Unai Emery: la Supercoppa UEFA, il Chelsea e i quattro trionfi in UEFA Europa League
sabato 7 agosto 2021
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"Chi dorme non piglia pesci", è il motto del tecnico del Villarreal in vista della Supercoppa UEFA contro il Chelsea.
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Maestro assoluto della UEFA Europa League, con quattro vittorie in cinque finali con il Siviglia e il Villarreal, Unai Emery non si adagia sugli allori mentre il Sottomarino Giallo si prepara ad affrontare il Chelsea in Supercoppa UEFA a Belfast.
Il tecnico, 49 anni, è stato battuto dal Chelsea con l'Arsenal nella finale di UEFA Europa League 2019 e cercherà una sorta di rivincita l'11 agosto, quando il Villarreal affronterà i campioni d'Europa i carica. Emery racconta a UEFA.com i suoi giorni di gloria e la passione che lo tiene vivo.
Sulle ambizioni per la Supercoppa UEFA contro il Chelsea
Il proverbio dice "Chi dorme non piglia pesci", quindi bisogna continuare a creare. Non mi fermo a pensare, perché tanti allenatori si fissano su quello che hanno fatto e non si muovono più, ma non vivono né nel presente né nel futuro. Io invece voglio vivere così.
Ho partecipato due volte alla Supercoppa UEFA ma non l'ho mai vinta; ho vinto la Supercoppa di Francia con il PSG, ma mai quella europea. La Supercoppa dimostrerà di cosa siamo capaci contro una grande squadra come il Chelsea. [Thomas] Tuchel è un allenatore famoso e di successo: ha vinto titoli in Germania e con il PSG. .
Di solito sono i campioni d'Europa a vincere?
Il Bayern, vincitore della UEFA Champions League, si è aggiudicato il trofeo nel 2020, ma questa non è sempre la regola: le squadre vincitrici della Coppa UEFA/UEFA Europa League si sono imposte in 20 delle 45 edizioni.
La vittoria preferita in finale di UEFA Europa League
È stata quella con il Villarreal, forse perché è la più recente e perché abbiamo abbattuto alcune barriere.
Quando sono andato al Siviglia, aveva già vinto [la Coppa UEFA nel 2006 e nel 2007] e mi dicevano che la squadra mi stava dando la possibilità di vincere. Aver vinto tre UEFA Europa League mi ha messo in un'ottima posizione, perché sono diventato l'unico allenatore ad aggiudicarsi tre titoli. Con il Villarreal ho infranto una barriera che loro non avevano mai infranto, con l'ulteriore difficoltà di essere in una competizione sempre più difficile.
Sulla prima vittoria ai rigori contro il Benfica (2014)
Ricordo ancora la mia prima esperienza ai rigori; Beto [il portiere] è stato fondamentale, ma anche Coke è stato una vera scoperta.
Quel trofeo è stato la prima barriera personale che ho infranto. Il primo è come un battesimo. Ricorderò sempre che sono saltato in campo per correre verso i tifosi, per condividere quel momento con loro e ringraziarli.
Sulla vittoria finale del 2015 contro il Dnipro Dnipropetrovsk
Ci sentivamo favoriti. Il [Dnipro] aveva battuto il Napoli di [Rafa] Benítez, ma non potevamo permetterci che si ripetesse una sorpresa del genere.
Quando giochi una finale e la vinci, la seconda sembra facile, ma avevamo battuto squadre molto forti come il Borussia Mönchengladbach, che veniva dalla Champions League, e tutti si aspettavano molto da noi. Eravamo i favoriti, e per questo molto concentrati per la finale.
Sulla vittoria della finale 2016 contro il Liverpool
È il tipo di finale in cui ti senti più vincente, anche perché si andava direttamente in Champions League. Il Liverpool era già in Champions attraverso la Premier, quindi non aveva bisogno dell'Europa League. Era favorito: come mi ha detto mio fratello durante l'intervallo, quando stavamo perdendo 1-0, i tifosi del Liverpool dicevano che eravamo scarsi, peggio del Villarreal che avevano affrontato in semifinale.
Forse è stata quella la frase che ha fatto la differenza tra il primo e il secondo tempo. Ho detto ai ragazzi: "Andate in campo come se foste al [Ramón] Sánchez-Pizjuán, dovete liberarvi". Ci siamo riusciti e abbiamo colto di sorpresa il Liverpool.
Sulla sconfitta con l'Arsenal nella finale del 2019
Giocavamo contro il Chelsea ed entrambe le squadre sentivano di avere il 50% di possibilità. In campionato avevamo avuto un percorso simile. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo ma non siamo riusciti ad andare sull'1-0. [Eden] Hazard ha fatto la differenza: è risorto nel secondo tempo, ha segnato e abbiamo perso 4-1.
Le ambizioni del Villarreal per il 2021/22
Devono essere infinite, ma sarà la fase a gironi [di UEFA Champions League] a determinare il nostro percorso. Ci saranno squadre più forti di noi, quindi dovremo reagire ed essere abbastanza competitivi per affrontarle. Se poi riusciremo ad arrivare agli ottavi, sarà il primo passo per raggiungere i nostri obiettivi. Da lì in poi dipenderà solo da noi.
In Champions League non siamo favoriti: dobbiamo solo fare un bel viaggio e vedere dove ci porta.