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Addio al calcio nel 2017: otto leggende

Da Francesco Totti ad Andrea Pirlo e Ricardo Kaká, il 2017 saluta delle autentiche leggende della UEFA Champions League.

Addio al calcio nel 2017: otto leggende
Addio al calcio nel 2017: otto leggende ©Getty Images

Ricardo Kaká, Francesco Totti, Andrea Pirlo, Philipp Lahm, Xabi Alonso, Frank Lampard, Dirk Kuyt e Maxwell. Nomi incisi nella storia della UEFA Champions League, ma anche nomi che si sono da poco ritirati dal calcio giocato. Il 2017 è un anno di grandi addii.

Il calcio europeo saluta otto leggende della UEFA Champions League.

Sei assist magici: Mata, Kaká, Ronaldinho

Ricardo Kaká
Uno dei più grandi trequartisti di sempre in UEFA Champions League, trofeo che il fuoriclasse brasiliano è riuscito a sollevare al cielo nel 2007 ad Atene con la maglia del Milan. Bandiera del club rossonero, Kaká veste in carriera anche la prestigiosa maglia del Real Madrid e quella del San Paolo prima di chiudere la carriera all'Orlando City in USA.

Cinque grandi gol di Totti

Francesco Totti
Semplicemente, l'ottavo Re di Roma. Una simbiosi con squadra e città mai vista prima. Totti lascia dopo 25 stagioni in giallorosso, uno Scudetto, una Coppa del Mondo, e la bellezza di 307 reti in 785 presenze, tutte con la Roma. Tra questi gol anche la rete segnata all'Etihad Stadium contro il Manchester City il 30 settembre 2014, all'età di 38 anni e 3 giorni, che lo rende il giocatore più 'anziano' a segnare in Champions League, record poi ritoccato a 38 anni e 59 giorni due mesi dopo.

Pirlo: il mio momento magico

Andrea Pirlo
Era un mago del centrocampo, un inventore di gioco in grado di trovare il passaggio vincente in qualsiasi momento della gara grazie ad una visione del gioco superiore alla media. Il due volte vincitore della UEFA Champions League con il Milan (2003, 2007) ha detto addio al calcio a novembre dopo aver indossato la maglia del New York City per tre stagioni.

Sei grandi gol di Lampard

Frank Lampard
Nel 2012 a Monaco gioì con Terry, vincendo la Champions League ai rigori, l'anno dopo fu il turno dell'Europa League. Come Gerrard, anche lui ha salutato il suo club di sempre due stagioni fa, per poi approdare in MLS. Lo scorso febbraio ha annunciato il ritiro, dopo 648 partite e 211 gol col Chelsea, il record di miglior goleador centrocampista della Premier League, un totale di 913 presenze e 274 gol, e la bellezza di 14 trofei.

Xabi Alonso: che carriera

Philipp Lahm 
Intelligenza tattica, carisma e qualità. Da terzino a mediano, ha svolto qualsiasi ruolo, diventando un simbolo del Bayern Monaco e della Germania. Una finale persa, nel 2010, ma anche la gioia della vittoria nel 2013, condita da un leggendario Triplete e dalla Coppa del Mondo vinta nel 2014. Saluta ora, da titolare, ancora non in fase calante, con la conquista della sua settima Bundesliga

Xabi Alonso
Tutto cambia il 25 maggio 2005, quando sparò in rete uno dei gol più memorabili della Champions League, nella finale più incredibile. Il Liverpool trovò il pari nella notte di Istanbul, poi alzò al cielo la Coppa. Non è stata l'unica di Alonso, campione anche nel 2014. Per Pep Guardiola è "uno dei centrocampista più forti di sempre", per tutti un regista che rasenta la perfezione. Ha vinto con Liverpool, Real Madrid e Bayern Monaco, oltre a una Coppa del Mondo e due Europei con la Spagna.

Dirk Kuyt
Sono pochi i tifosi che non hanno visto Dirk Kuyt dare tutto in campo, e su tutto il fronte d'attacco. Dopo aver iniziato la carriera in Olanda, il giocatore ha fatto sognare i tifosi del Liverpool con il suo carattere indomito e la sua combattività, lottando ogni minuto, su ogni pallone e segnando anche un buon numero di gol (più di 300 tra club e nazionale). Tornato in patria al Feyenoord per chiudere la carriera, ha segnato una tripletta e ha regalato il titolo alla sua squadra all'ultima giornata di campionato: in sostanza, è stato un giocatore che non ha mai mollato, fino alla fine!

Maxwell
Il fatto che Maxwell abbia vinto titoli con tutte le squadre europee di cui ha vestito la maglia (Ajax, Inter, Barcellona e Paris-Saint-Germain) non può essere una coincidenza. Il brasiliano univa resistenza, qualità tecniche e forza nei contrasti èd sempre stato un terzino sinistro performante, continuando a dimostrare le sue doti anche a fine carriera con il PSG. Oggi fa parte dello staff tecnico del club parigino e può avere un solo rimpianto, ovvero le poche presenze in nazionale: solo 10, ben al di sotto delle sue possibilità.

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