Irlanda fragile dietro
martedì 19 giugno 2012
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Dopo aver costruito la qualificazione alla fase finale di UEFA EURO 2012 sulla solidità difensiva, la Repubblica d'Irlanda è stata tradita proprio dalla fragilità del reparto arretrato.
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Apprezzata per la sua solidità difensiva, la Repubblica d'Irlanda ha pagato caro a UEFA EURO 2012 l'incapacità di reggere il confronto contro attacchi del calibro di Croazia, Spagna e Italia. L'Irlanda torna a casa senza punti, ma con una lezione importante: a questi livelli, gli errori vengono puniti.
In due parole
Le reti incassate in avvio contro Croazia e Spagna hanno di fatto inferto un duro colpo sul piano psicologico, vanificando i piani messi a punto nello spogliatoio. Andando in svantaggio, l'Irlanda ha dovuto esporsi agli attacchi degli avversari, che non hanno perdonato. In un altro girone, forse, l'Irlanda avrebbe avuto più fortuna. Nel Gruppo C, ha pagato il divario di tasso tecnico con gli avversari.
Momento più alto
Il pareggio di Sean St Ledger contro la Croazia aveva risollevato gli animi, brevemente. Nei successivi 15 minuti, l'Irlanda ha giocato il suo migliore calcio del torneo, spingendosi con convinzione nella metà campo avversaria. Peccato l'illusione sia durata poco.
Giocatore chiave
Damien Duff, 100 presenze contro l'Italia e capitano per l'occasione, ha disputato un ottimo torneo, senza mai affondare nella tempesta. Un esempio per le nuove generazioni di calciatori. Non sarà facile sostituire il 33enne giocatore del Fulham FC quando dirà addio alla nazionale.
Speranza per il futuro
La promettente ala del Sunderland AFC James McClean si è affacciata brevemente sul torneo. Lui e altri giovani interessanti - Seamus Coleman, James McCarthy e Darron Gibson – hanno le carte in regola per lottare nelle qualificazioni er il Mondiale FIFA 2014 e per UEFA EURO 2016.
I numeri
Otto gol incassati in 12 gare di qualificazione. Nove in tre partite del Gruppo C di UEFA EURO 2012.
Hanno detto
"Nonostante l'impegno e la volontà non siamo riusciti a fare bene. Abbiamo giocato contro squadre migliori di noi. È dura accettarlo, ma al momento il nostro massimo non è sufficiente”. Richard Dunne parla con il cuore dopo la delusione con l'Irlanda.