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Balotelli vuole dare il massimo per l’Italia

Alla vigilia della sfida con l’Inghilterra, che vale la semifinale, l’attaccante del Manchester City rompe il silenzio: “Sarà bello giocare contro i miei compagni, mi aspetto di vincere. Voglio far bene e dare il massimo”.

Mario Balotelli
Mario Balotelli ©Getty Images

Finora tutti avevano parlato di lui. Alla vigilia della sfida con l’Inghilterra, che da due anni è diventata la sua patria calcistica visto che gioca con il Manchester City FC, ha deciso di essere lui a parlare. Mario Balotelli rompe il silenzio a 24 ore dai quarti di UEFA EURO 2012 contro i Tre Leoni: Supermario si aspetta di vincere ed è intenzionato a “dare il massimo” per aiutare l’Italia a conquistare la semifinale.

Cesare Prandelli, nella conferenza stampa della vigilia, ha annunciato che ai giocatori comunicherà la formazione soltanto un’ora prima della partita. Il numero 9 Azzurro sogna comunque di essere protagonista allo Stadio Olimpico di Kiev. “Io ho intenzione come tutti i miei compagni di giocare, di fare bene e dare il massimo”, dice rivolgendosi ai giornalisti, “Se vi devo far arrabbiare o divertire? Non lo so, dipende da quello che si intende con questi termini…”.

Quanto alla sfida con l’Inghilterra, Supermario si augura “sia una bella partita: sarà bello e divertente giocare contro i miei compagni del Manchester City, mi conoscono e li conosco e sono quelli che sono miei amici tra gli inglesi. Non mi aspetto nulla di speciale, solo di vincere: anche se sono miei compagni di squadra spero che perdano. Mi auguro con tutto il cuore che vinceremo noi. Chi temo di più di loro? Nessuno”.

Il suo procuratore Mino Raiola lo ha definito “Peter Pan”, Daniele De Rossi lo ha invece dipinto come “ometto”: Balotelli che cosa ne pensa, a un giorno dai quarti di finale dell’Europeo? “Sono due metafore su Mario persona, non su Mario giocatore e quindi la vigilia di Inghilterra-Italia non c’entra niente”, chiarisce, “Penso di essere uomo, ma sinceramente non ho bisogno di dirlo. Lo sono e basta. Peter Pan posso esserlo perché in certi modi di fare sono un po’ libero, ma di sicuro mi reputo più uomo che Peter Pan”.

Anche Joe Hart, il portiere dei Tre Leoni compagno di squadra di Balotelli nel Manchester City, ha però parlato di due Balotelli. “Fortunato lui che ne conosce due…”, scherza, “Penso che il Mario persona non devo dimostrarlo a nessuno, chi mi conosce veramente sa come sono. Non devo dimostrarlo né agli inglesi, né agli italiani. A nessuno”.

Al numero 9 Azzurro, è lui stesso a spiegarlo, pesava solo l’astinenza sul campo, ma l’ha interrotta lunedì scorso con la prodezza alla Repubblica d’Irlanda. “Il gol è stato importante”, ammette, “soprattutto perchè lo cercavo e non ero riuscito a farlo nelle partite precedenti. Non ero bloccato, non riuscivo solo a segnare e può succedere. Ma non avevo assolutamente problemi!”.

A 17 anni, quando giocava nell’FC Internazionale Milano, ha vinto il primo scudetto senza tradire emozioni. All’Old Trafford ha demolito il Manchester United FC con la maglia del City con la disinvoltura di un veterano. Come mai con la nazionale Balotelli fa un po’ fatica? “La maglia dell’Italia mi ha sempre emozionato, sin da bambino, e penso sia normale”, riflette Supermario, “Nelle prime partite ero emozionato perché è il mio primo Europeo, ma non avevo niente…l’unica cosa è che non ho segnato, non ero né arrabbiato né avevo problemi in campo o fuori. Io stavo bene, l’unica cosa è che non ho fatto gol”. Ma segnasse un gol all’Inghilterra, Balotelli esulterebbe? “Primo devo farlo, poi vediamo”, taglia corto. Prandelli e i tifosi azzurri sperano di scoprirlo presto.