La Danimarca vince EURO '92: il racconto di Brian Laudrup
venerdì 26 giugno 2020
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Oggi, nel 1992, la Danimarca è stata incoronata campione d'Europa. Brian Laudrup ricorda una delle più grandi imprese del calcio moderno.
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La Danimarca ha partecipato a EURO 1992 solo all'ultimo momento al posto della Jugoslavia, squalificata, ma ha sconvolto i pronostici vincendo il torneo. Brian Laudrup racconta quell'incredibile avventura.
Il cammino della Danimarca verso la finale
Avendo avuto una sola settimana per prepararsi, non sorprende che la Danimarca parta in sordina. Dopo uno 0-0 contro l'Inghilterra e una sconfitta per 1-0 contro la Svezia, la terza partita del girone contro la Francia sembra già un ultimo e disperato tentativo.
Sapevamo di dover fare qualcosa di speciale. [La Francia] aveva grandi campioni come [Éric] Cantona e Jean-Pierre Papin. Sorprenderla nei primi cinque o dieci minuti sarebbe stato fantastico.
Incredibilmente, Henrik Larsen ha segnato e la Francia ha accusato il colpo. Abbiamo cominciato a crederci e il ritmo della partita è cambiato. [Richard Møller Nielsen] mi ha fatto uscire: le gambe non ce la facevano più, perché arrivavo da un grave infortunio al ginocchio. È entrato Lars Elstrup, che al primo tocco è andato in gol. Pura magia.
Grazie al 2-1 sulla Francia, la Danimarca arriva seconda nel girone e si prepara per la semifinale contro l'Olanda campione in carica.
Era una squadra fenomenale. Ancora una volta partivamo sfavoriti, ma ci abbiamo provato lo stesso. Li abbiamo messi sotto pressione, ancor più che la Francia. Forse loro pensavano che ci saremmo chiusi in difesa aspettando il contropiede, invece abbiamo cercato di controllare la partita più che potevamo.
Dopo cinque minuti, ho preso la palla sulla destra e sono andato verso il fondo, l'ho messa al centro ed Henrik Larsen ha segnato. Difendere per 85 minuti sarebbe stato molto difficile, quindi abbiamo cercato di giocare, ma l'Olanda sapeva creare occasioni.
Dennis Bergkamp pareggia al 23', ma la Danimarca non si scompone.
Prima dell'intervallo è arrivato il secondo gol di Henrik Larsen, che ci ha dato tanta energia. Nel secondo tempo ci credevamo davvero, ma loro hanno segnato verso la fine. Sapevamo che se fossimo arrivati ai rigori, noi avremmo dovuto segnare, ma anche che Peter Schmeichel avrebbe fatto la differenza e l’ha fatta sicuramente.
Dopo aver concluso i supplementari sul 2-2, Schmeichel para il rigore di Marco van Basten e porta la Danimarca in finale contro la Germania a Göteborg.
La finale: Danimarca - Germania 2-0
Se eravamo riusciti a battere la Francia e l'Olanda, allora potevamo battere anche la Germania, ma non avevamo 11 giocatori in forma. C’erano tanti infortunati e anch'io non stavo bene, perché non avevo giocato molto prima di EURO.
Prima di andare in campo ci siamo detti: "Se perdiamo, e tutti pensano che perderemo, possiamo comunque guardarci allo specchio ed essere fieri di noi".
Non avevamo le forze, ma avevamo l'adrenalina. [Prima nella partita] John Jensen ha fatto qualche tiro in porta e non ha azzeccato uno. Io ho pensato, "OK, anche se dovesse avere un’occasione, non ce la può fare". Invece ha segnato un gol da sogno, che ci ha dato la carica. Abbiamo capito che, anche se non avessimo giocato la partita della vita, potevamo farcela, ma dovevamo difendere bene. Poi Kim Vilfort ha segnato un gol bellissimo, venuto fuori dal nulla.
A quel punto la Germania ha mollato, era davvero troppo. Non ha avuto fortuna, mentre noi abbiamo avuto tutta la fortuna del mondo. Loro hanno giocato meglio, ma noi avevamo Peter Schmeichel, un extraterrestre. Quando ha parato con una mano si è alzato come niente fosse, mentre noi eravamo increduli.
Poi c’è stato un tiro di [Jürgen] Klinsmann dritto verso il palo, ma Peter Schmeichel ci è arrivato con la punta delle dita e la palla è uscita. Sono state due parate incredibili.
L'impossibile diventa possibile
È stata una grande prestazione da parte di tutta la squadra, senza dubbio. Giocavamo insieme da molti anni e molti arrivavano dal Brøndby. Alcuni giocavano già all'estero e avevano esperienza, ma tutti hanno avuto il loro ruolo. Richard Møller Nielsen ha fatto un grande lavoro: è riuscito ad accendere la scintilla in ognuno di noi. Ci ha fatto credere che potevamo davvero vincere, che l'impossibile era possibile.
Un'impresa unica
Il ritorno in Danimarca con la coppa è stato una follia. Ho ancora la pelle d'oca, perché non puoi prepararti per una cosa del genere. Era un'impresa unica, e visto che non ci eravamo nemmeno qualificati era ancora più unica. In un torneo come EURO, con così tante grandi squadre, devi essere pronto fin dall'inizio.
Non c'era margine di errore: dovevi far bene da subito. Noi eravamo rilassati e sorridenti, e così siamo riusciti compiere una delle più grandi imprese nella storia del nostro sport. Era quasi troppo per essere vero, ma rimarrà con noi per il resto della nostra vita.