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Amarezza contenuta in casa Inter

Non è mai facile mandare giù una sconfitta ma con una Supercoppa italiana già in bacheca, l'Inter può accogliere il 2-0 subito con l'Atlético con filosofia: "Prima o poi una sconfitta capita", ha detto Zanetti.

Amarezza contenuta in casa Inter
Amarezza contenuta in casa Inter ©UEFA.com

Non è mai facile mandare giù una sconfitta, soprattutto se c'era "un ciclo estivo da chiudere", ma dopo una stagione da incorniciare e una Supercoppa italiana già in bacheca, l'FC Internazionale Milano può accogliere il 2-0 subito contro il Club Atlético de Madrid in Supercoppa UEFA con filosofia e un'alzata di spalle.

"Prima o poi una sconfitta doveva capitare, è arrivata stasera in una partita in cui credo che l'Atlético Madrid abbia fatto meglio di noi. Quindi biosogna rendere merito agli avversari", ha detto a UEFA.com uno Javier Zanetti che oggi festeggiava i 15 anni esatti dal giorno del debutto con l'Inter. I gol di Antonio Reyes e Sergio Agüero nella ripresa sono stati fatali ai nerazzurri. "Dopo aver vinto la Supercoppa italiana - ha spiegato invece Dejan Stankovic - questo altro trofeo ci avrebbe permesso di chiudere il ciclo estivo e cominciare la nuova stagione con grande calma".

Stankovic crede che a decidere la contesa sia stato il gol di Reyes. "Si giocava solo a centrocampo con qualche tiro dalla distanza da una parte e dall'altra fino a quel momento - ha detto il centrocampista serbo -. Credo che entrambe sapessero che la squadra che avesse segnato il primo gol avrebbe portato a casa il trofeo".  E Zanetti è pienamente d'accordo. "Sì, era una di quelle partite in cui un gol diventa decisivo".

Oltre a una prestazione meno brillante del solito, ci ha messo lo zampino anche la sorte quando vicino allo scadere Diego Milito si è visto parare un rigore dal 19enne David de Gea. Il nuovo allenatore Rafael Benítez non cerca però scuse, appigli o mezze parole: "Dobbiamo migliorare, questo è chiaro. Abbiamo avuto poco tempo per allenarci tutti insieme dal punto di vista atletico e dobbiamo ancora lavorare e lavorare".

Un altro trofeo avrebbe potuto motivare ancora di più i giocatori in vista del duro lavoro che Benítez ha prospettato loro, ma ora il sogno di ripetere quando fatto dall'FC Barcelona in grado di vincere sei trofei in una sola stagione è definitivamente sfumato. I campioni si vedono però anche dalla capacità di trovare le motivazioni quando agli altri il futuro sembra grigio e Zanetti lascia presente e passato alle spalle concentrandosi su quello che verrà domani: "Ora guardiamo avanti e, con la testa alta, pensiamo al campionato e ai nostri prossimi impegni".