il 100% per vincere, non solo per 'scrivere la storia' quanto piuttosto perchè è nella nostra natura voler vincere, sempre".

La Spagna poi è un Paese ossessionato dal calcio e ci sostiene in modo totale", dice Fàbregas, che non nasconde il suo rispetto per gli Azzurri: "I gol di Balotelli contro la Germania dimostrano che è una vera stella. Dovremo provare a limitare Balotelli, Cassano e soprattutto Pirlo, autore di un'altra ottima partita in semifinale. Sarà una finale molto difficile e competitiva".

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